lunedì 31 agosto 2009

Chi la vuole?


La foto fa schifo, la gattina no.
L'ha trovata un'amica di un'amica in un cortile qui a Milano.
Lei ne ha già in casa tre e di tenerla neanche a parlarne.
La mia amica ne ha uno ma basta e avanza.
Io ne ho zero ma sono un cagnofilo convinto.
A qualcuno interessa?
Nel caso, attendo un PM.

Diavolo d'un Toninelli


Spesso, volando sotto i radar, si arriva lontano. Lo dimostra il caso di Marcello Toninelli. In quarant'anni di storie e strisce, il bravo cartoonist senese è riuscito a ritagliarsi un posto nel gotha del fumetto italiano senza ricorrere a mezzucci squalliducci provocazioni eclatanti o pose da superstar. Meglio: oltre a scrivere le avventure di personaggi Disney e Bonelli come Mickey Mouse o Zagor, il buon Marcello è riuscito a imporsi come autore completo con il suo Dante.
Ora il Poeta per eccellenza torna sugli scudi con un bel po' di novità che accenderanno questo settembre 2009 di lucori corruschi. Fra le novità, anche un romanzo e una mostra di tavole originali, ennesime dimostrazioni della versatilità di un autore che ha sempre vissuto il fumetto come una allegra dannazione. Per saperne di più, basta andare sul sito di Fumo di China o sul blog di Marcello: lasciate ogni speranza o voi ch'entrate.

Meraviglie



È ufficiale: il Topo ha assunto steroidi anabolizzanti.

Il ritorno del Re


Ecco un libro che farà rumore. Non un Thud o un Whap o uno Splat, però: da un volume che racconta vita e opere di Jacob Kurtzberg alias Jack Kirby c'è da aspettarsi minimo un KERTHOOOMMM! rosso vivo in corpo ottantasette tutto circonfuso di energia a pallini.
Già, l'energia. Basta un'occhiata di sguincio allo splendido volume firmato dall'inossidabile Mark Evanier per farsi un'idea di quanta ne avesse addosso il King: non a caso, questo è il creatore grafico di quintalate di icone del fumetto. Ma anche il partner in crime di Stan Lee. Che probabilmente, senza le visioni febbrili e lisergiche di Mr. Kirby, avrebbe fatto parecchia strada in meno. O il genio dell'arte sequenziale in grado di infondere il soffio della vita in pupazzetti sfigati come Jimmy Olsen o Bucky.
O ancora il modello aspirazionale di Jim Steranko, John Byrne e Leo Ortolani.
Un personaggio monumentale, insomma, degno di una biografia monumentale -229 pagine tutte a colori zeppe di notizie, spigolature, schizzetti e tavole originalissime, in tutte le librerie alla miserabile somma di 29 euritos.
Mi sembra quasi di vederla, la splash page con gli SWOOSH! i THWAPP! e i BEYOWWW! - letto bene, i BEYOWWW! - dei nerd che scodellano le loro paghette nelle mani adunche dei librai.
Tranquilli, è per una buona causa: di cibo per la mente non ce n'è mai abbastanza.

domenica 30 agosto 2009

Die' c'è


Che l'Inter milionaria e permalosa di Mourinho fosse ben messa lo sapevo.
Sulla Juve, avevo i miei dubbi.
Almeno fino a domenica sera, quando mi sono visto e rivisto fino alla nausea i due piccoli capolavori di genio, tecnica, opportunismo e classe cristallina scodellati sul campo da Diego Ribas da Cunha detto Diego.
Poco da dire: l'amico è un fottuto fuoriclasse.
Scudetto e champions restano un sogno. Ma con uno così in campo, sicuramente ci sarà da divertirsi.

venerdì 28 agosto 2009

giovedì 27 agosto 2009

Videoburrito censurato


Come il nostro amato presidente, anche El Coyote ha una vita sentimentale chiacchierata.
E un grande amore per la privacy.
Che ahinoi, mi impedisce di incastonare quassù il video di "Cita con un invento".
Siccome però è uno di quei capolavori che ti cambiano la vita, consiglio caldamente la visione al link quaggiù:

http://www.youtube.com/watch?v=FcNFuqkNxEc

E le malelingue, que se vayan pa'l carajo.

mercoledì 26 agosto 2009

Do you love Anime?


Un po' cari, ma assai carucci: queste, in sintesi, le caratteristiche dei volumi che compongono la nuova collana "I Love Anime" firmata Iacobelli. Per gli otaku duri e puri, niente di sconvolgente. Ma per i non iniziati, ogni monografia è una vera e propria miniera di "dietro le quinte", curiosità e immagini dedicate ai grandi eroi Tv degli Anni 70 e 80. Jeeg, Lady Oscar e i Cavalieri dello Zodiaco, quindi, ma anche Candy Candy, Mazinga e Heidi, fresca di stampa.
A 14,50 euro a botta, non può che essere uno sfizio. Ma anche un'ottima idea regalo per i reduci di una grande stagione.

martedì 25 agosto 2009

Quello che non torna


Che fine avrà fatto Enzo Baldoni?
A cinque anni esatti dalla sua scomparsa, la domanda resta.
Chi l'ha ammazzato forse non lo ricorda nemmeno più.
Chi dovrebbe ricordarselo, tipo il nostro Ministero degli Esteri, nemmeno.
Sta di fatto che per quello che sappiamo il corpo di Enzo è ancora là fuori. Sepolto nella polvere dell'Iraq.

Decisamente, qualcosa non torna. Per questo è importante ricordare.

Tempus Fugit

Porcupine Tree "Time Flies"


Sempre a proposito dell'ultimo Porcupine Tree, "The Incident": ecco il video del, errr, singolo, Time Flies.
Get it while it's hot.

Giovine Itaglia


E poi c'è chi si lamenta per la fuga dei cervelli.

Il grande rientro



Dieci droghe da non utilizzare MAI al volante.
Special Thanks al mio navigatore satellitare Rick-Rick.

lunedì 24 agosto 2009

Ouch


Il nuovo album dei Porcupine Tree in uscita il prossimo 16 settembre si intitola "The Incident".
Il succo del discorso sta tutto nel titolo. Meglio: nella distanza siderale fra la generica definizione di Incidente e i possibili risvolti sentimentali/emotivi/psichici/etc. che l'Incidente medio si porta dietro.
Steve Wilson, anima della band, dice di aver trovato l'ispirazione per questo doppio Cd sulla scena di un car crash, scosso dalla consapevolezza che l'esistenza è fatta di imprevedibili spartiacque fra i nostri "prima" e i nostri "dopo".
E in effetti, di fronte al sangue e alle lamiere, l'idea che certi istanti ti cambino la vita ci sta tutta.
Detto questo, "The Incident" offre al pubblico esattamente quello che ci si aspetta da un disco dei Porcupine Tree: 55 minuti di rock psichedelico memore della lezione di gruppi come Beatles, King Crimson e Pink Floyd, intessuto di arpeggi e tentazioni goth metal, arrangiato e suonato con i controcazzi.
Rispetto a lavori come "In Absentia", "Deadwing" o "Fear of a Blank Planet", il suono è più vario, aspro e accidentato, e la forma canzone più articolata e complessa. Per cogliere il quadro generale occorre scarpinare un po' più che in passato. Ma quando si arriva lassù, l'aria sottile sprigionata dal quartetto toglie il fiato. E resta solo la bellezza di un panorama musicale che non si dimentica. Soprattutto nell'immancabile versione in standard 5.1.

domenica 23 agosto 2009

Memorabilia


Ennesima collezione di miniature dedicate ai personaggi DC.
Con tutto il profluvio di Action Figures, pupazzetti, collectibles, tricchetracche e triccheballacche che ho seminato per casa, avevo giurato di glissare. Croce sul cuore e che puozza murì.
Poi sono passato davanti all'edicola sotto casa e ho raccattato su Batman. Non potevo lasciarmelo scappare: offertona imperdibile a soli quattro euro e novantanove. Prendo questo e stop, mi dico. Fosse facile.
E Superman vuoi non prenderlo?
E il Joker?
E Lanterna Verde?
E Wonder Woman?
E l'elegante espositore in polystone?
Ora mia moglie mi guarda con un'espressione misto accondiscendenza superiorità e compatimento che neanche Papa Razzingher coi Lefevbriani. Manca solo che mi faccia pat pat sulla testina e poi ci siamo.
Io tengo duro e penso che i poveracci che tifano la Marvel stanno messi molto peggio.

sabato 22 agosto 2009

Can che abbaia


I narratori americani si dividono in due categorie.
Ci sono quelli che sanno scrivere e hanno idee della Madonna.
E poi ci sono quelli che sanno scrivere e scrivono.
Don Winslow è uno del club di quelli che sanno scrivere e scrivono.
Nei suoi romanzi, metafore simbolismi o doppie chiavi di lettura stanno a zero. Il messaggio è: mettiti comodo e lasciati servire, che poi ti diverti.
E infatti ci si diverte.
"L'inverno di Frankie Machine" aggiornava l'epica di western crepuscolari come "Gli spietati" al noir in stile Ellroy.
Ora in libreria c'è il suo nuovo romanzo, "Il potere del cane". Presente il "Romanzo Criminale" di De Cataldo? Be', qui l'autore ha applicato lo stesso schema narrativo da docu-fiction all'epopea dei narcos messicani fra gli Anni 70 e gli Anni 90. La storia è quella delle relazioni pericolose fra la politica statunitense degli ultimi trent'anni e passa e la criminalità organizzata dal Messico in giù. Winslow la racconta usando come tramite tutti gli archetipi letterari del caso: l'uomo di legge ossessionato dalla propria missione, il capomafia nobile e spietato, il killer dalla faccia d'angelo, la puttana dal cuore d'oro, il prete di frontiera, il pistolero in cerca di redenzione. La piccola guerra fra il detective e il cartello della droga del Sinaloa si interseca con la grande guerra fra l'amministrazione Usa da Nixon in poi e il Pericolo rosso. Il risultato è un romanzo che frulla insieme per 714 pagine verità scomode, personaggi irresistibili e uno stile facile ma non banale.
Non un classico, iinsomma.
Ma per dirla con Massimo Carlotto, un "noir sociale" sontuoso e possente.
Che scivola via velocissimo, e resta addosso ben oltre l'ultima pagina.

giovedì 20 agosto 2009

Però


Però questo trailer somiglia decisamente troppo al trailer di un videogame.
Però l'immaginario di Cameron sembra rimasto fermo ai Marines coloniali.
Però gli sciami di astronavi in volo su Pandora sembrano presi di pacca dalla seconda trilogia di "Star Wars".
E a pensarci bene, pure Pandora e i Pandorini o come cavolo si chiamano.
Però il livello espressivo dei personaggi realizzati in Motion Capture lascia terribilmente a desiderare.
Però la trama del film sembra terribilmente esile.

Insomma, non so voi, ma francamente l'hype per l'"Avatar" di Cameron mi suona un tantino eccessiva.

Però andrò a vederlo comunque.

martedì 18 agosto 2009

Lavbot!


Quando ho scoperto che SKY aveva in canna un canale dedicato ai serial vintage mi si sono illuminati gli occhi.
Io che non ho mai visto una puntata del Dott. Casa o delle Anatomie di Grey, io che non tollero i Simpson, io che l'isola di Lost la sprofonderei negli abissi e Tom Welling lo manderei a lavorare adoro i telefilm con le zeppe e i basettoni.
Su Fox Retro poi me li danno veramente tutti: "Kojak" - Kojak! -, "Starsky & Hutch", "Mork & Mindy", "i Jefferson", "Il mio amico Arnold", "A-Team".
E poi, ovviamente, c'è "Love Boat".
Ogni martedì alle ventuno.
Due puntate a botta.
Trent'anni dopo la premiere, il Cap. Stubing e la sua crew sono sempre a bordo della Pacific Princess pronti ad arruffianarsi i passeggeri e il pubblico a suon di voi-sapete-cosa.
Vista dal 2009, Lavbot è dirompente: sulla nave dell'amore ci si piglia ci si struscia ci si fidanza o ci si sfidanza senza soluzione di continuità, in una nube di feromoni, sguardi in tralice e sciampagna da fare invidia all'Hugh Hefner dei bei tempi. I membri dell'equipaggio si infilano sinuosi in tutti i boccaporti di passaggio, pronti a colpire al cuore i passeggeri o a favorire gli altrui flirts. E i passeggeri ci danno dentro di brutto. Ma attenzione: con sentimento.
Qui, davvero, omnia vincit amor.
Vista attraverso il misero immaginario erotico di oggi, fra veline, tronisti, chat line e altre suggestioni "Fast Sex", "Love Boat" è un piccolo grande Kamasutra per immagini, un prontuario di seduzione "Slow Sex" a velocità di crociera.
All'appello manca solo la siglia di Little Tony: ma per quella c'è sempre YouTube.

sabato 15 agosto 2009

È stato bello


Sono tornato.

Fosse stato per me, me ne sarei rimasto fra le colline umbre fino ai primi freddi, ma ovviamente non era possibile. Settimana prossima si torna in pista. E nell'attesa, ho il mio bel daffare: casa da riordinare, contatti di lavoro e/o cazzeggio da resettare, una intervista a Jessica Abel da tradurre, qualche commissione. Ce n'è abbastanza per tenersi allegri.

Cose & persone che ho scoperto nella caldazza agostana. Così, alla rinfusa.

Amelia - nel senso del paese, che poi magari qualcuno pensa male. Questo ridente centro a pochi chilometri da Narni ha dato i natali a Terence Hill, il che già basta e avanza. In più, può vantare un centro storico mica da ridere, un tot di B&B con un ottimo rapporto qualità prezzo e almeno un paio di ristoranti da visitare assolutamente. Io ed Ele ci siamo innamorati di "La locanda": ottima cucina, e un ambiente a metà fra Tolkien e Poe. Catacombe comprese. Se ci passate, pretendete di vederle.

Don Winslow. "L'inverno di Frankie Machine" era solo la prova generale: il suo nuovo libro, "Il potere del cane" (Einaudi, pag. 714, € 22), è un noir come non ne leggevo da tempo. Appena posso, recensisco nel dettaglio, ma chi ha ancora spazio e tempo per stravaccarsi a leggere prenda nota.

La Juventus 2009-2010. Mai visto tanta juve come quest'estate. A nasometro, non mi sembra ancora all'altezza della Champions e della squadretta tutta simpatia messa insieme da M&M, ovvero Moratti & Mourinho. Però ogni tanto qualche numero lo imbrocca, e finché c'è vita c'è speranza.

I Simply Red. Il "best of" che ho scaricato da Gazzamusic è stato la piccola, inaspettata colonna sonora del nostro soggiorno umbro. Con qualche provvidenziale digressione sul fu Michael Jackson -ma niente facili ironie: io, i Cd di Jacko, li ho acquistati in tempi non sospetti.

Roberto Nini. Trent'anni or sono, cazzeggiando con i compagnucci dell'oratorio, questo signore ha cominciato a scrivere una pagina di archeologia che sembra uscita da un albo di Martin Mystere. Anche in questo caso, ne riparliamo a pere mature, cioè verso fine agosto, in tempo per Narnia Fumetto.

La mia Kangoo, ovvero undici anni e non sentirli. Nonostante qualche piccola ammaccatura, la vecchia caffettiera gialla gira ancora come un orologio, e anche se sulla strada del ritorno un camion cattivo voleva farci la bibi se l'è cavata egregiamente.
Non fosse per la lancetta del tachimetro, che funziona un po' a capocchia, sarebbe perfetta.

Bomarzo. L'ingresso al Bosco Sacro - o Parco dei Mostri, fate vobis - è caruccio, soprattutto visto lo stato di abbandono in cui versano le "maraville" sparpagliate nel suddetto. Però questa Disneyland cinquecentesca vale la visita. Se non altro per l'atmosfera stile "Zardoz" dei faccioni di pietra che sbucano fra pini e cipressi.

Disney Anni d'Oro #3. Dentro il numero estivo dell'unica rivista di topi e paperi che valga il prezzo del biglietto c'è tanta robina buona firmata dai migliori autori italiani di sempre. Ve lo ricordate "Topolino contro il pesce robot"? Ecco, roba così.

Lo speco di San Francesco. È vicinissimo a Narni, ma lontanissimo dal turismo religioso tutto business souvenir e torpedoni di tante altre destinazioni spirituali. Quassù, a 440 metri, fra le pareti in pietra e i tavolacci dei refettori, ti rendi conto che fare il fraticello nel duecento non doveva essere uno sport per signorine. E la grotta in sé, brrr.
(Per inciso, ci ho lasciato il braccialetto che avevo conquistato nel mio primo viaggio in Messico, nel 1998. Sono convinto che il maya Tzotzil che me l'aveva venduto sarebbe lieto di saperlo in un luogo così sacro).

Alejandro, un artista venezuelano che ci ha cucinato una cena centroamericana con tanto di Frijoles negros e vere tortillas fatte in casa. Non l'avessi sentito parlare tanto male di Hugo Chavez, me lo sarei portato a casa come cuoco personale.
Ma Hugo non si tocca, cazzo.

La Nera. un affluente del Tevere che dalle parti di Montoro sembra l'Amazonas. Solo un po' più in piccolo. La canoa, qui, è un accessorio indispensabile: in certi punti, la fatica si fa sentire. Ma è fatica buona, fatica che non stanca.

E nel caso che qualcuno se lo stia chiedendo, sì, un po' il mio mare mi è mancato, ma comunque è stato bello.