venerdì 8 marzo 2013

Fine livello

L'adozione internazionale vista dal Messico è un po' come certi videogame a 64 bit di inizio Anni 80: trama lineare e cast proletario. Una litania di piccoli ostacoli da scalzare o schivare puntando tutto sulla pratica e sui riflessi, interrotta solo dai boss di fine livello, che a ogni passaggio si fanno più ingombranti, più fastidiosi, più insistenti. L'avvocato, paziente, mi spiega che non c'è da sorprendersi se la nostra permanenza nel Jalisco stia durando tanto a lungo. Ogni tramite de adopcion deve passare goccia a goccia dalle autorità federali, a quelle statali, a quelle municipali, per poi sfidare le leggi della fisica e risalire la corrente, dal tribunale del singolo Paesino che conclude l'adozione a quello del "Deèfe" di Città del Messico.
Per portare a casa il risultato, tecnicamente ci vogliono minimo un paio di mesi, massimo tre. La fam. Voglino, però, è qui da quattro, e qui rimarrà ancora varie settimane. Perché il conto di cui sopra tiene conto solo dei giorni lavorativi, cui tocca aggiungere i fine settimana e le eventuali festività, che nell'arco di otto, dieci settimane possono allungare il brodo. E perché è una formula da laboratorio nata al riparo dall'attrito, dall'estro del funzionario di turno, dal fatto che l'adozione avvenga dentro o fuori Guadalajara, dalla capacità di moral suasion dello studio legale, dall'interessamento di eventuali divinità precolombiane di passaggio, dai postumi di una posada particolarmente allegra, dal famo a capisse, dall'elasticità del calendario haab. A queste latitudini, la parola "domani" ha un significato tutto suo. Se domani capita di lunedì, diventa martedì, mercoledì. Se è giovedì, son dolori, perché stando a ridosso del week-end può rifilarti tre, quattro giorni di anticamera in più. E questo non è un rischio: è una costante. Ottenuta la sentenza, tecnicamente noi dovremmo essere in dirittura d'arrivo. Ma tocca aspettare che il Pubblico ministero e il Consejo Estatal de la Familia firmino il loro assenso per presa visione. Poi dovremo produrre atti di nascita pre e post-adozione di nostra figlia, l'articolo 23 di conformità alla convenzione dell'Aja, le copie certificate della sentenza. Poi i documenti andranno apostillati. Poi, finalmente, potremo tornare a Città del Messico per passaporto e visto. Poi, forse, casa.
"Falta molto?", ci chiede nostra figlia in perfetto itagnolo. "Yo me quiero andare a Italia".
Falta un tot, quanto non si sa. E citando un caro amico, direi che ormai anch'io mi sento valido per l'espatrio. E un tantino scisso.


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