martedì 16 marzo 2010

Mele marce


Il Card. Ruina sta alla fede come Fede nel senso di Emilio sta all'informazione indipendente.
Roba da non credere. Mai più.
O da iscriversi ai satanisti varesotti gridando "signore delle tenebre, vieni a me" ai giardinetti di Caronno Pertusella in una notte di plenilunio.
Ora che non è più presidente di niente, il Card. spara cazzate altisonanti su quotidiani a larga diffusione come il Foglio, ottimo giornale non fosse che per il vizietto degli omissis cui Giulivo Ferrara largamente ricorre quando gli conviene, cioè sempre.
L'ultima, di ieri, è che i casi di pedofilia in clergymen farebbero parte della solita strategia mediatica anticlericale che vorrebbe la Chiesa muta cieca e sorda: in quest'ottica, "i casi di pedofilia fra i sacerdoti cattolici non sono più frequenti di quelli di tante altre persone". Come se inchiappettarsi i bambini fosse un peccatuccio veniale, vivaddio, e non quella schifezza che è. E come se la Chiesa Santa Cattolica e Apostolica non guardasse al sesso da almeno un migliaio d'anni come a una cosa non proprio giusta - si pensi ad es. alle note posizioni su omosessualità, contraccezione, masturbazione, eccecc.
Ecco, sentire Ruina che dice cose così mi fa sentire ancora più cristiano. E prego tanto tanto che il Signore che è tanto tanto buono lo chiami a sé. Ormai il bastardo va per gli 80. Dovrebbe essere ora.

3 commenti:

CREPASCOLO ha detto...

Mmm. Sabato scorso Gramellini della Stampa, ospite ricorrente di Fabio Fazio, ha stigmatizzato la difesa di alcuni uomini di Chiesa che si chiedono come mai lo spotlight è sul Vaticano, quando il peccato è commesso anche altrove. Arrocco maldestro come l'Ave Maria di Schubert intonata da un dilettante alla Corrida, ma potrebbe funzionare. Altre volte lo ha fatto. Il giudice Colombo ritiene che Mani Pulite ( la prima, vediamo come va the revenge ) sia fallita quando dai politici a cui tirare le monetine si è spostata ai commercialisti della contabilità ceativa ed agli evasori di piccolo cabotaggio. E' stato un po' come in quegli albi Marvel anni settanta di Gerber o Starlin dove un anti-eroe problematico esclamava che aveva visto nel cuore del nemico e ci aveva trovato il suo occhio sgomento. O qualcosa del genere. Tutti colpevoli, quindi perchè processarci ?
Oltre tutto questa istanza diabolica seca, in modo seccante appunto, un pensiero molesto che attraversa, credo, anche la testa dei probi viri: se il fango colpisce l'istituzione, quanti litri di acqua ragia serviranno per lavare l'onta ?
Il laicissimo NYPD è attraversato ogni 20 anni da un moto di rivolta contro la corruzione strisciante ( cifr. l'odissea di Serpico ) e di solito reagisce ''anche '' in maniera corporativa e con malcelato sdegno di fronte alle accuse. E stiamo parlando di una delle migliori polizie del mondo. Immagino che tra i porporati ci siano anche managers ''avveduti '' che si chiedono quanto male potrà essere arrecato all'opera di santi e missionari tra la truppa se non ci si chiude a riccio di fronte alle accuse. Io credo che sarebbe meglio offrire il massimo della collaborazione, sospendere gli accusati e ridurli allo stato laicale quando dimostrati colpevoli ( la pedofilia è un reato penale e chi se ne macchia deve andare in galera ), ma non sono mai stato bravo a prevedere in che direzione si muoveranno i reggitori dei massimi sistemi.
E nessuno mi da retta: continuo a scrivere alle emittenti perchè la smettano di alzare il volume quando partono i commercials e, da qualche tempo, quando la Gruber chiama la pubblicità, il boom sonico del primo spot fa frenare, di colpo, i conducenti che impegnano la rotonda sotto il mio balcone. Mala tempora currunt.

Unknown ha detto...

Seguendo il tuo pensiero in latinorum, direi macluhanamente che il medium è il messaggio: il clima generale è un clima da caduta dell'impero.
Speriamo di non farci troppo male.

CREPASCOLO ha detto...

Sono d'accordo. Siamo libri di sangue ed ultimamente siamo aperti alle pagine meno interessanti.
Forse l'inferno è una biblioteca piena di libri chiusi con il lucchetto, un diavolaccio legge e rilegge il capitolo dei Promessi Sposi sulla biblioteca ( loop ) di don Ferrante. Non male per i primi tremila anni, ma poi si comincia a sperare che qualcuno conosca a memoria le poesie di Bondi. Che è seduto in fondo, ma ha un lucchetto sulla bocca.