lunedì 26 febbraio 2007

Rock Shock


Fino a ieri pomeriggio alle tre e dieci, quando l’ho intervistato in un camerino nel backstage di un locale di Milano, pensavo che Steven Wilson dei Porcupine Tree fosse uno arrivato. Una band da 100.000 copie a botta, quintali di Side-Project stilosi e colti il giusto, oggi qui domani là con musicisti come Mick Karn e Robert Fripp... Cosa volere di più dalla vita?
Poi gli ho chiesto come fa a gestirsi tutto ‘sto po’ po’ di roba.
E lui, guardando fisso oltre le mie spalle, mi ha risposto che una vita non ce l’ha più. Si vede da come scrivi, gli faccio, col mio english a little bit rusty. Ma in fondo in fondo non sapevo che cazzo di altro dire. Più che altro, l’avrei abbracciato.
In ogni caso, oggi non so com’è, ma mi sento come se avessi perso un’occasione.
E le sue canzoni suonano in modo completamente diverso.

mercoledì 21 febbraio 2007

Battuta d'arresto


Senatori a vita: praticamente un ergastolo.

La macchina del tempo


Ancora musica. E ancora prog. Stavolta, niente flash-forward, ma un bel flashback: il “Selling England by the Pound” live messo in scena ieri sera al Teatro della Luna di Milano dai “The Musical Box”, cloni ufficiali dei Genesis di Peter Gabriel. Che il quintetto canadese non fosse una tribute band qualsiasi, l’avevo capito due anni fa, assistendo al tour di “The Lamb Lies Down on Broadway”. Ma ieri sera ne ho avuto la conferma: “The Cinema Show”, “I Know What I Like” e “Supper’s Ready”, interpretate da Dennis Gagné e soci, conservano tutta la magia teatrale degli originali. E il live act in sé, come ha giustamente notato uno spettatore, è una “macchina del tempo” vera e propria. Con un’unica destinazione: la scena rock inglese fra il 1972 e il 1974. Prossima fermata, “Foxtrot”, fra Milano e Roma a novembre 07. Personalmente, non mancherò. A piccole dosi, un po’ di time travelling ci può stare.

martedì 20 febbraio 2007

Primavera Prog


A ben guardare, scribacchiare di entertainment a qualcosa serve. Al momento, per esempio, sto ascoltando con due mesi di anticipo l'ultimo disco dei Marillion, "Somewhere Else" - in uscita in tutta Europa dal 9 aprile in poi, e in anteprima in streaming sul mio Pc. Non so se sia "Il miglior disco mai prodotto dalla Band", come recita il comunicato stampa. Ma di sicuro è uno dei migliori di sempre. Conto di recensire al più presto, ma consiglio l'acquisto fin d'ora. E non finisce qui: a giorni, infatti, sono in arrivo anche Blackfield e Porcupine Tree. Insomma: quella che ci aspetta è una primavera molto prog. Evvai.

venerdì 16 febbraio 2007

Medicina preventiva


La denuncia è di Medicina Senza Frontiere: Novartis, una delle più danarose e spregiudicate multinazionali del farmaco del Globo, ha fatto causa al governo indiano perché quest’ultimo ha avviato la produzione di farmaci generici in grado dsi sostituire quelli – brevettatissimi e ovviamente ben più costosi – prodotti dalle cause farmaceutiche. Chi vuole, può firmare l’appello contro questo scempio a questo link. Io ho già provveduto. Con un caro augurio alla presidenza di Novartis: che i soldi del fatturato 2006 gli vadano tutti in medicine.

mercoledì 14 febbraio 2007

Valentina e le altre


Sul piccolo schermo, di fumetti si parla raramente. Ieri, in seconda serata, il miracolo: da Enrico Ruggeri si ciarlava di strip erotiche con Giovanna Casotto e MIlo Manara. Io, che non avevo mai visto la trasmissione, all'inizio ho retto abbastanza bene. Questo, almeno, finché un anonimo speaker non ha messo sullo stesso piano la Valentina di Crepax, il Tromba e la Casotto. Che è un po' come mettere insieme il Mosè di Michelangelo e i nanetti da giardino. O Berlinguer e Vladimir Luxuria. O la vecchia Mini e la nuova Mini. Detto, s'intende, con tutto il rispetto.
A quel punto ho ripensato al sorriso lieve di Guido Crepax, al "crrr-crrr" dei suoi vecchi pennini sul cartoncino, al cigolio rassicurante della sua poltrona e al tappeto jazz che faceva da sfondo al suo lavoro. E improvvisamente mi sono mancati molto. Anzi: un casotto.

lunedì 12 febbraio 2007

Brrr


Prrr!

L'altra faccia della Sardegna


Si chiama Mario Addis, è sardo, e fa fumetti e animazione. Il suo tratto sta a metà fra Jori, Steinberg e Wolinski. Il suo spiritaccio greve e sanguigno, dalle parti di Topor e del miglior Reiser, quello di "Il Porcone" e compagnia cantante. Chi cerca sempre un diverso parere nel fumetto e nell'arte sequenziale, cliccando qui troverà pane per i suoi denti. Gli altri, possono rivolgersi altrove: questo feroce e tranquillo sassarese, come diceva la pubblicità, è per molti ma non per tutti. E il suo morso non si dimentica.

venerdì 9 febbraio 2007

Millenovecentosettantaerotti


Pur essendo firmata da un fotografo, l’istantanea più bella del primo numero della collana Anni 70 appena lanciata in edicola dal quotidiano Liberazione è un’immagine figurata: quella di un banco di nebbia dal quale emergono come in un ralenti studenti, operai, madri di famiglia. “I colpi di un tamburo di latta si avvicinano e si fanno sempre più veloci”, scrive Tano D’Amico. “I sorrisi compaiono tutti insieme, tutti insieme iniziano a correre, la nebbia si fa più luminosa, la luce sembra spingere la corsa. Tutto è controluce”. E in quella nebbia, in quelle foto, rivedo miei cinque anni, i libri di Munari e l’Almanacco Topolino, un maglione giallo e marrone che sembra un cilicio, le cene col caffellatte, la strada verso la scuola e quei giorni che sembravano durare all’infinito. Frammenti di una storia tutta da scrivere che per fortuna qualcuno continua a ricordare. Ogni giovedì in edicola a due euro. Un piccolo investimento che ha un respiro grande: quello della storia.

mercoledì 7 febbraio 2007

Spaghetti Western


Da qualche mese a questa parte, i principali quotidiani del Belpaese stanno pubblicando un fumettone che tiene tutti i lettori con il fiato sospeso. Al centro della vicenda, la sfida fra Pacs, ultimo baluardo di una pacifica comunità che vorrebbe farsi i cazzettini propri senza sgradevoli interferenze esterne, e la setta dei Ceiennes, ultimi esponenti di una tribù con l’alito talare, il tomahawk sempre in tiro e il vizietto delle battaglie di retroguardia. Ogni giorno offre un colpo di scena diverso e ogni puntata si conclude con un nuovo tira e molla fra Pacs e Ceiennes, e i lettori a chiedersi come andrà a finire.
Man mano che il tempo passa, però, sta maturando un sospetto: che come tutti gli spaghetti western che si rispettino, anche la sfida fra Pacs e Ceiennes sia destinata a durare all’infinito.
Miracoli della letteratura popolare.

martedì 6 febbraio 2007

The Good Ole Times

Che in Disney tiri aria pesante, non è una novità. Tutte le grosse corporation, infatti, brillano per il pragmatismo e la disumanità della liaison fra management e dipendenti. E così, spesso, si torna con la mente ai bei tempi andati, all’epoca in cui gli studios erano posti ameni dove produttori, visualizer e character designer convivevano in perfetta armonia fra pacche sulle spalle e colossali bevute, e guarda che bei cartoni che uscivano da lì. Poi ti capitano in mano memorabilia come il manualetto di comportamento interno che trovate qui. E tutte quelle belle fanfaluche sui bei tempi andati evaporano come scorregge in un ascensore angusto, lasciando dietro di sé un profumo non proprio gradevolissimo. Bella edizione, comunque: chissà quanto ne vogliono su eBay.

P.S.: sempre sui bei tempi andati: sul bel Website di Antonio Solinas & Co. è uscita la mia recensione al Pornotopolino di Bob Levine. Quello sì che era un bel vivere. Altro che.

lunedì 5 febbraio 2007

Fuori porta


A volte, anche una semplice domenica fuori porta può diventare una vacanza in miniatura: l’importante è riuscire ad azzeccare la destinazione. Ieri, con la scusa di portare a spasso il cane qui a lato, siamo finiti a Selvapiana, un piccolo Paese sui colli intorno a Tortona. A fine giornata, il cane era infangato ma contento. Io, Elena e compagnia pure. merito dell’aria buona e del rassicurante abbraccio dei colli e dei boschi tortonesi, ma anche di un paio di prodottini locali: timorasso e montebore. Un vino e un formaggio dalla storia antica, assaggiati in una posteria locale, “La Genzianella”, da tenere assolutamente presente.
L’ultima volta in cui ho visto le lucciole, vent’anni fa, è stato proprio da queste parti. Me ne sono ricordato proprio mentre tornavamo a casa, verso sera, e ho pensato che prima o poi ci torno. Spero prima.