domenica 10 maggio 2009

Il Trek c'è


Bel giocattolone.
J.J. Abrams sapeva di avere in mano un franchise spuntato, così ha fatto quello che avrebbe fatto qualunque persona con un minimo di buonsenso: clic su "Nuova partita" e via.
Il cast l'ha scelto bene. Zachary Quinto e Chris Pine funzionano molto meglio che nelle foto promozionali. Idem dicasi per Karl Urban, Zoe Saldana e Simon Pegg.
Citazionismo spinto nella sceneggiatura e nei visual. Cito a caso: "Star Trek 2 - L''Ira di Khan", "Starship Troopers", le trilogie di "Star Wars", "Cloverfield". E ovviamente, la serie Tv, omaggiata con rispetto parlando ma senza inutili leccate di culo. Incredibile ma vero: neanche la minima zaffata di stantio.
Green Screen ed effetti digitali a strafottere, ed era ovvio, ma tutti funzionali alla storia, il che era molto meno ovvio. E un cliffhanger che resta in testa ben oltre i titoli di coda.
A volergli proprio trovare un difetto, mi butterei sulla musica: Michael Giacchino si conferma un compositore ordinato ma senza guizzi. I compiti li ha fatti, ma non sarà mai non dico John Williams o Jerry Goldsmith, ma neanche Hans Zimmer.
Per il resto: lunga vita e prosperità.

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