lunedì 26 febbraio 2007
Rock Shock
Fino a ieri pomeriggio alle tre e dieci, quando l’ho intervistato in un camerino nel backstage di un locale di Milano, pensavo che Steven Wilson dei Porcupine Tree fosse uno arrivato. Una band da 100.000 copie a botta, quintali di Side-Project stilosi e colti il giusto, oggi qui domani là con musicisti come Mick Karn e Robert Fripp... Cosa volere di più dalla vita?
Poi gli ho chiesto come fa a gestirsi tutto ‘sto po’ po’ di roba.
E lui, guardando fisso oltre le mie spalle, mi ha risposto che una vita non ce l’ha più. Si vede da come scrivi, gli faccio, col mio english a little bit rusty. Ma in fondo in fondo non sapevo che cazzo di altro dire. Più che altro, l’avrei abbracciato.
In ogni caso, oggi non so com’è, ma mi sento come se avessi perso un’occasione.
E le sue canzoni suonano in modo completamente diverso.
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