giovedì 8 maggio 2014

Vedi Napoli e poi muori

Genny 'O Sfaccimm'
Gomorra - La serie. Sparapanzarsi sul legittimo sospetto di un sequel apocrifo a Romanzo Criminale, e chiudere la serata con la consapevolezza che Sky è diventata una signora casa di produzione e Stefano Sollima un signor regista di genere (in attesa delle puntate firmate da Cristina Comencini e dall'emergente Claudio Cupellini). Mood da poliziottesco Anni 70 asciugato al sole della Terronia, pochi addentellati di metodo e di merito con il libro francamente brutto ma necessario di Saviano e il film necessariamente schematico di Garrone. Ma quello che va perso in termini di puro dato di cronaca sublima in un racconto impressionante per potenza visiva, lucidità, efficacia. Un bel passo avanti rispetto all'approccio consapevolmente piacione di cui alla Bbanda Nostra, e uno spaccato di estetica camorrista che esalta ogni dettaglio - dal décor kitsch delle location e delle props, alla ferocia nonchalant delle scene di guapparia, alla scelta programmatica di confinare "'e guardie" ai margini del racconto, al napulitàno spinto. Un serial che fa un mazzo tanto alle fonti d'ispirazione, alza l'asticella di quello che si può fare in Tv quando hai buoni mezzi e idee chiare e ci mette a pari di tutte le migliori americanate di Sky Atlantic. L'Italia peggiore, nella sua forma migliore: chapeau.

Nessun commento: