giovedì 31 marzo 2011

Ma quanto è figo Tony Oursler?


Anche se in questo periodo sono un po' via con la testa, devo assolutamente ricordarmi di questa mostra. Lasciarsela scappare sarebbe davvero un peccato.

mercoledì 30 marzo 2011

Una striscia di Bonvi


Io Bonvi l'ho conosciuto una notte romana di un casino di anni fa.
Doveva essere il '94, durante Expocartoon. Se ne sta lì, nel privé di una disco, a bere vino bianco stravaccato su un divano. C'è un sacco di gente alticcia, vicino, ma lui sembra lontano, assorto, probabilmente ci ha i cazzi suoi, a vederlo così sembra di pessimo umore.
In ogni caso, era una vita che sognavo di conoscerlo e ringraziarlo personalmente per le Sturmtruppen Nick Carter Marzolino Tarantola Cattivik eccetera. Sì, anche per le Cronache del dopobomba, pesissime rispetto ai suoi standard, ma comunque (atrocemente) divertenti. Così ci rifletto per tre quattro bicchieri di sciampagnino frizzo, poi striscio verso la posizione ed esalo miscusimaestrobonvicitenevoastringerlelamanoeringraziarlapertuttiibeifumetticheciharegalatointuttiquestiannihhh.
Lui mi guarda come se l'avessi svegliato dal sonno del giusto, mi stringe la mano e mi fa:
Grazie, sono onorato.
Onorato. Lui.
Bonvi morirà come un cane poco più di un anno dopo andando da Red Ronnie, e quando scopro com'è andata improvvisamente realizzo a cosa stava pensando quando l'ho distratto. E quella stretta di mano, quelle poche parole, diventano qualcosa di importante. Qualcosa che mi fa sentire un po' onorato anche a me, ecco.
Quindi, buon compleanno, Bonvi.

martedì 29 marzo 2011

Non ci facciamo mancare niente


Le linee vocali somigliano a quelle del buon vecchio Thom Yorke, gli arpeggini fitti fitti delle chitarre e i controtempi a quelli di King Crimson e Talking Heads, ritmica e cori portano dritti dritti agli Xtc e di lì ai Quattro di Liverpool, e dentro l'impasto c'è anche una spruzzatina di brit funk Anni 80. Davvero tanta roba, gli Everything Everything: appena passati al Magnolia di Milano in formazione serrata, ossigenata e carica di energia alternative rock. Ottima notizia per chi cerca qualcosa di gustoso da metter su. il loro primo Cd, Man Alive, promette piuttosto bene. Restiamo in ascolto. Sito ufficiale qui.

lunedì 28 marzo 2011

C'è cover e cover


Anche se giudicare un fumetto dalla copertina è un esercizio futile, ci sono casi in cui ne vale la pena. Lo dimostra la spettacolosa copertina disegnata da Dario Perucca per Alan Ford 502. Il fumetto avrà pure perso smalto. Ma fra tutti i (troppo) vituperati eredi Raviola Big Peruk è quello che sembra aver appreso meglio la lezione del maestro. Pensiero ozioso: sarebbe divertente vederlo alle prese con altre icone magnusiane come Necron o la Compagnia della forca. No?

domenica 27 marzo 2011

Decidi DC


Nuovo aggiornamento di Nuvoletta Rossa. Don't be fooled by our cheap disguise: stavolta si parla (benissimo) di Bonelli. Al pianoforte, come al solito, l'ottimo Ale Giorgini, che anche stavolta ha superato se stesso, e un po' anche me stesso. Prosit.

Pensierini sull'esordienza


Gianluca Maconi mi ha fatto giustamente notare che nel mio post su Electric Requiem gli ho dato dell'esordiente. Alle sue rimostranze, ho corretto il post, esplicitando che l'esordienza puntava al fumetto rock, non al fumetto tout-court. Però poi, ripensandoci, mi sono chiesto: ma sarà così sbagliato tacciare un giovane autore con un curriculum ancora stringato e uno stile "in fieri" di esordienza? Non parlo in particolare di Gianluca, che ha alle spalle un premio Micca e un'operina interessante come Il delitto Pasolini. Però credo che non ci sia nulla di particolarmente orrendo nel fare distinzioni fra autori esordienti, appunto, autori affermati, vecchie lenze e Maestri. Soprattutto perché si tratta di distinzioni puramente anagrafiche, che non implicano necessariamente giudizi di merito sugli interessati. Vero che il mestiere imporrebbe di distinguere fra esordienti, semiesordienti, promesse, brillanti realtà e vattelapesca. Ma vero anche che dentro ogni artista autenticamente maturo si nasconde un esordiente che non smette mai di crescere, di migliorarsi, di cercare nuove sintesi e nuove libidini. Più che una diminutio, quindi, l'esordienza può diventare un (utilissimo) stato mentale. Chissà: forse varrebbe la pena di tenerlo presente.

giovedì 24 marzo 2011

La pena del contrabbasso


Chi mi conosce lo sa: come social network Faccialibro mi è sempre stato cordialmente sul cazzo.
Immaginate dunque la mia lieta lietosa lietitudine quando ho scoperto questo sito, che probabilmente molti sono già abbonati ma mi piace quindi ciccia.
Failbook: il nome dice tutto.

martedì 22 marzo 2011

Tutti i master della Santanché



Astronomia



Agronomia



Scienza delle finanze



Culinaria



Retorica



Veterinaria

(And So On)

A parziale risarcimento


Chiusa senza troppi complimenti Classici DC: Batman, la Planeta prova a rifarsi sotto con il ciclo di avventure realizzate nella seconda metà degli Anni 80 dalla premiata ditta Wagner/Grant/Breyfogle e attribuite per l'occasione al solo Breyfogle, che tanto chi scrive i testi non conta un beneamato, si sa. Gran bei disegni, una congrua dose di humour caustico e un bel gruppetto di cattivi molto Bob Kane come Cornelius Stirk, il Ventriloquo o Anarky. Trenta euri ben spesi. Da leggere ripensando al bel trattamento che la DC di inizio Nineties ha riservato al povero Grant, cacciato a calci in culo dopo aver realizzato uno dei migliori Bat-Cicli di sempre. Sic transit, però che palle.

Mi ricordo Yuri Andropov


E chi se lo dimentica, Jurij Vladimirovič Andropov.
Il che, fra l'altro, mi ricorda il periodo in cui i segretari del Pcus morivano qualche giorno dopo aver preso quello che la Tass definiva "raffreddore".
Terribili i raffreddori sovietici!

The Gang Bang Picture Show

Filmati Cartoomici per chi si fosse sintonizzato solo in questo momento:



AV (senza SL) e Vauro



Die' Caje'



Titillo Faraci



Vincenzino Sirianni



E last but not least, Gabriele Polo.

(Non ditemi che ci ho una brutta voce, perché lo so. Non è un caso che sia diventato un paroliere parolaio invece che un cantante rock. Se il folletto delle voci rock fosse in ascolto, comunque, gradirei estensione timbro e coppoletta di Brian Johnson, grazie).

domenica 20 marzo 2011

La strage degli innocenti



Penultimo colloquio con i servizi. Strizza a volontà. Lucido la corazza che io e mia moglie ci siamo fabbricati in un lustro di fallimenti procreativi. È una roba enorme brunita pesantissima piena di borchie e cinghie e spuntoni. Invece degli alamari di prammatica, l'abbiamo decorata con nastrini, orsacchiottini, succhiotti, disegnini buffi, teletubbi e altre facezie stile nursery.
Perché quando il nostro bambino ci vedrà arrivare non si spaventi a vedere le cicatrici che ci portiamo addosso.
Anche se la paura si fa sentire, non mollo.
Perché comunque vada, lo sento, sono pronto.

(Un grazie a mio nipote Federico per averci messo la faccia, che per inciso è assai carina.)

venerdì 18 marzo 2011

Che s'ha da fa' pe' camp


Uonder Uoman!
Elamadocina!

Chernobis


Il manifesto, ovvero stare sul pezzissimo: domani, su "Alias", un ricco reportage su Chernobil a un quarto di secolo dal disastro. Consigliato anche, anzi, soprattutto ai nuclearisti. A due euro e cinquanta con il quotidiano in tutte le edicole del regno.

Miseria e nobiltà



Enzo Cannavale e Michael Gough: due caratteristi in meno in un colpo solo.
(La morte ha uno strano senso dell'umorismo).

giovedì 17 marzo 2011

Momenti topici


Momenti topici in casa Voglino. Solite e solide questioni di pupi che arrivano poi non arrivano poi sembra che arrivano e invece non arrivano però insomma la questione è tanto complicata da meritare un post a parte e magari prima o poi lo scrivo perché se invece di viverla la sentissi da terzi la troverei romanzesca anzichenò.
Per distrarmi, mi propongo la checklist dei 75 momenti topici del settantacinquenne universo DC. Offre Cbr, quindi un po' d'inglese aiuta: però i disegni parlano da soli.
Per la cronaca, questo qui sopra è il momento # 20. nghé.

martedì 15 marzo 2011

L'errore, l'errore

Allora, la cosa funziona così: ieri sera, bava alla bocca, schiaffo Fallout: New Vegas dentro lo slot della mia PS3. Sono pronto a tutto: supermutanti, scorpioni radioattivi, re mirelurk, la qualunque.
Invece, la console mi spernacchia regalandomi la seguente finestra di dialogo:


ARRRGGGHHHHHHH.

lunedì 14 marzo 2011

Fate l'onda


il 26 e il 27 marzo, in quel di Verona, è in programma un evento interessante: una mostra con annessa vendita benefica per sostenere le popolazioni di Verona, Vicenza e Padova in seguito all'alluvione dell'autunno 2010, che non sarà kolossal e up-to-date come quella giappo ma insomma non è che proprio sia stata divertente, diciamocelo.
Fra i generosi sottoscrittori, l'altra metà di Nuvoletta rossa, Ale Giorgini, ideatore del progetto con Alberto Corradi. Partecipano Paolo Bacilieri, Alessandro Gottardo, Gianluca Maconi, Diego Bao, Elia Bonetti e tanti altri. Per il dove, il come e il quando pregonsi cliccare sulla locandicchia.

Cartooline da Cartoomics

Mazzo così, ma è andata bene. Poco tempo per dilettarsi con la S90, ma qualcosina son riuscito a fare. nell'ordine:


La prima ammucchiata ufficiale. Da sinistra a destra: Vincenzo Sirianni, moi, Gabriele Polo, Vauro, Tito Faraci e Diego Cajelli.


La target audience di Gang Bang si accalca allo stand manifestante. Notare il Krabby Patty.


Diego, il Ferro, Maria Podestà e Maurizio Rosenzweig allo stand BD.


In ginocchio da Vauro, imploro un Berluschino veloce. Detto, fatto. Alla lettera.


Pausa pranzo: Vauro, qui con l'erede Fiaba Senesi, ovviamente fa la parte del leone.


Alla fine, il pubblico è in delirio. Scatta il body painting.


Domenica. Diego, attonito di fronte al fenomeno Cosplay.


Il fenomeno Cosplay in una delle sue molteplici manifestaz.


Un po' di merchandising giappo, a riprova del fatto che Milàn l'è un gran mercà e poco più.


Istantanea da fine Cartoomics: Lanterna (al) Verde materializza un trolley. E vualà.

Prossima fermata, dalle parti di Lucca. Ne riparliamo, eh!

giovedì 10 marzo 2011

Figli e figliastri


E quando ti va a nascere il nipote # 2?
Indovinato: proprio mentre tu fai avanti indré nella sala parto della tua mente nell'attesa di un pupo cartaceo.
Potrebbe essere sfiga. O al limite, anche un segno: dopotutto, la fecondità è un bel concettone vasto.
Telefoto fanè della nostra inviata alla Macedonio Melloni.

mercoledì 9 marzo 2011

E per me un doppio Alias


Questo week-end, Alias è un po' più Alias del solito, perché racchiude un alias nell'Alias, cioè un fumetto che è anche un preliminare del Gang Bang che il quotidiano comunista ed Edizioni BD stanno organizzando per fine anno.
Rex e il resto della gang attendono il gentile pubblico sabato 12 marzo in due versioni: quella nero su bianco in vendita in tutte le edicole, e la collectors edition in carne e ossa disponibile a Cartoomics 2011 sabato e domenica.

martedì 8 marzo 2011

Siempre sia lodato


Meno male che i libri non vanno a male, perché la mia recensione di Hasta la victoria è rimasta in frigo per qualche mese. Ora però finalmente è qui, e fa la sua porca figura. Buon pro.

lunedì 7 marzo 2011

Nate con la camicia


Il prossimo 25 marzo, il rogo della Triangle Shirtwaist Factory compie 100 anni.
Cominciare a celebrare questa ricorrenza proprio oggi sarebbe bello. In tempi come i nostri, la storia delle 129 operaie morte in nome del profitto ha ancora molto da raccontare al mondo.
E come ricorda Alessandro Portelli in un bellsiismo articolo sul manifesto di oggi, la memoria vale ben più di un mazzetto di mimose.

domenica 6 marzo 2011

Generazione zero negativo


Coi vampiri non si scherza. O meglio, magari sì: ma ci vuole mestiere. Perché a forza di variazioni sul tema, riabilitazioni ex post e ricicciature erotizzate altezza zerododici, i succhiasangue letterari a immagine del conte Dracula ci hanno rimesso quasi tutto l'appeal originario. Ci prova Jessica Abel, ottima autrice e infaticabile esploratrice degli incontri/scontri tra culture già sperimentata nell'imperdibile La Perdida: il libro si antitola Sangue Amaro (Black Velvet, € 16,50), è scritto benissimo con il music journalist Gabe Soria e disegnato ottimamente dal carneade inglese Warren Pleece, un Bryan Talbot altrettanto precisino ma con un talento grottesco più marcato.
Life Sucks, questo il titolo a orologeria del volume, ben tradotto da un ispirato Leonardo Rizzi, racconta il coming of age di un Nosfigatus qualsiasi. La vita di Dave, apprendista sanguisuga ventenne dalla fisicata inesistente e dai super-poteri in sonno, scorre fra le nottate di lavoro precario al minimarket, il cazzeggio con altri nerd vampiri e le lezioni di vita del suo signore e padrone: Radu, vampiro rumeno buzzico ma perfettamente integrato nel sistema americano. Tutto sotto controllo, finché nell'equazione non entrano lei e l'altro, cioè la darkettona latina Rosa e il vampiro ricco bello e stronzissimo Wes. E qui l'affare si ingrossa non poco. Un po' teen comedy, un po' romance, un po' dramma esistenziale e pochissimo horror, Sangue Amaro è chic ma non snob, facile ma non banale, sexy ma non volgare, furbetto ma non irritante, cerebrale ma non forzato. E con un finale che ribalta in toto le premesse iniziali, aggiungendo peso specifico a una lettura leggera nella forma, mai nella sostanza. Comprare.

venerdì 4 marzo 2011

Mi ricordo Jody Scheckter


Se Lucio Battisti e il Trota si fossero ucronisticamente concessi un rapporto contronatura dalle parti del 1950 sarebbe venuto fuori Jody Scheckter. Brum Brum!

mercoledì 2 marzo 2011

Sensi di colpa


È possibile che uno che si è fatto le ossa sul fumetto d'azione riesca a riciclarsi come autore drammatico a tutto tondo?
È possibile sì. Ma non è detto che la ricerca di un maggior peso letterario porti per forza più ciccia.
In Europa, dove il fumetto d'autore è di casa dagli Anni 60, certi cambi di passo non hanno comportato particolari sofferenze ai lettori: non c'è di fan di Pratt Moebius o Mattotti che abbia fatto un be' di fronte ad avventure che di anno in anno si facevano sempre più scarne, sempre più essenziali, sempre più metafisiche. Altro è il caso degli Stati Uniti, dove il fumetto problematico è esploso con Art Spiegelman, che Crumb e Bodé e Shelton erano troppo sui generis e troppo genuinamente lisergici per le ambizioni salottiere. Da quelle parti, un passato mainstream genera gli stessi sensi di colpa di una patacca di ragù sulla cravatta. Quindi, niente evoluzione, solo rimozione.
Così David Mazzucchelli, passato dallo spettacolare espressionismo hard-boiled dell'accoppiata con Miller all'espressionismo astratto di Asterios Polyp.
Così anche il canadese Stuart Immonen, che in coppia con la moglie Kathryn ha rinunciato a una carriera da onesto mestierante del superomismo in calzamaglia per tentare il colpo gobbo del romanzo grafico in levare con Moving Pictures (Nicola Pesce editore, 14 euro e 90). Una pièce teatrale a fumetti ambientata nella Parigi occupata dai nazisti, tutta giocata in spazi claustrofobici, sui dialoghi e su un montaggio alternato che alterna passato remoto e passato prossimo mescolando i vizi privati di una esperta d'arte costretta a una tipica liaison vittima/carnefice con un nazi con quelli pubblici della Endlösung. Il gioco funziona nell'unità di tempo e di luogo dell'interrogatorio che fa da fil rouge a una narrazione volutamente allusiva e non lineare: testi e disegni scorrono s'intersecano si affastellano come le correnti di un fiume sotterraneo, sempre uguali e sempre diversi, e tanto di cappello ai coniugi Immonen per le infinite variazioni sul tema del parlarsi addosso. L'attenzione per il dettaglio, però, fa a cazzotti con l'ambizione dichiarata di inscrivere le storie minuscole dei protagonisti nella Storia maiuscola: così, nonostante la gelida eleganza formale, i diversi affluenti del dramma faticano a unirsi nella corrente lenta e solenne di un melò con i controcazzi.
Con un editing più puntuto e rigoroso, poteva uscirne un gioiellino.
Così, non si va oltre una aurea mediocritas giustificata dal taglio inconsueto della vicenda e da un lavoro certosino figlio, forse, dei sensi di colpa degli autori. Che altro? Non tutte le coperte riescono col buco. Nemmeno alla Top Shelf.

martedì 1 marzo 2011

Allineamenti


Nella vita bisogna saper scegliere da che parte stare.
(Io comunque so essere legale buono o caotico neutrale, a seconda di come mi gira).