venerdì 11 aprile 2008

Meno uno


Qui somiglia un po' a Gianfranco D'Angelo, ma in realtà Uolter è una persona seria.
Ecco perché domani darò il mio voto a lui.
Ma il punto importante non è questo. Il punto importante è andare a votare. Qualunque cosa si decida di votare. L'astensione non è un segnale politico di sfiducia nei confronti della nostra classe dirigente: è un voto preventivo al vincitore della contesa.
Forse, da martedì, bisognerà ricominciare a subire la dittatura soft del ducetto di Arcore e del suo comitato d'affari: il minimo che possiamo fare è tentare di complicargli un po' la vita.

2 commenti:

zefirina ha detto...

anche io adnrò a votare non mi im porta se non tutte le idee di quelli che voterò mi piacciono, ma mi piacciono ancora meno le idee degli altri e non è un votare contro ma semplicemente esercitare un mio diritto che è anche un mio dovere da adempiere

Fabrizio ha detto...

Andrò oggi pomeriggio a uotare il Ualter.

Non è detta l'ultima...

MA dopo li sproloqui berlusconiani di Matrix, sarà lotta per ogni crocetta.
"Non mi sembra il caso di drammatizzare: il precariato non è così grave. 80% dei contratti in Italia sono a tempo indeterminato"

E sono stati firmati vent'anni fa...

Tengo le dita incrociate.

Fab