martedì 18 gennaio 2011

Mi vendo


Caro Papi Silvio,
Anche se in giro c'è un sacco di gente che parla male di te, io lo so che tu sei buono, che stai bene fra i giovani e sei sempre pronto a farti in quattro per loro.
Io proprio giovane giovane non sono, però i miei "anta" me li porto da Dio. E solo lui sa quanto abbia bisogno di aiuto. Che vuoi: qui, fra mutuo, spese correnti, tasse eccetera, in famiglia si fatica a mettere insieme l'astice con lo champagne. Voglio anch'io un appartamento in comodato d'uso a Milano Due, un dildo placcato oro, un impiego degno delle mie capacità: se uno come Sallusti dirige un quotidiano, io avrò ben diritto a un posticino da redattore ordinario in uno dei tuoi newsmagazine. In fondo, leccaculo non si nasce ma si diventa. L'ho capito crescendo nel Paese che amiamo. Io, platonicamente.
Tu, be'.
A proposito: avendo la disgrazia di essere nato maschio, il mio secondo canale è l'unico buco che ho da offrirti. So che all'inizio mi farà un po' male. Ma comunque molto meno che vedere tutti i giorni il Trota e la Minetti in consiglio regionale a diecimila euro/mese, la Brambilla oltre il bancone della sua pescheria o Bondi dentro un sito archeologico.
E poi, in fondo, sono viziosetto anch'io: pur di riuscire a fare il giornalaio, non hai idea dei lavoretti che mi è toccato fare.

1 commento:

Anonimo ha detto...

touché... difficile darti torto!