giovedì 14 ottobre 2010
E sì che ci sarebbe da divertirsi
metà comic journalism, metà brillantata di marketing, le nuove produzioni della Bluewater Productions raccontano le vite parallele delle donne e degli uomini più potenti degli Stati Uniti.
Uno spartito interessante, ma solo in linea teorica. Colpa di un'esecuzione accuratissima ma intrigante quanto le flight cards delle compagnie aeree o le istruzioni di montaggio dell'Ikea.
Il problema, forse, sta nel manico, cioè nella sostanziale inattaccabilità dei politico americano medio. Che anche oltre Atlantico magheggi, pastette e altri incidenti si sprechino, si sa: ma chi scajola, paga. E un congressman o un senatore che vantasse non dico il cursus honorum del Banana, ma l'allure vischioso e putrescente di un Previti, un Cuffaro o un Dell'Utri finirebbe all'indice.
Si facessero fumetti così anche sui nostri lidi. Lì sì che ci sarebbe da divertirsi. Anche lasciando da parte i si dice e stando ai fatti accertati. Ma così va il mondo: a loro fumetti sciapi e politici diciamo abbastanza presentabili, a noi niente fumetti e un sacco di emeriti figli di mignotta.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
7 commenti:
Non è male l'albo su Dan Quayle: parte da un vecchio spunto della prima run dei Cats di Lee/Choi che ipotizzava Dan come Demonita travestito.
La Bluewater ipotizza che il tizio sia un immigrato alieno in arrivo da un pianeta simile alla Terra, ma senza patate. La sua missione: infiltrarsi nella stanza dei bottoni del Paese più pericoloso di modo che una invasione sia possibile senza rovinare i preziosi tuberi. Un giornalista lo smaschera - in una variante dello spell or die a cui è sottoposto Lobo nella sua prima miniserie - quando gli chiede in diretta tv di compitare il plurale del termine potato e Dan non ci riesce ( storico, ndr ).
E' previsto un cross over con l'albo di Bush sr in cui il Prez sostiene che The Talibans sia un gruppo rock e l'albo della Palin in cui lei è la regina ( MILForce )
sado-maso di un club per signori soli che non vogliono restarlo, almeno per una notte.
Testi di Sacha Baron Cohen, disegni di Riccardo Mannelli. Già cult.
D'altronde, si sa: la patata fa girare il mondo.
Fortunatamente no: il vero motore del mondo è la pretesa che quella piccola cosa che ci guarda attraverso il vetro parzialmente riflettente che ci separa dall'impiegato dell'ufficio postale che peserà la ns missiva abbia un posto nell'ordine delle cose o almeno abbia il diritto di ricavarsi una nicchia da difendere solo per tre lati ( Michael Palin - Diari Bleuwater 2010 ).
Se fosse altrimenti, avremmo solo gli ultimi albi di Pichard. Un mondo accettabile, dopo tutto, ma io non riuscirei a vivere senza il mio albo della Doon Patrol in cui Mallah confessa il suo amore ad un cervello in una boccia. E nemmeno tu.
Plaudo comunque Michael, meno seducente della sorella ( ha sedotto Kevin KLine in un film, però ) ma profondo filosofo.
Dall'alto del mio understatement, intervengo per dire che concordo al 100% con quello che scrive Er Voglino: la prova che da noi c'è un regime è che nessun editore, me compreso, manco si sogna di usare il fumetto per parlare della politica e dei politici. Eppure ce ne sarebbe eccome per fare come e meglio della Bluewater (Er Voglino su cui però punto il mio gargantuesco dito: quella cazzo di guida di Sky dice che stasera c'è "Survival of the Dead" e io avevo pure invitato gli amici a casa per vederlo come facevano i miei ai tempi di "Lascia e raddoppia" è invece non è vero un cazzo! Comunisti mendaci!!!!)
Ma a Sky mica sono comunisti. Anzi.
Parlavo di te!!!
(e poi se ce intralciano gli affari diSilvio sono automaticamente comunisti)
Dimenticavo.
Posta un commento