domenica 17 ottobre 2010
Tu vuoi fa' l'ammmerica
Ogniqualvolta i paninari o i planetari cacciano fuori direttamente o per interposto editore una delle opere omniae di Jack Kirby, una specie di languore m'inguaia l'inguine, e sul visore del mio terzo occhio compare una scritta rossa a intermittenza: acquista! Acquista! ACQUISTA!
Oggi l'afrore della carta stampata mi attira irresistibile verso il quarto di quattro volumi da sei miserabili euro dedicati al tardo Capitan America del King, non quello originario prodotto negli Anni 40 con Joe Simon, inzomma, ma quello scongelato nei favolosi seventies con Stan Lee. Roba già letta riletta e straletta durante i verdi anni dell'infanzia, ma ancora terribilmente attuale, perché Kirby sempre è e sempre sarà nella sua immensa immensità.
I fedelissimi già esultano con canti di gioia per la transustanziazione. Gli atei e i senzadio si adeguino, perché l'ora è vicina, il 2012 incombe, e uno non può dirsi degno di aver vissuto una vita degna senza aver degustato vino, donne (o uomini, a seconda dei gusti) e! I! Fumetti! Di! Jack! Fottutamente! Kirby!
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2 commenti:
Sixties, in realtà, ma il decennio plumbeo era dietro l'angolo. E il quarto volume è ripieno di Steranko - il primo Mister Miracle, come sai - con le faccine dello Steve Rogers, anche quando è con la sua band vendicativa, ritoccati da altri. Sorte che, curiosamente, toccherà al King quando mamma DC farà ridisegnare da Swan la mascella del Supes kirbiano.
Ho visto la tetralogia e sto considerando se acquistarla anch'io - confesso che Sid Shores sulle matite di Jack è un rumore di fondo di quelli che proprio non ti fanno dormire come la goccia che cade da un racconto di Buzzati dentro una canzone della Bertè. Non so se rendo. Mike Royer è l'inker perfetto per il King.
Sid è western. Mike è mondi lontanissimi e muscoli astratti. Scommetto che vede i kirby's spots senza assumere sostanze illegali.
Uno dei miei informatori mi ha detto che Bob Diso usa disegnare tutte le sagomine dei personaggi del ''suo'' Mister No e poi, in seconda battuta, tornare sulle tavole e appiccare le testoline brizzolate e no. Evidentemente Diso si fida della SBE e non teme che, mentre è in pausa pappa, uno dei Vitto Bros dia a Jerry Drake il suo piano attico, come diceva Peter Falk in un film con Capote. Non è sempre così.
Nei miei anni verdi ero stato assunto in qualità di apprendista sgommatore nello studio Zaniboni. Ero sul punto di far carriera ed esser promosso ad applicatore di retini e facevo parecchi straos.
Una sera poco dopo il crepuscolo, notai una luce filtrare dalla porta del lab, entrai in punta di piedi per fare uno scherzo a Sergio, ma era Paolo che se stava chino sul tavolo luminoso: prendeva le faccine di Zagor, le pettinava e issava sul Panterone di Clerville. Mi sentivo come la prima volta che mi sono imbattuto in un Fan Four di Rich Buckler con la Cosa e Gommolo copia incollati da un albo di Kirby/Sinnott !
Ho affrontato Zanbon jr che si è difeso, tracheggiando ( '' Sono tutti e due Bob Taylor, dopo tutto ! )ma ero giovane ed ingenuo e minacciai di rivelare la cosa ai fans del fattore kappa.
Paolo la prese bene ed il giorno dopo al mio posto era avvitato un tizio con lo sguardo spento di un compagno di cella di Winston Smith. Nottetempo forzai una finestra, entrai nel mio ex ufficio e presi gli A4 pronti per la stampa di una storia in cui la signora Diabolik si sostituiva ad una quasi Callas per rubare un antico talismano. Grattai le chine delle testoline e sovrapposi le ghigne di Silvan e Luciana Turina sulle spalle rispettavamente della ladra e del ladro. A sessi invertiti insomma. Con mia grande sorpresa, l'albo ''Eva Kanta !'' è stato un bestseller, sebbene Gomboli e Faraci non ne parlino nel libro sulle Giussani. Cattivi.
I sixties erano sixties quasi seventies per lui, seventies seventies per noi, da qui la licenza. Sì, nel quarto c'è molto Steranko e molto già ristampato, ma la miniserie resta comunque essenziale per il conto e l'inclita.
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