lunedì 14 settembre 2009

Intervista col vampiro


Qualche giorno fa, Diane Nelson ha rilasciato la sua prima intervista come presidente di DC Entertainment, la versione nuova e migliorata della casa editrice di Batman, Superman and friends. Certi di fare cosa gradita al gentile pubblico, ci siamo presi la briga di tradurne i passi salienti dall’inglese al politichese, e dal politichese all’italiano. Ahem.

Sulla fusione fra Disney e Marvel e sulla nascita di DC Entertainment:

Fra l’annuncio della scorsa settimana su Disney e Marvel e la nascita di DC Entertainment, per tutti gli amanti dei fumetti e per gli autori si annunciano grandi novità, e sono lusingata ed eccitata di far parte di quest’avventura. Ci sarà da divertirsi. E ho un sacco da imparare.

Dite pure addio a tutte quelle puttanate su creatività, stile e poetica di cui si cianciava tanto ai tempi del rinascimento americano: da adesso in poi, i fumetti ce li inventiamo noi del marketing, e a sceneggiatori, disegnatori e letteristi toccherà metterli in bella. Punto.

Sulla divisione fumetti:

DC Comics è una pietra angolare di DC entertainment. È una casa editrice stupefacente e parte del mio lavoro sarà affiancare qualunque nuovo direttore editoriale. Se riesco a distrarlo dalla sua rinnovata passione per la scrittura, Paul Levitz resterà nella nostra famiglia: dopotutto, ne rappresenta una parte insostituibile.

Visto che Paul Levitz si è dimesso, non vedo l’ora di mettere le grinfie sul poveraccio che lo sostituirà. Con quel piccolo bastardo, invece, farò i conti appena manda in redazione la prima sceneggiatura per Adventure Comics: per riuscire a vederla pubblicata dovrà pulirmi le suole degli stivali con la lingua. Minimo.

Sull’acclimatamento alla DC Comics:

sto leggendo tutto quello su cui riesco a mettere le mani, tentando di immergermi con il massimo rispetto in una realtà su cui ho molto da imparare. Ma il lavoro –meglio: il divertimento- comincerà non appena arriverò a New York, comincerò a fare conoscenze e capirò in che direzione andare.


Mai sbirciato un comic book in vita mia. E non intendo certo cominciare adesso. Ma dopotutto, ehi, sono sempre la boss dei boss: alla notizia del mio arrivo, al 1700 di Broadway si è scatenato il panico. E sono pronta a scommettere che pur di tenersi il posto, gli imbrattacarte che ci lavorano digeriranno qualunque puttanata.

Sulle sue passate esperienze con i personaggi DC:

Ho avuto il lusso di lavorare su una vasta gamma di brand Warner Bros., compresi moltissimi personaggi DC. Mi sono fatta le ossa anche su un sacco di marchi extra DC. (...) In gioventù, anch’io speravo in un futuro da autrice, ma poi ho scoperto la mia vera vocazione: quella di sostenere, collaborare e spero coltivare il talento creativo.


Per me l’universo DC si esaurisce con Batman e quell’altro tizio con il pigiama azzurro, Mister Muscolo WC o comesichiama. Però a vendere Kleenex, biancheria commestibile e crocchette dietetiche per gatti ero un asso, ergo farò faville anche in questa nuova realtà. In più, sono una scassacazzi patologica: una dote che non mancherò di condividere con tutti i lacché in ascolto durante i brainstorming.

Sul parco personaggi DC:

Fra la Vertigo, Wildstorm, e tutte le altre librerie di caratteri esistenti nel cosmo DC, abbiamo a disposizione ben altro che i super-eroi tradizionali. (...) In particolare, mi interessa la Vertigo. È meno sfruttata di altre branche della DC, e potrebbe offrire grandi spunti alle divisioni Tv, video game, digital e prodotti di consumo.

Data la mia ignoranza in fatto di fumetti, ho chiesto ai miei sicari di spremere qualche esperto del ramo. Karen Berger mi ha confessato in punto di morte che i personaggi Vertigo hanno ottime potenzialità. In effetti, l’idea di una collana per lettori maturi mi intriga. Pensavo a una roba tipo “Il Vangelo secondo The Preacher”. Ho già per le mani l’editor giusto, un tal Dino Boffo.
Faremo un prodottino da vendersi l’anima al diavolo.
Se solo non avessi già provveduto.

Sul cinema:

È una parte importantissima, colossale dell’equazione, ma il cervello di tutta l’iniziativa, ovvero Jeff Robinov, mio superiore e attuale guida della Warner Pictures Group, sarebbe d’accordissimo con me nel dirvi che per noi ogni settore della compagnia è un settore chiave. (...) Occorre guardare allo stesso tempo a tutte le facce di una realtà prismatica prefigurando una situazione che possa riunire sotto lo stesso marchio pellicole ad alto budget, ma anche film a medio e basso budget. Si tratterà di lavorare con il settore tv e quello dell’intrattenimento digitale, quello dei videogame, quello dell’home video, etc. Se siamo bravi, i film avranno un ruolo chiave, ma non certo il più importante.

Se i prossimi film ispirati all’universo DC non vi piacciono, non prendetevela con me, è tutta colpa del mio capo, Jeff Robinov. E in ogni caso, tranquilli: è tutta fuffa a bassissimo budget che uscirà direttamente in Dvd con le merendine, come i cartoni della Kinder, e non vale neanche la pena di star qui a parlarne. Quindi, passo e chiudo.

1 commento:

Fabrizio ha detto...

"Maestro, ho un brutto presentimento"