lunedì 7 gennaio 2008

Niles away


Fisicamente, Steve Niles ricorda un po’ il Diego Cajelli dei bei tempi, occhiali spessi, pizzetto e t-shirt all black compresa. Di testa, pure: è eclettico come Cajelli. È irrequieto come Cajelli. È robusto come Cajelli. A differenza di Cajelli, però, lui è nato in the Usa. Il che, quando si parla di quagliare, significa essere avanti di almeno un paio di miglia. E infatti: Steve Niles cazzeggia con Rob Zombie. Steve Niles folleggia con Thomas Jane. Steve Niles se la intende con Sam Raimi. Steve Niles cambia progetto e ambito creativo come qualunque comune mortale cambierebbe calzini. Il tutto, per di più, spassandosela alla grande, come mi ha raccontato in un’intervista su cui costruirò un bel pezzullo su “30 giorni di notte”, fumetto e film.
Fossi Cajelli, un po’ lo invidierei, Steve Niles.
Io, un po’ lo invidio. Ma del resto, sotto sotto, un po' invidio anche Cajelli.

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