giovedì 30 dicembre 2010

Videoburrito festaiolo



AVSL e la Banda El Recodo augurano alla spett.le clientela un 2010 pieno di gnagna, musica grupera e cocktail a bordo piscina. Feliz Año Nuevo!

Disco Inferno


Bobby Farrell dei Boney M da cool è diventato improvvisamente cold. Peccato.

mercoledì 29 dicembre 2010

Puntare sul nero


Domani, con Alias, secondo episodio completo del fumetto super-eroico sui generis di Angelo Ferracuti e Mauro Cicarè. Un po' Batman, un po' Spawn, un po' Il Corvo, l'Angelo Nero è il super-eroe migrante diversamente vivo che combatte - vincendo - cause già date per perse dalla cronaca.
Un fumetto più grande della vita, per riuscire a sognare restando con i piedi per terra: la sfida alle leggi della fisica che nell'ambiente dell'editoria indipendente ormai è una way of life. Appuntamento per l'ultimo dell'anno a 3 euro con "il manifesto".

martedì 28 dicembre 2010

Coincidente


Spigolando in Rete, inciampo su un sito commemorativo da zompo sulla sedia.
E mi dico che per quanto il fu Bob Kane possa essere stato poco galante con Bill Finger, Jerry Robinson e gli altri ottimi autori che hanno collaborato con lui, non. Può. Aver. Fatto. questo.
Però, però.

domenica 26 dicembre 2010

Spararle grosse


Gli zombie sono un po' come la ben nota crema spalmabile alla nocciola: difficile immaginarsi la vita senza di loro. Soprattutto quando si parla di sparatutto.
Il che ci porta al finale di Call of Duty: Black Ops. Dopo Vietnam, Laos, Circolo Polare Artico, Russia, Kowloon e Cuba, il teatro delle operazioni diventa Washington, D.C. E il nemico diventa la personificazione della morte -meglio: della non morte.
Ottima scelta, e ottimo finale.
Keep'em coming, bro'!

mercoledì 22 dicembre 2010

Che Natale sarà?


Sarà un Natale particolare. Un Natale che anticipa un inizio anno di lotta e di governo. Un Natale a luci e lucine basse, perché fuori c'è il coprifuoco, e si ha quasi paura a star sereni. Sarà un Natale meno mondano del solito, e magari questo è un bene. Sarà un Natale di buoni propositi da spalmare sull'anno che viene come la maionese sulle tartine, e chissà: magari, con tanto impegno e un po' di culo, potrebbe anche scapparci una bella magnata. Sarà un Natale molto stanziale, in cui però si viaggerà molto con la testa. Sarà un Natale di silenzi, letture, pisoli, chiacchiere, libri, carezze, giocattoli, buon vino, scrittura, sogni, pudore. Sarà un Natale come tutti gli altri, diverso da tutti gli altri. Sarà Natale, ancora e sempre.
Buone Feste a tutti.

L'abbiocco della ragione genera mostri


A parte la storia della ragione, in certi casi citare Goya mi sembra il minimo.

martedì 21 dicembre 2010

Bear Zot


L'orso del calcio italiano è andato a rifornire il suo amico Pert di ottimo tabacco da pipa.
Fuori le carte, ciccetti!

lunedì 20 dicembre 2010

Ho Ho Ho!

Cercando in Rete una bella immagine per i miei auguri di Natale mi sono un po' perso via.
Ovviamente, ero partito dal Pipistrellone. Ma poi ho divagato un po'.
Colpa di:

Roy Rogers,



Superman,




L'Uomo Ragno,



Paperino & Co.,



quelli della Warren,



Totò Tritolo alias Dennis la minaccia,



Jonah Hex,



Picchiarello,



Richie Rich,



I Fantastici Quattro,



e i Teen Titans.



A quel punto, mi sono stufato e sono tornato a Batman.



Però l'immagine che ho scelto non è questa. È un'altra. Vado a fare i pacchetti, e fra qualche giorno ne riparliamo.

venerdì 17 dicembre 2010

Vado in bianco


Per Natale mi sono regalato una nuova collaborazione con Lo spazio bianco.
Io avevo proposto lotta nel fango con Guglielmo Nigro, che ci saremmo sicuramente divertiti.
Avevo già pronto il costumino da Lucha Libre e il randello di plastica col fischietto, ma l'idea non è passata.
Peccato.
Invece, recensioni.
La prima è questa qui. Parla di Lilith, un fumetto di cui si dovrebbe parlare di più. Almeno secondo me.

giovedì 16 dicembre 2010

La legge dei più forti


"Io stavo cor libbbaneseee!".
L'ultima, disperata battuta di Romanzo criminale è affidata a Bufalo. Un Bufalo ormai vecchio, solo, rincoglionito, vinto, pronto a sputtanarsi gli ultimi centesimi di vita in una battaglia persa con la legge. Altre morti sono già andate in scena: e se la prima serie finiva in crescendo, qui si chiude baracca con una decimazione asciutta, fulminea, che non lascia agli eroi nerissimi di Sollima e De Cataldo nemmeno una chance di redenzione, e al pubblico neanche un premiuccio di consolazione: vedi la fine che fa Scialoia.
Cosa resta? Una serie Tv che cancella dalla retina il ricordo di un film discreto.
Un cast tecnico e artistico che si candida a dare una bella scossa a una scena sonnolenta e provinciale.
E la speranzella che il cinema di genere Made in Italy torni a offrire segnali di vita. Dopo un trentennio di preti, cinepanettoni e commediole senza attributi non sarebbe male.

E però, detto fra noi, affidare il mood del gran finale a Vasco Rossi è criminale dàvero. Altro che la bbanda nostra.

La pantera rosica



È morto Blake Edwards. Rarrrrgh.

mercoledì 15 dicembre 2010

Grand Theft Mario



Massimo rispetto al genio che ha partorito questo mock.
Yo' bro'! Bring them on!

Mi ricordo "Rock'80"


Canticchiando Kakkole degli Skiantos mi è appena tornato in mente il mangiacassette giallo con cui, sbarbissimissimo, ho fatto il mio ingresso nel magico mondo dell'Home Entertainment.
E una delle cassette che ai tempi mettevo su più spesso: la compilation Rock'80 della Cramps.
Ora che ci penso, però, lì Kakkole non c'era: era sull'LP Kinotto.

lunedì 13 dicembre 2010

L'albo dei morti viventi


L'idea mi è venuta ieri mattina dando una scorsa a Metro. E leggendo che su Wikipedia avevano fatto morire Lucio Dalla per qualche ora.
"Mi hanno allungato la vita", ha commentato lui.
"Mica tanto", ho pensato io. Che fatico molto a far combaciare la zazzera bionda del Dalla attuale con lo zuccotto dell'autore di Com'è profondo il mare, Balla balla ballerino, La settima luna eccetera.
E quindi, nuova etichetta: l'albo dei morti viventi.
Cioè quelli che una volta ci facevano sognare e oggi ci fanno vivere in un incubo.
Ovviamente, si accettano segnalazioni a 360°: musica, fumetti, cinema, arte varia, fate vobis.
Posso ospitare.
Mi sa che ci divertiamo.

Interferendo con il mio stato zen


Lo sospettavo, e infatti mi sono tenuto a debita distanza dalla proiezione stampa.
Ma a un rapido sondaggio ex post, pare sia una merda. Una merda in 3D.
Esclusi il Jeff Bridges d'antan della sequenza iniziale e la colonna sonora dei Daft Punk.
Tutto il resto è vaniloquio, rumore digitale, bum bum senz'anima né autentica voglia di stupire.
L'originale vivrà per sempre nella nostra ram.
Questo sta già svanendo in una nube azzurrina. Una scorreggina digitale.
Su, tutti insieme.
Non si fanno i sequel dei film di culto.
Non si fanno i sequel dei film di culto.
Non si fanno i sequel dei film di culto.

domenica 12 dicembre 2010

Black Oops


Quando ho capito che in Black Ops mi toccava sparar dietro a Fidel, il mio demoproletario interiore si è incazzato di brutto.
Ma! come! A! Fidel!
Chi mi ama capirà: Non gliel'ho fatta a fargliela. Con buona pace di Federico Ercole, che sul manifesto dell'altro ieri diceva sì insomma sembra anticomunismo puro ma poi alla fin fine non lo è.
Così sono tornato alla schermata opzioni e ho caricato la modalità "Zombie".
Che consiste nel far fuori zombie nazisti.
Now that's more like it.
Problema: o io ho perso la mano con gli sparatutto - e visto che l'ultimo su cui ho messo le mani girava su PS2, ci sta - o gli zombie di Call of Duty sono belli crasti.
Per farla breve: contro gli immortacci tiro massimo tre round. Poi finisco mangiato.
Ora: con i morti viventi non passo. Contro i cubani non posso sparare.
Che cazzo devo fare, comprarmi Donkey Kong?

P.S.: la mia rara foto in azione è © Ivan Crescenzi.

Darkity Darkity Dark



Eeepperò: mica male 'sto trailer di Arkham City. A quanto pare il team della Rocksteady si sta dando parecchio da fare per rendere giustizia al Pipistrellone.
Non resta che infrattarsi fra le ombre per qualche mese, in paziente e fremente attesa.

giovedì 9 dicembre 2010

Mi ricordo Richard Corben


Corben l'ho conosciuto su Alter Alter, ma l'ho visto passare anche su Metal Hurlant, Cannibale e 1984.
Marchio di fabbrica: tratteggio fine fine da fine dicitore, un debole per le fisicate scultoree e le donnine minute ma con enormi tette tipiche di tutto l'underground da Bodé a Crumb in poi.
La delizia del segaiolo, per capirci.
A un certo punto, R.C. è scomparso in un buco nero, dal quale riemerge ogni tanto per qualche marchetta o qualche intervista.
I bei tempi sono finiti. Peccato.

Luuungo fucile


C'è stato un tempo in cui amare Ken Parker era facile.
Berardi e Milazzo stringevano in pugno un personaggio dirompente, e non avevano paura di usarlo. Il western a fumetti, che fino ad allora era rimasto ostaggio di titani marmorei come Pecos Bill o Tex, finalmente spalancava canyon e praterie a un (anti)eroe autentico. Un character derivativo quanto altri cowboy della tradizione - qui il modello era il film Corvo Rosso non avrai il mio scalpo - ma santoddio: finalmente adulto. Il protagonista era uno straordinario uomo normale. Uno che poteva indifferentemente vincere facile o perdere male, darle o prenderle, impallinare un villain senza fare un plisset o struggersi di fronte a un sentimento inatteso. Ken Parker aveva la leggibilità di una collana seriale, ma la potenza visionaria di un fumetto sperimentale. Un western crepuscolare che ogni mese - o addirittura ogni tot pagine - poteva sconfinare nel mystery, nel surreale, nel comico, addirittura nella critica sociale. Ken Parker era scritto e disegnato cento volte meglio di tante altre collane seriali. E per questo, nel 1984, ha chiuso i battenti: impossibile, per un fumetto tanto ricco, sottile, curato, reggere i ritmi stremanti della produzione in serie. E Ken è rimasto lì, ferito, dolente, sospeso nel limbo in attesa della parola fine.
Da allora in poi, amare Ken Parker è diventato difficile. Difficilissimo. Perché sì, Berardi e Milazzo hanno tentato di risuscitarlo a più riprese, ma senza mai scrivere l'ultima pagina della saga. Troppo affetto? Può darsi: ma chi ha tentato di star dietro alle peregrinazioni di Ken fra gli anni ottanta e il nuovo millennio ha dovuto barattare ogni pagina nuova con chilometri di ristampe. Quella integrale realizzata dalla Panini nel 2006 faceva ben sperare: ma anche in quel caso, la premiata ditta ha rinviato l'appuntamento con la storia a data da destinarsi.
Ora, Berardi scrive di voler riprendere a cavalcare con Ken. Però l'ennesima sgroppata potrebbe toccare ai lettori: il sogno, infatti, è una ristampa definitiva, stavolta a colori. Forse, chissà. destinata a concludersi con gli episodi rimasti in sospeso. O forse no: perché magari, chi è arrivato fin qui potrebbe accusare questi trent'anni e rotti di fatica.
E sedersi sulla riva del fiume in attesa di quel gran finale che somiglia sempre più a una chimera.

mercoledì 8 dicembre 2010

Pissi pissi, bau bau


Con la sua faccia da cattivo di 007, Julian Assange dimostra una volta di più la mediocrità di un'era che non riesce a trovare neanche uno straccio di villain decente.
Qualche domanda in ordine sparso.
Perché i temuti spoiler di Wikileaks sono tanto loffi? Voglio dire, non è che mi sorprenda tanto scoprire che mister Bunga Bunga è in affari con Putin, i reali sauditi se la spassano a troie e champagne e i diplomatici americani danno pagelle basse a tutto l'occidente civilizzato.
Dai e dai, l'impressione che sto maturando è che in realtà il tipo con la faccia da frontman di gruppo electropop abbia poco a che vedere con la controinformazione dura e pura - quella, per intenderci, di Indymedia e dintorni. E molto con chi punta a mettere in croce un'amministrazione Usa che dalla riforma sanitaria in giù sta dando parecchio fastidio alle corporation che tirano i fili della politica (economica) globale.
A questo punto, qualche domanda. Chi paga Assange? Cosa c'è sotto la spettacolare, strombazzatissima caccia all'uomo che nelle ultime due settimane ha occupato le prime pagine di tutti i quotidiani? E di cosa ci dobbiamo preoccupare?
Perché è ovvio che di qualcosa ci dobbiamo preoccupare: noi che leggiamo i fumetti queste cose le capiamo al volo.

martedì 7 dicembre 2010

Allegro non troppo


Hollywood Reporter smentisce Entertainment Weekly: niente Superman per Hans Zimmer, niente Hans Zimmer per Superman. E dire che cominciavo ad affezionarmi all'idea.

lunedì 6 dicembre 2010

Quando i morti corrono


Quando ho saputo che The Walking Dead sarebbe andato in onda ogni lunedì alle 22,45, ho pensato che avrei mollato subito. Non l'ho fatto, e meno male: perché con il passare delle settimane, la serie prodotta da AMC per Fox si sta dimostrando sempre più slegata dal fumetto originale, e sempre più interessante.
Prendiamo il sesto episodio, in onda ieri e mercoledì 8 in seconda serata su Fox. Quarantacinque minuti di tempo sospeso, ambienti asettici e finta normalità, per un finale che ribalta le premesse, restituendo Rick Grimes e Co. al mondo degli zombie dopo avergli concesso di accarezzare il sogno di una vita normale.
Totale scene con zombie: una. Totale scene d'azione: una. Totale suspense: tanta. A quintalate. E del genere che non ti aspetti: quello che ti porta a temere il futuro più del presente. Una splendida metafora della precarietà della nostra epoca, che dimostra tutta la vitalità dei morti viventi. Chapeau.

Comic Look


Non una novità assoluta, le T-Shirt di Celio con i super-eroi DC. Ma una autentica calamita per chi apprezza lo stile ormai stagionatello di tutti i vecchi leoni del fumetto americano: Bob Kane, Joe Shuster, Stan Kaye, Dick Sprang, Neal Adams, Gil Kane and so on.
Tiratura limitatissima, e infatti per riuscire a portarsele a casa tocca fare a botte, perché ce ne sono solo 5.000 a punto vendita. Però, pur di indossare la cover di Detective Comics 38, sarei stato pronto a scannare qualcuno. E infatti, sgomitando, ce l'ho fatta.
Per diventare un comic book da collezione bastano 19,90 euro. Veloci, però: i pezzi migliori e le taglie più comuni vanno via come il pane. E più si avvicina Natale, più diventano rari.

giovedì 2 dicembre 2010

Al di sopra


Visto che si avvicinano le feste, tanto vale entrare nel clima.
Grande Vauro!

Videoburrito palazzograzioso


Quando si tratta di bere, magnare e spassarsela con le donnine allegre, Chuy Lizarraga y su Banda Tierra Sinaloense sanno dimostrarsi all'altezza di qualsiasi caballero. Ay Pistear, pistear, pistear.

mercoledì 1 dicembre 2010

Musica da Zimmer


Era nell'aria, ma ora è ufficiale: Quando Superman tornerà a volare sugli schermi, nel 2012,
dovrà farlo senza il Superman Theme di John Williams. Il team di Chris Nolan ha affidato la colonna sonora di Superman: The Man of Steel ad Hans Zimmer. Che dovrà sobbarcarsi un'impresa da tremarella: quella di cancellare dalle sinapsi del globo le irresistibili trombonate dei film di Dick Donner, Richard Lester e Bryan Singer.
Difficile. Difficilissimo. Ma Zimmer ha già dimostrato di sapersi destreggiare con la retorica strappacore dei grandi eroi americani: a dimostrarlo sono le colonne sonore di Il Re Leone, Fuoco Assassino, Il Gladiatore e Batman Begins.
A preoccupare, semmai, è la regia di quella pippa di Snyder. Ma di quella riparliamo a tempo debito, temo.