mercoledì 31 gennaio 2007

Eia Eia à la Rai


A volte, lo zapping fa proprio male. Ieri, per esempio, capito su “Stile Libero”, sfacciata e ridanciana trasmissione di RaiDue dove lo sfacciato e ridanciano conduttore Max Giusti, fiancheggiato da un parterre di sfacciate e ridanciane “guest star”, bombarda i vip di scherzi telefonici. Ieri sera, l’ospite di turno era Ignazio La Russa di AN. Copione dello scherzo: Il portavoce della destra per i problemi della giustizia telefona a un collega, lo sfacciato e ridanciano psicoterapeuta di Forza Italia Alessandro Meluzzi, per raccontargli di essere perseguitato da un incubo che lo vede trasformarsi – ilarità!- in un comunista. Il meglio, però, è arrivato dopo, durante un collegamento in esterni con una piazza di Frascati, quando la sfacciata e ridanciana spalla del conduttore ha salutato romanamente ospite e pubblico. A quel punto, ho spento la tele, e mi sono tuffato sui “Batman Archives” di Bob Kane e Bill Finger: sarà sempre machismo vintage, ma vuoi mettere.

martedì 30 gennaio 2007

Amabili resti


Una ragazzina si ritrova fra le mani di un vicino che la stupra e la uccide. Il suo corpo resta a marcire in un campo a pochi passi da casa. La sua anima, invece, vola in un limbo ovattato che lei chiama “il mio cielo”. E, dal suo cielo, vedrà il mondo girare sotto di sé. Comincia così, a metà fra il “Il barone rampante” di Calvino e le suggestioni acide dei Porcupine Tree di “In Absentia” e “Deadwing“, The Lovely Bones di Alice Sebold. Un best seller anomalo, uscito in sordina nel 2002, e arrivato in pochi mesi in cima alle classifiche dei best-seller Usa. Io, che normalmente evito i best-seller come la peste, l’ho letto solo quando ho saputo che Peter Jackson ci sta girando un film. E ora che l’ho letto, aspetto il film con ansia. Certo, come tanti altri best-seller, Amabili Resti (editrice E/O, € 14,50) rientra al 100 per 100 nel genere “Guilty Pleasure”: difficile definire altrimenti un romanzo di formazione che frulla insieme romanzo gotico, Police Procedural, sit-com e scrittura terapeutica in uno stile tanto “normale” da risultare disarmante. Però, un pregio ce l’ha: una volta che lo apri, non lo molli più. E visto che sono 370 pagine, qualcosa vorrà pur dire.

lunedì 29 gennaio 2007

Il regno degli eroi


Una sterminata banca dati su tutti i super-eroi esistenti al mondo, vari blog ipervitaminizzati tutti da scoprire, forum in tema e molto altro, dalla classifica degli eroi più potenti alle vetrina delle nuove uscite, dai link a tutte le publishing house più super alle schede sugli autori più quotati e "up to date": Comicvine.com è "Il" sito per chi vuol farsi una cultura sui fumetti in calzamaglia senza sprecare nanche un'oncia di energia. E una ennesima dimostrazione della verve e della competenza dimostrata dai fan di comic books a stelle e strisce: un piccolo esercito di nerd dotati di una competenza e una tenacia davvero inesauribili. Ma anche una ennesima prova della irresistibile leggerezza della rete delle reti: se non ci fosse, bisognerebbe proprio inventarla.

venerdì 26 gennaio 2007

Non si sa mai


Leggo su National Geographic di gennaio che in Brasile, ogni quarto d’ora, scompare una porzione di foresta pluviale pari a 150 campi da calcio. Negli ultimi 40 anni agricoltori, allevatori, latifondisti e compagnia cantante ne hanno raso al suolo il 20 per cento e se tutto va bene, nei prossimi 20, ne faranno fuori un altro 20 per cento. Le conseguenze, ça va sans dire, potrebbero essere terrificanti: incendi, carestie e calamità di altro genere potrebbero allargarsi dal Mato Grosso all’intero ecosistema mondiale, assestando un colpo da Knock-Out al nostro modo di vita.
Niente di nuovo, per carità, niente che non abbia già sentito centinaia di volte. Quello che mi colpisce, semmai, è la mia freddezza, la mia capacità di rimozione, la mia crescente distanza emotiva da questa e tutte le altre metastasi che stanno consumando le nostre mappe fisiche e mentali. Ormai l'orrore sta diventando un rumore di fondo. È per questo che butto giù quest’appunto. Non perché abbia un gran senso civico, per un rigurgito di coscienza ecologista o perché sappia dove andare a sbattere la testa. Ma solo per ricordarmi di ricordare. Non si sa mai che prima o poi non mi risvegli dal torpore.

giovedì 25 gennaio 2007

Fra Corto e Cartoomics (variazioni sul tema)


Notizia Bomba dall'edizione on line di Le Figaro: torna Corto Maltese. A realizzare le nuove avventure del personaggio, dodici anni dopo la dipartita di Hugo Pratt, sarà una coppia d'autori francesi d'eccezione di cui al momento non si sa alcunché. A quanto pare, il rinnovamento dell'alter ego di Pratt comincerà dalle origini: la prima avventura inedita del marinaio con l'orecchino racconterà l'apprendistato del giovane Corto e i fatti antecedenti a "La ballata del mare salato", la storia che nel 1967 ha segnato il debutto dell'eroe. Difficile dire se i misteriosi epigoni di Hugo Pratt saranno all'altezza del maestro veneto. Ma un bell'applauso lo meritano senz'altro. Per un'impresa del genere, ci vuol coraggio.
Sempre in tema di reinterpretazioni: Donald Soffritti, il papà di Paperino Paperotto e tante altre strip a misura di Kids, mi manda in anteprima la sua ultima fatica. Ovvero, il poster ufficiale della prossima edizione di Cartoomics. Ricevo e volentierissimo pubblico.
È il frutto di un lavoro che fra schizzi, approvazioni, revisioni e altri incidenti ha tenuto allegro il buon Donald per tutto l'inverno. E poi c'è ancora chi sostiene che i fumetti siano sottocultura usa e getta...

martedì 23 gennaio 2007

Zerozerosettete


Ieri sera, cinema. Nella fattispecie, lo strombazzatissimo James Bond "nuovo e migliorato" di Martin Campbell, con Daniel Craig nella parte più ambita e chiacchierata della storia del cinema. All'entrata, ero scettico. All'uscita, invece, entusiasta. A parte un paio di battute in stile Liala e un climax in stile "disaster movie" Anni 70, il film scorre via che è un piacere, sorprendentemente adulto e consapevole dalla prima all'ultima inquadratura. E Craig è davvero il miglior Bond dai tempi di Sean Connery: stronzo il giusto, manesco il giusto, ma molto umano e credibile. Anche se non sa (ancora?) ordinare un martini o portare lo smoking.

Ahi


Oggi, mal di testa feroce per tutto il giorno. Roba tipo uncini a intermittenza nel cervello. Tipo morsa da falegname all'altezza della cervicale. Tipo morte anticipata.

Passo e chiudo, di più non riesco proprio a dire.

giovedì 18 gennaio 2007

Nella tela del Ragno


Dato il mio storico amore per i fumetti Usa e il cinema d’azione, sembrerà strano. Ma francamente, di comic-book movies comincio ad averne le scatole piene. Sarà perché fra Marvel e DC c’è troppa carne al fuoco, perché la maggior parte dei blockbuster più recenti mi sono sembrati molto a corto di spirito o di idee, o perché ho superato gli “anta”: sta di fatto che attendo i prossimi pilastri del genere con un mix di ottimismo e diffidenza. Fra gli osservati speciali, tanto per fare il bastian contrario, ci metto l’Uomo Ragno. Posso dirlo? I primi due film della serie non mi hanno convinto affatto. Troppi dejà vu (lo scontro finale con Goblin, brutalmente scopiazzato su quello fra Michael Keaton e Jack Nicholson nel primo “Batman” di Tim Burton), troppi “buchi” nella sceneggiatura (che ci fa una scolaresca su una teleferica, in piena notte?), troppa fretta nell’abbandonare lo stile pirotecnico di “The Evil Dead” o “Darkman” per rifugiarsi in un profluvio di effetti digitali non troppo speciali. E giunto al fin della licenza, Sam Raimi sembra aver deciso di votarsi al lato oscuro in tutti i sensi: secondo i soliti ben informati, infatti, pare che la battaglia finale di “Spider-Man 3” lascerà sul terreno molti cadaveri eccellenti. Chi non teme gli spoiler, può cliccare qui. Per tutti gli altri, appuntamento alla prossima estate. Con tanti bei pacchetti di Kleenex.

martedì 16 gennaio 2007

Piccola pubblicità


“A letto dalle le prestazioni che ti meriti!”. Oppure: “Cialis e Viagra a prezzi scontatissimi”. O ancora: “Miracle Penis Enhancement”. E poi: “guadagna senza fatica 3.000 € al mese”. Quando si è a corto di argomenti di conversazione, basta dare un’occhiata alla casella anti-spam della propria mail: l’anticamera del cestino, infatti, è una vera e propria esplosione lisergica di proclami celoduristi, un caleidoscopio di haiku alla puttanesca trifolati con babelfish. Solo il succo è quello di sempre, e fa pensare: perché anche e soprattutto in tempi di web, cazzi, fiche e grano facile continuano ad andare per la maggiore.
Ah, le care vecchie cose di una volta.

mercoledì 10 gennaio 2007

Macchiette rosse


Gli antichi maya erano un popolo raffinato, creativo e ostinato. Disboscavano giungle intere con asce fatte di legno e selce. Si erano inventati il calendario gregoriano con tredici secoli di anticipo. Avevano un linguaggio meravigliosamente fiorito, e un pantheon che contava centinaia di divinità. In due parole: avevano fascino. La stessa luce che oggi brilla negli occhi di tutti gli Tzotzil, i Cakchiquel e i Lacandones persi fra le montagne, le vallate e gli altos del Centroamerica. Per non parlare di tutte le altre etnie maya: in tutto sono una quindicina.
In "Apocalypto" di Mel Gibson, di tutto questo non c'è traccia. I suoi maya sono una versione aggiornata degli apache scotennatori dei vecchi film western: idioti, brutali, inutilmente crudeli. Macchiette rosse come gli schizzi di sangue che punteggiano il film. Che non racconta nulla, e si dimentica in fretta.
Meglio metter via i soldi del biglietto per qualcosa di più interessante. Tipo i saggi di Linda Schele, Eric Thompson o Victor Von Hagen. O i romanzi di Rodrigo Rey Rosa. Anche fra quelle pagine, scorre emoglobina in abbondanza: ma è sangue blu. Diffidare delle imitazioni.

martedì 9 gennaio 2007

Bric-a-brac


C’è “The Gallery of Regrettable Food” (traduzione molto libera: “cucinando con pentimento”) una galleria di foto rivoltanti tratte dai “cook book” Usa degli Anni 50 e 60. C’è “Interiors Desecrator”, una panoramica di camerette e salotti da incubo di spiccato gusto vintage. C’è “Compu-Promo”, una rassegna di immagini pubblicitarie di calcolatori dei tempi del boom. E poi, tante altre chicche fra horror e humour: dalle vecchie pubblicità della Texaco ai francobolli di Adolf Hitler, dalla collection degli hotel più groovy del Wisconsin alle pin-up di Art Frahm, una sorta di Vargas con la fissa delle mutande lasche. Modernariato kitsch, insomma. A quintalate.
Il sito si chiama Institute of Official Cheer, ed è la “home on the Web” di James Lileks, uno spiritosissimo giornalista Statunitense che ha trasformato la sua passione per le vecchie cose di cattivo gusto in una fonte inesauribile di divertimento. Chi mastica un po’ di inglese, può gustarsi le considerazioni a latere del buon James, un columnist cattivello e up-to-date. Ma il divertimento è garantito anche per chi si accontenta di guardare le figure. Cliccare qui per credere.

giovedì 4 gennaio 2007

Ridere e piangere con Giancarlo Berardi


Pensierino volante su Giancarlo Berardi, che proprio in questi giorni arriva in edicola con due albi da comprare e custodire gelosamente: Julia 100 (Sergio Bonelli Editore) e Ken Parker Presenta 44/1 (Panini Comics). Che viaggi in coppia con Ivo Milazzo o Giorgio Trevisan, oggi come vent’anni fa, lo sceneggiatore genovese resta uno dei migliori artigiani che abbiano mai calcato la scena fumettistica italiana. Solido, antico, implacabile e vertiginoso come i carugi della sua città. E così padrone dei propri registri emotivi da riuscire a portarti dal sorriso alle lacrime in tre vignette o poco più.
E allora grazie, mister Berardi. E cento di questi albi.

mercoledì 3 gennaio 2007

Che cosa ho fatto durante le vacanze


Lo so, avevo promesso di farmi vivo durante le ferie per aggiornare il mio blog con una cronaca degli eventi, e invece niente. La pigrizia ha preso il sopravvento, e un brutto raffreddore ha definitivamente fiaccato le mie residue velleità scribacchine. Ma tanto, che ci frega. Questo non è mica il Corriere On Line. E spero che chi abitualmente passa di qui, durante le Feste, abbia avuto di meglio da fare.
In ogni caso: si torna a bomba. Con qualche buona bottiglia in meno, e con tre chili in più. Con qualche alzataccia in meno, e qualche serata sexy in più. Con qualche scaffale in meno, e qualche buon libro in più. Tutto sommato, è un buon bilancio. Resta il nodo dei buoni propositi per l’anno nuovo.

Prometto di combattere con più impegno la mia mostruosa pigrizia fisica e mentale. Chi lo sa: magari ci riesco.

Prometto di sorridere di più. Anche se so che questo è davvero difficile, conoscendomi.

Prometto di non incazzarmi troppo per le solite banali noiose questioni lavorative.

Prometto di concedermi almeno un viaggetto in un bel posto. Ci sto già lavorando su.

Prometto di inventarmi nuove amicizie, nuove passioni, nuove sfide. Questo si che è importante.

Prometto di fare un/a bambino/a.

Prometto di esserci.

E questo per ora è quanto.