mercoledì 24 giugno 2009

The End


La serie regolare di Mister No aveva chiuso i battenti nel dicembre 2006.
Per gli ormai sparuti compagni di viaggio di Jerry Drake, era stata una delusione cocente. la speranza era che il pilota con la faccia di Steve McQueen riprendesse il volo sugli annual che la Bonelli dedica da sempre ai suoi personaggi più rappresentativi. E invece, niente da fare: con il ventesimo speciale, Mister No passa e chiude.
Una brutta botta per la biodiversità delle edicole italiane, ormai troppo schizoidi per reggere una testata all'insegna di un immaginario datato ma non privo di fascino. Ma non si possono dare tutti i torti a chi ha mollato lungo la strada: negli ultimi anni, gli episodi memorabili erano diventati una rarità, e le priorità e le mode del momento avevano spinto la gloriosa testata bonelliana ai margini del discorso. Più che di una tragica fatalità, quindi, si tratta di un'eutanasia -la dolce morte di un personaggio che proprio non ce la fa ad agonizzare nella monotonia di una serialità senza palle e senza scintille.
Per il gran finale della saga, Luigi Mignacco e i fratelli di Vitto hanno firmato un atto d'amore sperticato al grande fumetto avventuroso "Made in Italy", vagheggiando un matrimonio neanche troppo contronatura fra Mister No e un certo marinaio con l'orecchino e i pantaloni scampanati. Ne è uscita una storia diseguale, sgranata, con troppi incipit e troppi finali. Ma anche una storia più divertente e orecchiabile di quelle a cui ci eravamo abituati, e un degno canto del cigno per il simpatico pilota.
Se si tratti di un arrivederci o di un addio definitivo, questo non si sa. Personalmente, nutro la speranza che il buon Jerry prima o poi torni a sorvolare il Belpaese con il suo piper.
Che diamine, se è successo a Corto Maltese, può capitare a tutti.

Nessun commento: