domenica 30 dicembre 2012

Slott Machine

Aaahhh, un'altra brillante soluzione creativa della Casa delle idee. Ma funziona un po' come col Berlusca, finché c'è qualche fesso che ci casca, avanti così.
Dio, che tristezza: quasi quasi comincio a farmi piacere qualche graphic novel delle ultime. Lì, almeno, non succede niente.

giovedì 27 dicembre 2012

Spacco di Natale

Derivativo di bestia, e sicuramente non il capolavoro della cinematografia di cui si dice in giro, "Ralph Spaccatutto". Citazioni sparse extra videogame fra Shrek Speed Racer Monsters & Co più Alice nel Paese delle Meraviglie (quello vero, non l'obbrobrio in 3D di Tim Burton).
Però, scritto con diabolico savoir faire, divertente, commovente, insomma un bel Disney molto meglio delle ultime cose della Pixar, con qualche genialata a 8 bit che sicuramente ci ha il suo perché. Da non perdere il delizioso corto in finto dueddì che precede il film, un romance in toni di grigio molto Glean Keane a base di aeroplanini di carta e comicità surreale à la Buster Keaton: come spesso accade, da solo vale il prezzo del biglietto. Insert coin.

mercoledì 26 dicembre 2012

sabato 22 dicembre 2012

Feliz Navidad

E anche quest'anno, el panetòn riusciamo a mangiarlo.
Tre grosse fette.

venerdì 21 dicembre 2012

Al Toccafondo delle cose

Galleria D406 - fedeli alla linea di Modena, via Cardinal Morrone 31/33: è in questa galleria appena rinnovata che dal 22 dicembre apre i battenti "il nuotatore - disegni e copertine da Cheever a Maradona", personale che racconta 10 anni di lavoro matto e appassionato dell'immenso Luigi Toccafondo. Questo poeta dell'immagine e dell'immaginario è protagonista anche di un libro in edizione speciale e tiratura limitata che raccoglie gli avventurosi materiali raccolti nell'esposizione. Esserci? Esserci. Magari, ballando un Fandango.



martedì 18 dicembre 2012

L'Hobbit visto da molto, molto lontano (e in spagnolo)

Narnizzato, potterato, a tratti se vogliame pure un po' asterixeobelixato. Il ritorno alla Terra di Mezzo in 3D Digitale a quarantotto fotogrammi al secondo è puro cinema per famiglie, scritto, impaginato e offerto da gente che sa il fatto suo ma mai alla vertiginosa epica altezza della trilogia originale. Peejay television ad alta definizione, con qualche siparietto comico al tetraidrocannabinolo di troppo, un hobbit che da solo si magna tutti i precedenti e più grappoli di mostrilli che in un numero del Doc Strange di Lee e Ditko. Accontentandosi del "more of the same" si gode più spesso che di fronte alle alchimie innaturali fra le trame dell'ottimo Ronald Reuel Tolkien. Il Gollum di Andy Serkis resta sempre un bel tipetto di psicopatico. Al minimo dubbio sul senso complessivo dell'operazione, pensare che restano da riempire altri due Natali di pellicola, attendere con pazienza il novantesimo minuto e pensare intensamente alla seconda trilogia di Star Wars. Funziona. Ah, e in spagnolo Tesssoro si dice Pressioso, e Baggins, Bolson. To be continued.

giovedì 13 dicembre 2012

O la borsa...

Asta diabolika: succede su ebay, dove il disegnatore storico della testata, Enzo Facciolo, ha piazzato una bella illustrazione del Re del terrore, che è lì bella pronta per finire sulle pareti del salotto di qualche fortunato. Il tutto, in cambio di un po' di soldini da devolvere ad Amnesty International per i diritti delle donne in Africa e Medio Oriente. L'asta è appena cominciata, e si concluderà il 18 dicembre alle 14,33. Sotto a chi tocca: come bonus extra, il vincitore si ritroverà ritratto da Facciolo himself accanto al nero criminale, a imperituria memoria. Buuu.

mercoledì 12 dicembre 2012

Porcherie per gli ospiti

Nuova puntata di Nuvoletta Rossa dedicata all'imprescindibile "Black Kiss" di Howard Chaykin. Purtroppamente, per motivi troppo lunghi da spiegare, la app di Wordpress non mi consente di caricare la cover colà: quindi la posto colì. Buen provecho.


mercoledì 5 dicembre 2012

Mostri messicani (bis)

Ma quanto può essere figo Claudio Romo, l'artista cileno che ha illustrato il librone che mi ha investito sulle strisce qui a Guadalajara e che mia figlia reggeva nel post precedente? Tanto da offrirmi su un piatto di ossidiana - nerissima - tutte le reference grafiche che sognavo per una storia messicana di ambientazione contemporanea che sta sobbollendo nell'angolo cottura del mio cervello. Facce un po' così. Molte altre sul suo profilo DeviantArt. Dove ha assunto il nom de plume di Atanasio. Buoni incubi.









giovedì 29 novembre 2012

Ciacci Amari

D'alfonso Bruno, classe terza C del liceo "Sting", ha finito le superiori della vita. Peccato, era un figo, con tutti quei disegnini dagli occhi a mezz'asta.

lunedì 26 novembre 2012

giovedì 22 novembre 2012

Il gabinetto del dottor Calegari

Lo scrive Luca Boschi sul suo blog, e vale la pena di rilanciare l'appello che parte da lì anche per merito del grande Ferruccio Giromini: Renzo Calegari è in una situazione umana ed economica infelicissima, ed è partita la corsa per assicurargli i benefici della legge Bacchelli. Una legge nata per concedere un vitalizio a tutti coloro che abbiano fatto qualcosa di grande per la cultura italiana. Calegari, nel suo piccolo, qualcosa di grande l'ha fatto, firmando buona parte della Storia del West di casa Bonelli, insieme a molte altre pagine illustri del fumetto pop italiano. Per dargli una mano basta poco, pochissimo, una firmetta e via. Tutte le info sul blog di Luca, o sul sito della Bonelli, dove è partita la campagna per questo piccolo, importante atto di giustizia redistributiva. E ovviamente, que viva Renzo!

mercoledì 21 novembre 2012

Con Chuck si vince

Qui in Messico le partite di Champions te le guardi in pausa pranzo, come da noi gli anticipi del sabato.
A parte questo, tutto come al solito: la Giuve gioca, la Giuve spreca, la Giuve ti fa stringere le chiappe. E hai visto mai: la Giuve vince. Segna pure Giovinco, nientemeno.
Piccola nota di colore sul Pirlo barbudo: sulla base di una molto presunta somiglianza con Chuck Norris, qui lo chiamano "el ranger de Turin". Aridatece Caressa.

martedì 20 novembre 2012

Batman e Joker a Guadalajara

Coincidenze: il logo dei taxi de sitio del capoluogo di Jalisco, e la simpatica mascotte di un mezzo pubblico. Poi dice che uno ci ha poche idee ma precise.



venerdì 16 novembre 2012

Guacamole

Intendiamoci: non è che prima mi riuscisse male, il guacamole.
Però i miei nuovi quarti di sangue nativo americano mi hanno trasformato in un gran sacerdote del prelibato antojito locale. La deliziosa cremazza verdolina che contende ai frijoles refritos il primo posto nella classifica latina delle robe buone da mangiare ormai mi viene talmente bene che posso prepararla a occhi chiusi. diffondere il verbo è praticamente un dovere morale.
Per fare un guacamole come si deve occorrono prima di tutto le avocado. Non la fuffa israeliana che ti rifilano nei supermercati, però. Meglio andare a caccia delle bombette peruviane tutto sapore che vendono nei negozietti di roba latinoamericana, o per chi sta a Milano al mercato comunale di piazza XXIV maggio, piccole, profumate e saponose. Servono mature, quasi fraciche, e con la buccia di un bel colore marrone scurissimo, quasi nero. Quantità: una a testa. Se il guaca è per uno, due avocado, che è meglio abbondare. Se è per due, due. Se e per tre, tre. E così via.
Poi, la cipolla. Poca ma giusta, meglio bianca ma se è rossa non è una tragedia. Per un piattino bello saporito basta un quarto di cipolla di grandezza media ogni due avocado. Di più è troppa e ammazza tutto il resto. Insieme alla cipolla tritiamo con la mezzaluna fino a ridurlo a purea un bel mazzetto di coriandolo fresco rimediato sempre in un negozio di cibi latinos. Niente prezzemolo: ci somiglia, ma come Giusy Ferreri a Amy Winehouse, a occhio siamo lì, ma timbro, fremiti ed estensione sono completamente diversi. Spiaccichiamo le avocado belle mature in una fondina con una forchetta, niente minipimer, fino a ottenere un impasto di consistenza grumosa e uniamo al tutto la purea di cipolla e coriandolo amalgamando bene. Diluiamo il tutto con il succo di mezzo lime e un cucchiaio di olio extravergine d'oliva, continuando a sgigotare il tutto bei tranquilli fino a ottenere una consistenza tipo purea di patate un po' lento. Una presina di sale e una spruzzatina di salsa piccante al peperoncino, meglio se originale messichese, completano il tutto.
Servire bello fresco, insieme a una quintalata di totopos, che noi animali da cortile senza cultura specifica chiamiamo volgarmente triangolini di mais, e il gioco è fatto: buen provecho, cabroncitos.
(e no, questa non è la prima lezione di "in cucina col Voglino". È solo la prova ontologica del fatto che l'ammmore passa sempre dalla porta della cucina. Anche quello paterno.

giovedì 15 novembre 2012

Compleanno complicato!

Oggi son quarantasette. A questo giro, niente feste, niente bagordi, niente giro di drink con gli amici di sempre, niente regali, che il regalo più bello e complicato di sempre ce
L'ho già in casa da un paio di settimane. Solo il silenzio, il tiepido sole novembrino del Jalisco e i rumori ovattati del mondo oltre le mura di cinta elettrificate delle Suites Lila. E sì, mi sento un po' in colpa per tutto questo. Ma alla fin della fiera, me lo sono sudato un compleanno così. Quindi, felicidades, e alla prossima.

lunedì 12 novembre 2012

Aces Weekly!

Che ci fanno David Lloyd, Phil Hester, Kyle Baker, Herb Trimpe e un sacco di altri autori di fumetti europei su un piccolo guscio di noce perso nel mare tempestoso della Rete? Un'impresa che è possibile ammirare anche dall'altra parte dell'oceano: "Aces Weekly", una nuova rivista digitale in vendita solo sull'omonimo sito Web. 128 pagine di roba da acquistare a scatola chiusa, al miserabile prezzo di 7,99 Euro a numero. I primi sono già in vendita: una ottima occasione per sostenere il fumetto digitale, e quello indipendente.
(e per chi si chiedesse come mai gli ultimi post sono un po' sciatterelli: non sono io, è la app di blogger che è disegnata così. Ovvero un po' ad
Minchiam rispetto alla Magica interfaccia cui mi ero ahimè acostumbrado. In caso, si accettano dritte su eventuali tutorial).

sabato 10 novembre 2012

E a proposito del Dia de los muertos...

...Non è che me n'ero dimenticato. È che ero troppo occupato con le scartoffie. In ogni caso, meglio
Muertos che mai:

giovedì 1 novembre 2012

Di nuovo in Messico

All'aereoporto di Linate, un intervistatore della Doxa ci intrattiene per una ventina di minuti con una ripassata veloce di letture bibliche.
All'aereoporto di Francoforte, subito prima di salire sull'intercontinentale per Mexico City, mi casca l'occhio sulla targhetta attaccata al bavero dell'hostess Lufthansa che ci controlla le carte d'imbarco. C'è scritto "G. Hell".
salgo sul 747 targato Tedeschia con il culo stretto come dopo una scorpacciata di limoni, convinto di essere finito in un mio personale reboot di Final Destination. Alla faccia dei presagi, la morte deve avere di meglio da fare, e ci lascia lì per le successive tredici ore a goderci le propaggini dell'uragano Sandy, tre-quattro brutti film visti nel modo peggiore, cioè sgranati su uno schermo da nove pollici, l'ordinatissimo e abbastanza orrido rancio Lufthansa e un gatto che da un trasportino tre file avanti alla mia miagola disperato per buona parte del viaggio.
Come da copione, non chiudo occhio.
Io e la Ele sbarchiamo in suolo messicano distrutti dalla stanchezza, alle quattro del mattino ora italiana. Persa una buona mezz'ora a identificare i nostri anonimi trolley in una ammucchiata di altri trolley altrettanto anonimi, saltiamo su un taxi de sitio scelto accuratamente fra i più cari di Città del Messico per andarcene in alberto a dormire per qualche ora. Stamattina, giro veloce di Plaza de la Constitucion, una puntata in Calle Moneda a fotografare qualche scheletro agghindato a festa, un'occhiata sguincia alla spianata del Templo Mayor e via, al volo, di nuovo all'aereoporto per schizzare a Gadalajara.
Dove arriviamo nel primo pomeriggio trovando una città molto americana nell'accezione migliore del termine: una spruzzata di gigantismo, una dose generosa di kitsch, molta vivacità. E una temperatura irreale intorno ai ventisette gradi. Che, insieme al pensiero di mia figlia, mi seduce definitivamente, convincendomi ad aggiungere una tacca al mio elenco di angoli del Messico che per un motivo o l'altro mi sono rimasti nel cuore.
Stasera, birra Modelo e tacos fantastici di lingua, di cotiche, di carne arrosto alla taqueria Providencia. Domani, finalmente, trasferimento in auto a un centinaio di chilometri da qui. E il primo incontro con la creatura. Ce ne sarà da raccontare.

martedì 30 ottobre 2012

Valigie

No, non è un poltergeist. Non è il passaggio di un fenomeno atmosferico estremo. Non è la stanza da letto di un teenager in piena fase ormonale e nemmeno un'installazione di Thomas Hirschorn. Non è la tana della nostra cucciolata di macachi rhesus, perché non alleviamo macachi rhesus. Non è il teatro di un attentato dinamitardo. Non è una bancarella "tutto a un euro" al mercato di V.le Papiniano. Non è un attacco di horror vacui.


È la Ele che prepara le valigie.

sabato 27 ottobre 2012

Perdersi

Perdersi la terza stagione di The Walking Dead.
E la seconda di Ufo.
Con la ragionevole speranza di recuperarli, prima o poi.
Perdersi Lucca e il lancio della strip prodotta per Saldapress insieme al Giorgini, Zetacomezombie. Gran peccato, perché si ubriacheranno alla faccia mia.
Perdersi le primarie del Piddì, ma anche quelle del Pidielle. A pensarci, non esattamente una gran perdita.
Perdersi l'unica serata mondana cui non hai mai rinunciato, la festa del tuo compleanno.
Perché il quattordici undici quest'anno si celebra in famiglia.
Io, la Ele e nostra figlia.
Perdersi in uno dei pochi angoli di Messico dove non hai ancora ficcato il naso. Una piccola città con una storia più grande di lei. Una storia che sa di rivoluzione.
Perdersi buona parte dell'autunno, perché da quelle parti il sole non tramonta mai, nemmeno a dicembre. E se tutto va come pensiamo, a quell'epoca saremo ancora lì.
Perdersi fra le valigie, i saluti, gli imprevisti, le scadenze di un viaggio che comincia fra pochi giorni per non finire mai.
Perdersi la pasta integrale per strafogarsi di birria e frijoles refritos. Perdersi le castagne per assaggiare le calaberitas. Perdersi Sant'Ambroeus per el dia de los muertos. Perdersi Fastweb per andare più lenti. In tutti i sensi.
Perdersi dietro alle domande che non hai voglia di farti e a quelle per cui dovrai trovare per forza una risposta. Perdersi le radici per volar via, come un soffione portato dal vento e dalla strizza, e andare a crescere altrove. Perdersi un pezzetto di libertà per conquistarne molte altre.
Perdersi qualche brandello di intimità, per innamorarsi di quello che si è costruito. Perdersi fra i ricordi accumulati nei novecentosettanta e passa giorni trascorsi fin qui, guardando a quelli ancora da vivere. Perdersi per ritrovarsi, prima o poi. E nel caso non si fosse capito: martedì si comincia. Si parte. Si va. Hasta pronto, cabroncitos.

venerdì 26 ottobre 2012

Vorrei che fosse Nolan, invece era Sam Mendes

Per diciamo metà della proiezione, Skyfall-007 se la gioca con i migliori film di mister licenza di uccidere. Daniel Craig e Sam Mendes ballano sull'orlo di stilizzatissimi precipizi psichedelici che sembrano usciti da un amplesso fra il Jim Steranko di Nick Fury, agente dello Shield e lo Stanley Kubrick di tutti i film di Stanley Kubrick, con una stupefacente sequenza in notturna che resta lì a titillare il nervo ottico ben oltre i titoli di coda. Poi, purtroppo capisci che gli sceneggiatori del film si sono messi a scrivere la loro risposta alla saga del Dark Knight di Nolan, e da lì in poi il film dilapida un discreto capitale di sorprendenza a colpi di già visto. A parte questo omaggio alla voga del momento, e un Bardem davvero troppo sopra le righe per shakerarsi (non mescolarsi) nel gran varietà messo in piedi da Sam Mendes, si vola parecchie spanne a nord di Quantum of Solace, e anche di Un bel tot di Bond precedenti. Bicchiere mezzo pieno, dunque: e se al posto del Martini cocktail ci sia la birrazza olandese, pace: è il product placement, bellezza.

mercoledì 24 ottobre 2012

Abbey Roading (hai voglia a camminare)

Ascoltando Abbey Road, comprato stamattina all'edicola in versione Cd rimasterizzatissima pluriaccessoriata up to date dopo aver consumato una musicassetta di papà mio risalente all'ormai lontano millenovecentosettantadue, mi son ripetuto per tipo la millesima volta: ammazza, che bella cover 'sti Beatles.
E poi ci ho aggiunto: figurati se qualcuno non ci ha imbastito su un foto blog raccattando su le foto dei turisti che passano di lì. E infatti, qui, Abbey Roading a mazzi. Buon pro.

lunedì 22 ottobre 2012

Mi ricordo Black Beauty

Beauty, com'era noto fra gli iniziati nel pieno degli Anni di piombo, era la risposta inglese e vagamente Jane Austen a Furiacabbballodelwest. Stessa livrea catodica scura, stessi frizzi, stessi lazzi, stesso look tutto muscoli e sudore. Ma con un valore aggiunto in più: Judy Bowker. Una persona infinitamente meglio dell'insopportabile pinzillacchero con la camicia a quadri che rimbalzava intorno a Furiaccabballodelwest chiamando Furia di qua, Furia di là, mai che la gente si faccia i cazzi suoi.
Oooh, Judy, come era verde la tua valle, com'eri stupentemente suplime e quanto, quanto ti sognai con il mio cuoricione coi capelli a caschetto che faceva cloppiti clop: ora che ci penso, a parte i vestitini da Holly Hobbie, my wife un po' ti somiglia pure. Tie'.

sabato 20 ottobre 2012

Giorgini va di Mooda

Il mio nuovo fidanzato ufficiale, Ale Giorgini, in mostra: capita da domani al Laboratorio Creativo Mooda di Altavilla Vicentina, in viale Verona 64. Da Ted Bundy, ai Minimalist Portraits, fino ai recentissimi Movie Posters prossimamente on display alla Bottleneck Gallery di New York, il Giorgini che vi manca potete trovarlo colà sotto forma di schizzo, dipinto, stampata digitale, scultura eccecc. Ci saranno anche Zack & Zero? Chissà. Ma chi sono Zack & Zero? Misteriosissimo mistero, che presto verrà svelato su una collana prossimamente in uscita in tutte le edicole del regno...

venerdì 19 ottobre 2012

Sylvia Tristel

E se ne va anche la prima, indimenticabile Emmanuelle del cinema zozzo anni settanta. Intimo, intimissimo dispiacere.

mercoledì 17 ottobre 2012

Mi ricordo Richard Kiel

L'artista precedentemente noto come Il killer Squalo di 007-la spia che mi amava e Moonraker - Operazione spazio. Uno così sopra la media - due metri e diciassette di altezza, mica cotiche - da rifiutare il ruolo di Darth Vader in Star Wars perché la maschera avrebbe limitato le sue capacità espressive. Uno così tosto da reggere la dentiera d'acciaio disegnata da Vivian Kubrick (sì, quella Vivian Kubrick) per più di due minuti senza mettersi a vomitare per tutto il set. Uno così in gamba da trasformare un villain usa e getta à la Rondo Hatton nel superclassificattivo votato "personaggio più amato della saga di Bond" in un recente sondaggio di HMV. Uno, insomma, che se li è magnati tutti. Aaahhhmmm.

martedì 16 ottobre 2012

venerdì 12 ottobre 2012

Komikazen!

Fumetti di realtà: magari non son sempre roba da applausi, ma servono a tenersi svegli. Come il caffè. Ed è un caffè lungo, ricco e corposo quello che servono a Komikazen, il festival ravennate delle strip che raccontano la cronaca. In programma, fra le altre cose, un tot di belle mostre con protagonisti autori del calibro di Paolo Bacilieri, Tuono Pettinato, Peppe Palumbo e Gianluca Costantini, più tante altre iniziative da scoprire cliccando sul link qua sopra. Prego accomodarsi.

giovedì 11 ottobre 2012

Elvis The Appelvis

Alla fine di ogni puntata Flavio Imbriacone, altrimenti detto il Boss, caccia via il trombato du jour indicandogli la porta col ditino, all'uso dell'Elvis dei tempi migliori ma anche dei padroni delle ferriere di inizio novecento.
E seguendo con lo sguardo quel ditino cotechino biricchino si arriva dritti alla ratio del programma: quello che il Woody dei tempi d'oro avrebbe definito Lo zenit del ragionamento mongoloide.
Fra rampantismo d'accatto, tailleurs, fighetterie, tacchi venti, leccate di culo, sorrisi falsi a trantadue denti, brutte cravatte, linguaggio marchetting-oriented, ansia da prestazione, cinque alti, sprezzo della consecutio temporum, skyline milanotte, banalità, rossetto, brillantina e altre leccate di culo, la serata fila via in un be'.
E mentre guardi un mucchio di replicanti strafatti di IULM scannarsi per un contratto a progetto alla corte di Elvis The Appelvis Briatore, ripensi a quando ai ragazzi di bottega capitava di raccogliere briciole di pensiero laterale da gente che aveva alle spalle qualcosa in più che un pacco di soldi e protetture politiche. E capisci che sì, ad avere vent'anni saresse proprio meglio emigrare, come direbbero i giovani virgulti di The Apprentice. Puro guilty pleasure a quaranta pollici.
Però le controindicazioni sono le stesse di Report: si va a letto incazzati e depressi. Ogni martedì su Cielo alle ventuno. L'ora dei vampiri.

mercoledì 10 ottobre 2012

Mi ricordo "Doot Doot"

Freur.
Hanno ballato una sola estate. Quella del 1983.
Però accidenti se ballavano bene.

martedì 9 ottobre 2012

Sola d'attesa

La brutta notizia è che non ci sono notizie.
Noi siamo pronti, con la nostra casetta bella linda e accogliente, le valigie fatte, la testa a seimila chilometri da qui e lo sguardo fisso sul telefono.
E lui, il bastardo, non suona.
Ieri la Mariluz ha compiuto 10 anni e noi non c'eravamo. Solo questo conta. Questo, e l'incazzatura omerica nei confronti dell'Ente. Che dopo averci fatto correre come pazzi perché "si parte verso metà settembre, massimo fine settembre", non ci fa partire, non ci dà supporto, non ci dà informazioni, non ci dà tempistiche, non ci dà proposte, non ci dà rassicurazioni, non ci dà risposte. Come si sta nel limbo? Abbastanza male, grazie. Il mondo intorno continua a girare, ma tu sei congelato nel tuo nulla. Il day by day va via abbastanza liscio, anche se ormai cominci a sentirti un po' ridicolo a dire a tutti parto parto e restare sempre lì. Ma di programmi, anche a breve, neanche a parlarne. E lasciamo perdere i massimi sistemi: qui, anche la spesa settimanale diventa un dilemma. Perché mangiare tocca mangiare, ma varrà la pena di riempire il frigidèr se poi magari ci chiamano?
E loro, i bastardi, non chiamano. Non so quando partiamo, non so con che compagnia, non so dove alloggeremo, non so quanto ci restaremo, non so quanti e quali documenti ci toccherà fare prime di partire e in che tempi, non so cosa ci stiamo a fare ancora qui, non so, non so, non so.
So solo che ieri era il compleanno di mia figlia, e io non c'ero. Ufffffffaaaaaaaaaaaaaahhh.

lunedì 8 ottobre 2012

Qualcosa di interessante

La prima volta che ho letto "Il Corvo" ero ad Amsterdam fra musei e spinellotti. Parecchi spinellotti.
Pioveva spesso, nonostante fosse inizio agosto. O forse proprio perché era inizio agosto. E faceva freddo. Così, la sera mi chiudevo in albergo a leggere. E chi ti incontro? Il Corvo, appunto.
Che mi ha tenuto allegro, pardon, depressino, tipo dalle nove di sera alle quattro del mattino.
Alle dieci ero già al telefono con la Play Press. "Ho trovato questo fumetto veramente figo, dobbiamo assolutamente prendere i diritti". Solo che i diritti li aveva appena presi la Magic. Il resto, come si dice, è storia: il brutto film di Alex Proyas, gli inutili sequel, lo sfruttamento scriteriato di un personaggio che aveva senso solo in un'ottica autoriale, e che nella serialità ha perso ogni raison d'être.
Ora leggo che James O' Barr ha deciso di risuscitare il personaggio in una miniserie che torna alle origini cupissime del personaggio, Skinning the Wolves. Con il Corvo in un campo di concentramento nazi. Qualcosa di interessante, anche al netto degli spinellotti. Che ormai stanno passando di moda anche in Olanda.

sabato 6 ottobre 2012

Boia chi sfonda

Copertina a quaderno, però un po' come quei vecchi quaderni Pigna di una volta, con il cartoncino innervato da una sottile trama zigrinata.
Carta di pregio, niente di troppo lussuoso o appariscente, ma una grana liscia ben più vellutata della classica uso mano Bonelli, per di più impreziosita da una vaga tonalità champagne.
E sotto la copertina di Aldo Di Gennaro, centodieci pagine di fumetto transgender fra biopic storico, horror gotico e romance, scritto quasi eccezionalmente da Paola Barbato, che compensa un finale forse un tantino compresso con un autentico labour of love di documentazione, studio dei caratteri e montaggio, e disegnato da Giampiero Casertano con una libido meticolosa che rievoca le figatine tutte tratteggi di mangaka come Ryoichi Ikegami e maestri del grottesco come Magnus.
E sì, parte davvero col botto Le Storie, la nuova collana di one-shot di via Buonarroti con un occhio al pubblico odierno tutto pane e romanzi grafici e l'altro a chi rimpiange i fasti vintage di Un uomo un'avventura. Si poteva far di meglio? Forse, a livello di formato: visto il livello qualitativo sopra la media di testi e disegni, non sarebbe stato male esaltarli con una diagonale un po' più generosa. Magari, una roba alla francese. Sarebbe stata una scelta rivoluzionaria, per una collana che rivoluzionaria lo è davvero, nel suo piccolo.

mercoledì 3 ottobre 2012

Proprietà privata

Le leggi di proprietà dei bambini, scoperte tardivamente grazie a un caro amico e al suo tombolotto di anni due, ma perfectly fitting anche per molti dei nostri amministratori locali.