domenica 31 gennaio 2010

Videoburrito idiota


Il leader dei K-Paz de la Sierra ha un desiderio recondito.
Ed è a tanto così dal vederlo realizzato.

iPvp


Ora, la domanda è: quante possibilità ho di riuscire a resistere alla tentazione di comprarlo anche se ci sono ottime probabilità che non mi serva a un cazzo?

Aridatece Lee Falk


Sapevo che era un grosso errore. Ma alla fine, il nerdismo ha preso il sopravvento, e così alla fine ho deciso di sottopormi alla visione della miniserie di The Phantom in programmazione in questi giorni su Sky Cinema.
Dove ho scoperto le seguenti cose.

- Batman Begins ha fatto scuola, però molti iscritti hanno 2 in tutte le materie.

- Il parkour è irrimediabilmente so 2006.

- Ogni super-eroe che si rispetti deve trovare il tempo di imbrillantarsi le meches.

- Tira più un pel di effe che un par de bovi.

- Se sei adottato e ti criccano i genitori non è detto che tu sia uno Skywalker. Però puoi essere un Walker.

- Per somigliare a Yul Brinner non basta essere pelati.

- Isabella Rossellini non ha ancora imparato a recitare. In compenso, ora somiglia a Vanna Marchi, televendite comprese.

- Se sei un killer haitiano e vuoi passare inosservato, niente di meglio che fare il tamarrone per le vie della città su una Lotus cabrio verde pisello. Con un vistoso cerotto sul naso.

- Se invece sei un killer bianco, basta un bel paio di occhiali da sole. Purché li indossi in piena notte.

- I peggiori pirati sono quelli in giacca e cravatta.

- Data una scrivania abbastanza grande, appoggiarci sopra una scimitarra è molto cool.

In una caverna su un'isola tropicale, niente di meglio di un bel camino acceso. Soprattutto se si tiene acceso da solo.

Billy Zane vestito da The Phantom non era il peggio che potesse capitare.

Il governo israeliano merita il Nobel per la pace.

La televisione inebetisce.

La scoria, maestra di vita


Domanda.
Com'è che con tutti i fumetti sulla rivoluzione francese realizzati dal 1789 a oggi nessuno ha mai pensato a un biopic sull'uomo che catturò Robespierre?
Sarebbe ora di darsi da fare, dico io.

giovedì 28 gennaio 2010

Ma non era l'ultimo?


Il grande ritorno del regista più sopravvalutato del decennio.
Con il seguito del film più sopravvalutato del decennio.
Cosa ci possiamo aspettare?
Giovani rampanti che non fanno un cazzo da mane a sera vivendo vite principesche ma assai inquiete.
Amorazzi.
Menate inutili.
Gente che urla.
Altri amorazzi.
Altre menate inutili.
Altra gente che urla.
Sigla finale di Jovanotti.
Arrivederci e grazie.

lunedì 25 gennaio 2010

Dal mio letto di dolore


Noi italiani brava gente non ci batte nessuno.
Prendiamo Bertolaso.
Dove c'è un disastro, lui arriva e risolve.
Monnezza a Napoli? Trac, due giorni e pulito tutto.
E io a dire ammazza quant'è figo Bertolaso.
Terremoto a l'Aquila? Tutto ricostruito in tre mesi, tutto grazie a lui.
E io a dire: ammazza quant'è efficiente Bertolaso.
Vengono giù due governi, e lui è sempre lì, a vegliare su di noi.
E io a dire: ammazza, a Bertolaso non lo smuove niente. Che gallo che è.
l'altro ieri Bertolaso è arrivato ad Haiti con la sua felpina anticrisi, quella blu con le bandierine che mette quando il gioco si fa duro.
Dunque, appena arrivato in loco, l'Harry S. Stamper di casa nostra ha visto cosa stavano combinando gli americani e gliele ha subito cantate chiare. Voi mericani tutte chiacchiere e distintivi fate schifo e pena, altro che missione di soccorso.
E io a dire: ammazza quanto è tosto Berto. L'ultimo che si era permesso di malltrattare i mericani era la buonanima di Bettino. Però mi sa stavolta l'ha fatta fuori dal vaso: coi mericani mica si scherza.
E infatti la Clintona gli ha ringhiato.
Però non è successo niente.
A questo punto mi son detto: che Berto sia un super-eroe?
E ora scopro che effettivamente lo è.
A questo punto, visto che ci ho l'influenza e sto malino, imploro un suo intervento. Dài, Berto, che ho finito l'aspirina.

domenica 24 gennaio 2010

Verde speranza


Molto da fare, poco da segnalare.
Giusto per tenere la media, segnalerei all'inclita e al colto questa intervista a Martin Campbell, fresco di Edge of Darkness e ormai alle prese con il Green Lantern prossimo venturo.
Non se ne sa mai abbastanza.

giovedì 21 gennaio 2010

G.I. Joe Forever


Sul tubo c'è un gustoso lungometraggio stile Full Metal Jacket tutto fatto coi G.I. Joe.
Il tubo è grande.

Viva la Frida


Quasi me ne dimenticavo: in questi giorni la rivoluzione messicana compie 100 anni.
Ognuno può festeggiare come crede.
La cosa migliore sarebbe schizzare a Durango o Parral a bersi una tequila reposado alla salute del vecchio Pancho.
Troppi soldi, troppo tempo? Niente paura. Ci abbiamo la next best thing.
Bruxelles.
Ci si arriva comodamente con un low cost. E lì, al Palazzo delle belle arti, c'è una rassegna tutta dedicata al Messico. Tante mostre, tutte interessanti. Una un po' di più: quella dedicata a Frida Kahlo.
Frida diceva di essere nata con la rivoluzione, e ha dipinto il sesso, il dolore, la vita e la morte come nessuno. Traducendo in fitte di colore rapide e violente come contrazioni le stazioni del languido calvario che è stata la sua vita, e lo spirito indomabile della sua terra. Un fuoco sotto la cenere che illumina, scalda e fa innamorare chiunque capiti in Messico, e non ti molla più.
Tutte le informazioni qui.

Mal di testa


Si scrive freddo intenso, si legge emicrania.
Almeno per me, che da giovin cazzoncello me ne andavo in giro con tipo meno sette, meno otto in maglietta e senza sciarpa e adesso soffro di cervicale. Ma di brutto.
Fra l'altro, ci ho pure un tot di scadenze redazionali che incombono, il che peggiora le cose.
Vado di feldene e mi metto sotto.
Ogni tanto, fra un lampo di dolore e l'altro, penso a Capitan Cic che adesso è qui ad arrostirsi il panzone, e sto anche peggio.
Ma prima o poi mi vendico, oh sì.
Per il resto, niente da segnalare. tranne l'Happening di Puck! alla Don Gallery di via cola Montano 15, a Milano. Si parte stasera alle 18,30 con il cartoonist inglese Hunt Emerson e il cantastorie milanese Franco Trincale.
Io ci passerò quando mi passa il mal di capa, tanto dura fino al 6 marzo.

martedì 19 gennaio 2010

Tutt'altro che despicable


In uscita a luglio 2010 negli states.
Una specie di Spy Vs. Spy meno ossessivo ma altrettanto scoppiettante.
Così a nasometro non sembra niente male.

lunedì 18 gennaio 2010

Un assaggio di minestra riscaldata


Due post consecutivi su Batman nel giro di poche ore: era un po' che non succedeva.
D'altronde, l'occasione lo impone: Neal Adams ha messo on line i primi schizzi del suo nuovo Batman, Odyssey.
Nel frattempo, per pura coincidenza, Planeta ha portato in libreria il secondo volume Bat dei Classici DC: un gustoso malloppone di avventure vintage dritte dritte dalla fine degli Anni 70, firmate da signori cartoonist come Denny O'Neill, Jim Starlin, P. Craig Russell e Marshall Rogers.
Non fosse per la stampa un po' scadente sarebbe il Nirvana.
Però si sa: la perfezione non è di questa terra.

domenica 17 gennaio 2010

Il bambino dell'Asylum


Nei giorni scorsi, combattendo la mia storica ritrosia nei confronti dei videogame super-eroici, mi sono comprato Batman-Arkham Asylum.
Potenza del passaparola discreto ma pressante firmato da critici come Marco Consoli. E di un trailer fatto con i controcazzi.
Oggi, completato il 7 per cento del gioco, confermo: Arkham Asylum è il miglior gioco mai dedicato al pipistrellone.
Gameplay abbastanza intuitivo, fluido e coinvolgente, con tanto cinema e pochi glitch.
Character design discreto ma curatissimo, con tanti rimandi al Batman classico delle serie storiche, ma anche a quello di graphic novel come Il ritorno del Cavaliere Oscuro o del cinema.
E una sceneggiatura lineare ma scoppiettante firmata da Paul Dini, che fa del videogame una sorta di scoppiettante baedeker del mondo Bat, trasformando ogni sconfitta patita in un vaudeville affidato al Joker o agli altri ospiti del manicomio.
Per nerd e neofiti, insomma, un Blu-Ray da comprare a scatola chiusa, in attesa dell'immancabile secondo capitolo, già ampiamente annunciato sul sito Arkham Has Moved.

mercoledì 13 gennaio 2010

Da fargli un monumento. Anzi: una statuetta


ROMA - Il governo trasforma il Garante per le Comunicazioni nella sceriffo di Internet. Il Garante dovrà controllare che i siti della Rete rispettino per davvero le regole sul diritto d´autore. Nel 2010, dunque, mettere lo spezzone di una partita o di un film su Youtube potrà comportare richiami e sanzioni.

Il Garante ricava questo ruolo di sentinella del Web dal decreto legislativo del governo sulla tv e Internet: è il decreto di Natale famoso per aver tagliato la pubblicità a Sky. Ieri il decreto è arrivato in Parlamento per ricevere un parere (non vincolante) dai senatori e, a seguire, anche dei deputati.

Il senatore Vincenzo Vita (Pd) e il deputato Giulietti (portavoce di Articolo 21) hanno passato ai raggi X il testo e si sono accorti di qualche indigesta novità sfuggita a Natale. Il decreto, intanto, mette sullo stesso piano la televisione classica e la televisione via Internet (Ip Tv, web Tv, mobile Tv). Subito dopo, il testo assegna al Garante questo compito di vigilanza diretta sulle lesioni al diritto di autore in Rete. Infine stabilisce che i telegiornali e gli altri prodotti informativi di Internet dovranno rettificare notizie sbagliate nelle modalità che investono oggi un Tg1 o un Tg5.

Anche il deputato Paolo Gentiloni (Pd) sottolinea le "sorprese" contenute nel decreto: il taglio della pubblicità a Sky che coincide con un aumento degli spot sulle reti private gratuite (come Mediaset); i minori sostegni ai produttori indipendenti di film e fiction; le nuove norme antitrust (che impediscono ogni azione contro Mediaset, malgrado abbia moltiplicato i suoi canali grazie al digitale terrestre). Oggi - alle 13 - Pd, Udc e Italia dei Valori terranno una conferenza stampa di attacco conto il decreto.

Avataridaje


Qualche riga in più su Avatar e sul perché non l'ho gradito quanto sperassi.

P.S.: quello nella foto non sono io, eh. Ci mancherebbe.

martedì 12 gennaio 2010

Videoburrito molto avanti



nuovo singolo di Fidel Rueda: la musica è il consueto pereppeppé, ma stavolta la telenovela è stilosissima.

lunedì 11 gennaio 2010

Largo al factotum


La sposa in fuga Violetta Bellocchio ha scoperto un blog di cui abbiamo assoluto bisogno: niccageaseveryone.
Irresistibile e irrinunciabile.
As-so-lu-ta-men-te.

Con rispetto parlando


E alla fine, accidentaccio, se n'è andato anche Eric Rohmer.

Recita il coccodrillo di "La Repubblica": "Rohmer ci lascia una filmografia abbastanza unica nel suo genere: attenta com'è all'equilibrio tra quotidianeità (spesso i protagonisti sono giovani) e grandi dialoghi filosofici, tra capacità di raccontare le inquietudini dei rapporti tra le persone nel presente e gusto per l'ambientazione storica o letteraria".

In sintesi: due palle a questo modo.

Champagne, dunque. Con rispetto parlando.

domenica 10 gennaio 2010

sabato 9 gennaio 2010

Avatar Blues


In un mondo di ciechi, l'orbo è re.
Il secondo incasso mondiale della storia sta tutto in questa massima.
Con una scena hollywoodiana ormai schiava di sequel, super-eroi, videogame e property giocattolo, è normale che un film originale spicchi. E spacchi. Anche se poi tanto originale non è.
Cameron vince la partita solo in zona cesarini, e solo grazie a un climax in cui finalmente tira fuori le grinfie da purosangue del cinema d'azione giocandosi tutto sulla lacrimuccia, sulla suspense e su un impatto visivo garantito da un cast tecnico infarcito di griffe come Weta Digital, ILM e Stan Winston Studio.
Tutto il resto, nonostante le centinaia di milioni, gli anni e le strabilianti competenze spese sul progetto, si dimentica in fretta.
Il vero punto debole è la sceneggiatura: sciatta, debole, terribilmente derivativa, telefonata con vent'anni di anticipo.
Cattivi troppo cattivi, buoni troppo buoni, citazioni e autocitazioni troppo scoperte, deus ex machina troppo ex machina.
E troppe, troppissime incongruenze.
Tanto per citarne una presa di pacca dall'Incipit: se un avatar costa fantastilioni di fantastiliardi, e il suo teatro di operazioni sembra la casa di campagna di King Kong, ha un senso rischiare di bruciarselo spedendolo in pista con un fucile a tappi quando gli si potrebbe mettere sotto al culo un esoscheletro corazzato?
Secondo me, mica tanto.
In definitiva: annoiarsi, a vedere Avatar, non ci si annoia. Questo è certo.
Ma a definirlo un film rivoluzionario si rischia una bella figura da pirla.

giovedì 7 gennaio 2010

Chi gioca in prima base?


Si chiama Rocco, è una colonna di Coin-Op Tv, è grande e grosso e completamente schizzato.
Tanto da indossare panni e comportamenti di tutti i personaggi dei videogame più famosi - Super Mario, Resident Evil, Metal Gear Solid eccetera - per tirarci fuori delle candid camera.
Qui lo vediamo in "Assassin's Creed", ma sul tubo c'è ben altro.
È roba tosta. Quasi impressionante quanto questo.
Quasi.

mercoledì 6 gennaio 2010

Nomen omen


Mai così Placido, il Beniamino.

Meglio sardi che mai

Tornato.
Vacanza breve ottima abbondante e bighellona il giusto.
Qualche istantanea for your viewing pleasure.


Un raro es. di orso polare del Sinis, alias pastore fonnese.
L'effetto criptozoologia dipende dallo zoom del cellulare, praticamente 'nu sfaccimm.


Momento dramatoco stile vecchio video degli Ultravox.
Quello sulla punta non è un nuraghe, ma una torre di avvistamento spagnola.


Tramonto sotto il portico di casa. Mooolto seventies, eh?


Intrattenimento ser(i)ale al Voglino Manor.


La Kangoo di famiglia nello ieratico scenario di San Giovanni Sinis.


La frenesia della vigilia di Capodanno a S'Archittu, Oristano.


Una giornata meravigliosa su una spiaggia meravigliosa.
Il mio amoretto che mi ama tanto mi ha reso quasi bello. O forse è il clima, chissà.


E per finire, uno scorcio very Via col vento.