sabato 25 gennaio 2014

Mortolani

Aggiungi didascalia

Mondo cane: nome da cracker, faccia da Lutring, musica da Racket, Riziero "Riz" Ortolani se ne va. Titoli di coda per un virtuoso del cinema di genere italiano, già morto da un pezzo.

venerdì 24 gennaio 2014

Finger fu

Kane al Kane e vino al vino
Mentre io penso con nostalgia all'ormai prossimo ventennale della morte di Jacob Kurtzberg alias Jack Kirby, fra i comic-bookworms c'è anche chi pensa ad autori magari meno celebrati. È il caso, ad esempio, di Fabio Graziano di Glamazonia, che proprio oggi ci ricorda l'omaggio di Ty Templeton a Bill Finger, morto giusto il 24 gennaio di 50 anni fa.

Per usare una frase fatta, Finger chi?

Il formidabile primo writer di Batman (e writer aggiunto di Lanterna Verde, e Flash, e...) Senza il quale, invece di diventare la formidabile icona pop che è oggi, probabilmente l'Uomo Pipistrello avrebbe corso seri rischi di finire rottamato insieme con tutta la nomenklatura della storica National Periodical Publications. Con la sua mascherina domino, e il suo nostalgico pigiamino - non a caso, di un bel rosso vivo.

giovedì 23 gennaio 2014

Mi ricordo la Fiat 850

La bluitudine bluosa della ottoecinquanta

Quando ce l'aveva sotto il culo la mia mammetta, quasi me ne vergognavo.
Ora non so cosa darei per averla sotto il culo io.

martedì 21 gennaio 2014

Morto Mahler

Non è musica, è karate

Se n'è andato Claudio Abbado, fulgido es. di intellettuale organico alla sinistra e grande direttore d'orchestra: bello lasciarsi comandare a bacchetta da uno così.

lunedì 20 gennaio 2014

Latta continua

Il-mio-nome-è-Primino


Il primo ente adottivo dedicato ai robot: è così che si presenta adotta un robot, simpatica fabbrichetta di automi fra Tim Burton, Blade Runner e il Mago di Oz messa su da Massimo Sirelli, nativo di Catanzaro residente a Torino, artista e gran furbino nell'accezione più nobile del termine. L'idea, geniale: 1) costruire dei robottoni a partire da rottami raccattati qua e là fra cantine discariche eccecc; 2) dargli un'anima estetica a metà fra lo steampunk e i tin toys terzomondisti; 3) Venderli, pardon, darli in adozione ma nota bene solo a chi si dimostri all'altezza dell'impresa attraverso le parole d'amore rivolte ai singoli robot dagli aspiranti acquirenti e raccolte in una apposita sezione del sito.  Et voilà, lo status symbol è in tavola. Arte povera, trovarobato, manualità, nostalgia, reminescenze lettararie: è una gran marmellata che sa un po' di latta ma in senso buono, un gioco ready made per adulti che strappa un sorriso e una riflessione gentile sul senso junghiano dell'esistenza come continua trasformazione. Che altro dire? Chapeau.

sabato 18 gennaio 2014

Miles gloriosus

Salvini, puppati questo

Miles Morales. Chi era costui? Lo sanno bene i Marvel Junkies che circa un anno or sono hanno assistito al debutto del "nuovo" Ultimate Spider-Man dopo la morte di Peter Parker. Per tutti gli altri c'è il corso di recupero ora in edicola, generosamente offerto da "La Gazzetta dello Sport" nella nuova collana Super-Eroi il mito. Ultimate Spider-Man - Chi indosserà la maschera? rievoca di sguincio la morte dell'arrampicamuri originale e presenta ai lettori il nuovo eroe ragazzino insieme con tutto il suo entourage. Un cambio della guardia da prendere con le pinze, affrontato con sfacciata abilità da Brian M. Bendis e Sara Pichelli: sbrigata la pratica dell'onore delle armi all'originale, forse troppo diverso dal "vero" Peter per conquistare i lettori più stagionati, l'Uomo Ragno piccolo e nero come Calimero prende spigliatamente il volo. Il retrogusto è lo stesso vagamente plasticoso di molti dei fumetti prodotti ultimamente dalle major, con qualche suggestione dark di troppo e i villain (inutilmente?) aggiornati alle ultime tendenze del romanzo criminale: ma la storia vola via che è un piacere, e resta la voglia di scoprire il seguito. I reboot, dopotutto, servono a questo, no?

martedì 14 gennaio 2014

Fuori i coglioni



Non servirà granché, la campagna di sensibilizzazione contro i maltrattamenti ai creativi, ma fa ridere come le vecchie commedie al veleno di Risi o Monicelli. Unico, piccolissimo appunto: Non si tratta di una malattia professionale riservata ai giovani creativi, garantisco. È che quelli più stagionati hanno più pelo sullo stomaco, e spesso - spesso, non sempre - riescono a pararsi il cosiddetto.

Hef Hef Urrà


Sei volumi grossi così, per un totale di otre 1.900 pagine, una bella slipcase sbrilluccicante, e in mezzo un bel tot di donnine nude che ai loro tempi finivano nascoste sotto i materassi o chiuse a chiave nei cassetti, e oggi, ai tempi di Youporn, fanno sorridere, ancorché con un minimo sindacale di malizia. Si presenta così The Life and Times of Hugh M. Hefner, monumentale autobiografia targata Taschen del creatore di PLAYBOY, prima e più longeva rivista per soli uomini della storia. Un cofanetto non per tutte le tasche(n), visto il ridicolo prezzo di copertina di 99,99 euri. Ma una bo tta di vita per chi sa apprezzare i bei libri, le spigolature sexy di autori come Ian Fleming, Gore Vidal o Norman Mailer e la sociologia di costume, soprattutto adamitico. Con 25 paginoni centrali tutti da scartabellare. Per la cronaca, Hef è vivo e lotta insieme a noi, alla veneranda età di anni 87: il dindòn non gli funziona più da un pezzo, ma l'occhio malandrino resta quello di sempre. E come di consueto, vuole la sua parte. Eccola.

giovedì 9 gennaio 2014

mercoledì 8 gennaio 2014

Seria Tv

Il commissario e i basettoni

Nel Paese che tutte le stragi le hanno combinate le Brigate Rosse e Adolf Hitler lo collochiamo negli Swinging Sixties, una fiction come Gli anni spezzati è servizio pubblico senza se e senza ma: hai visto mai che fra il cast piacione (Solfrizzi, Boni, Fantastichini...) e il linguaggio didascalico qualche casual viewer riesca a raddrizzare i suoi personali libri di storia.
Partenza ieri sera, con la prima parte del dittico sul commissario Luigi Calabresi, amato/odiato a prescindere a seconda degli schieramenti ma comunque protagonista di due episodi tremendi: la morte non troppo accidentale dell'anarchico Giuseppe Pinelli, passato direttamente dagli uffici della questura di Milano al camposanto nel tempo di aprire una finestra, e la sua propria, attribuita ufficialmente alla banda Sofri/Bompressi/Pietrostefani e mai chiarita fino in fondo.
Sorprendentemente (per mamma Rai), la prima puntata di Il commissario non nasconde le zone d'ombra del pasticciaccio di via Fatebenefratelli. Anzi: non siamo agli sguardi acidi e grotteschi dell'Indagine di Petri, ma le autorità ci fanno una discreta figura di merda, con più sabbiature che su una spiaggia della riviera Romagnola e un vago e chissà forse consapevole retrogusto satirico che regala al prodotto una insperata dignità. Production values decisamente sopra la media. Si poteva combinare qualcosa di più in termini di regia, vista la lezione dei Sollima dei Vicari dei Garrone: ma anche così, l'impressione è quella di un libro illustrato con grande mestiere. Ogni marte e mercole su RaiUno per tutto gennaio.

E per me, un gigerino



Evabbe': dopo la bruciante delusione di "Prometheus", di fronte a questo nuovo capitolo di "Alien" non posso che commentare "Questi grandissimi membri virili" e cominciare a masticare hype con la bavina alla bocca.

The Zuka

Pericolo giallo

Prima nuvoletta rossa dell'anno solare 2014: si parla dell'ottimo La cronaca degli insetti umani di Osamu Tezuka, fulminante classico minore appena tradotto in Italiano da 001 edizioni e must assoluto del momento.

giovedì 2 gennaio 2014

Una nota amara



Se n'è andato l'altro Ciotti, Roberto. Quello della colonna sonora molto bluesy e molto easy listening di "Marrakech Express". La sua chitarra piange dolcemente.