martedì 22 novembre 2011

La rivolta del Boxer

Oggidì, dalla Primavera araba alla speculazione internazionale, l'Effetto Farfalla è puro esprit du temps. L'esordiente Niccolo Assirelli se n'è sniffato interi narghilè, abbinandovi la lettura di un Buzzati d'annata da Le notti difficili. ne è venuto fuori "Cave canem", romanzo a fumetti appena pubblicato da Edizioni BD (costo: 9 euri). Come in tutte le opere di esordio, pregi e difetti vanno a braccetto: sì, Assirelli è un disegnatore di grande personalità però no, non ha ancora la lucidità di uno storyteller di lungo corso; sì, l'aria sottile di alcune tavole mozza davvero il fiato, ma no, in diversi momenti non è facile seguire gli equilibrismi narrativi su cui regge il racconto; sì, certe sequenze sono lampi di classe cristallina, però no, non consiglierei queste 96 pagine a un lettore casuale, perché richiedono attenzione, concentrazione e una gran capacità di riempire gli spazi vuoti fra una vignetta e l'altra. Al sodo: un classico fumetto da meditazione. Fosse cinema, saremmo dalle parti dell'Inarritu di Babel o del Malick di The Tree of Life. Visto che è fumetto, vengono in mente certe sperimentazioni di Chies o Crepax, oltre al Maurissimo Rosenzweig, citato apertamente più sui crinali fra tratto realistico e estremizzazioni grottesche che nelle discese ardite e le risalite della trama. In ogni caso, una scelta ideale per i mature readers. E un segnale di vita intelligente da tener d'occhio: perché finito Cave Canem il morbido ma ambizioso Niccolò si è rimesso sotto. Qui i dettagli.

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