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Mi scrive Silvio Berlusconi. In doppia copia. Una per me, una per Elena.
Dentro la busta ci trovo tre santini elettorali col sorriso bonario di Silvio. A occhiometro, la foto ha almeno una decina d'anni. Qualche aggiustatina in fotoscioppe qua e là spiana le rughe, infoltisce i capelli radi, perpetua la bella presenza di Supersilvio, sempre giovane ingualcibile e cazzuto venditore porta a porta di se stesso.
Apro il 4 facciate allegato. Programmi a confronto.
A sinistra, su sfondo rosso malabolgia, la
Milano della sinistra (e non di Giuliano Pisapia, hai visto mai che qualcuno ne ricordi il nome):
Introduzione dell'addizionale comunale sull'irpefAumento dell'ICI per tutte le attività commerciali e artigianali (Tutte, eh)
Aumento di tutte le tariffe e di tutti i tributi locali (Tutte, ma proprio tutte tutte tutte tutte, eh)
Liberalizzazione delle droghe leggere (Tutte, ma proprio tutte tutte tutte tutte, eh)
Moschee nei quartieri (Be the first in your neighborhood)
Milano città aperta ai clandestini e ai Rom (Tutti, ma proprio tutti tutti tutti, eh)
A destra, su sfondo azzurro Valium, La Milano di Letizia Moratti:
L'unica città senza addizionale Irpef
Nessun aumento del biglietto del tram e delle tariffe pubbliche
La tariffa dell'acqua più bassa d'Italia
Raddoppio degli anziani assistiti a domicilio
Completamento della chiusura dei campi nomadi irregolari
100.000 nuovi alberi in città e 5 nuovi parchi
Due nuove linee di metropolitana
Casomai nutrissi ancora qualche dubbio, zio Silvio mi spiega tutto nelle missiva allegata: l'amministrazione Moratti ha trasformato Milano in un fottuto paradiso tropicale:
Niente nuove tasse, Expo 2015, liste d'attesa azzerate negli asili, spazzino di quartiere, due milioni di metri quadri di giardini in più. Con Letizia possiamo contare su
una persona pragmatica, integerrima, rispettosa degli altri, generosa verso chi ha bisogno.
Il lato buono della faccenda è che dopo 45 anni di vita in una città bruttarella, presuntuosa e classista come Milano le promesse elettorali di Silvio e Letizia mi nauseano molto meno di quello che vedo tutti i giorni guardandomi intorno. Solo pochi decenni fa Milano era un laboratorio culturale in grado di produrre artisti come Dario Fo, Lucio Fontana o Demetrio Stratos. Oggi, a dir tanto, produce l'Expo 2015. Solo pochi decenni fa, il centro di Milano ospitava pubblicitari e gattare, cinque stelle Michelin e bottiglierie senza pretese, polentòni e teròni. Oggi ospita edifici fighetti e locali fighetti for fighetti only. Solo pochi decenni fa, pensando alla milanesità, ti venivano in mente Gadda, Brera o Beppe Viola. Oggi, al massimo, Salvini.
Quando penso a Milano, mi viene in mente proprio la Moratti: una sciuretta arida, non bella dentro o fuori né particolarmente interessante che però, forte dei dané e delle amicizie giuste, se la tira da gran fica. E quando penso a Silvio e ai suoi, mi viene in mente quella magnifica scena di
Batman: Year One in cui il Pipistrellone si imbuca al party dei corrotti per dir loro che la festa è finita.
Ma a pensarci bene, anche quel Batman lì è roba di qualche decennio fa: oggi, al massimo, la parrocchia ci passa Lele Moratti.