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Caro Papi Silvio,
Anche se in giro c'è un sacco di gente che parla male di te, io lo so che tu sei buono, che stai bene fra i giovani e sei sempre pronto a farti in quattro per loro.
Io proprio giovane giovane non sono, però i miei "anta" me li porto da Dio. E solo lui sa quanto abbia bisogno di aiuto. Che vuoi: qui, fra mutuo, spese correnti, tasse eccetera, in famiglia si fatica a mettere insieme l'astice con lo champagne. Voglio anch'io un appartamento in comodato d'uso a Milano Due, un dildo placcato oro, un impiego degno delle mie capacità: se uno come Sallusti dirige un quotidiano, io avrò ben diritto a un posticino da redattore ordinario in uno dei tuoi newsmagazine. In fondo, leccaculo non si nasce ma si diventa. L'ho capito crescendo nel Paese che amiamo. Io, platonicamente.
Tu, be'.
A proposito: avendo la disgrazia di essere nato maschio, il mio secondo canale è l'unico buco che ho da offrirti. So che all'inizio mi farà un po' male. Ma comunque molto meno che vedere tutti i giorni il Trota e la Minetti in consiglio regionale a diecimila euro/mese, la Brambilla oltre il bancone della sua pescheria o Bondi dentro un sito archeologico.
E poi, in fondo, sono viziosetto anch'io: pur di riuscire a fare il giornalaio, non hai idea dei lavoretti che mi è toccato fare.
1 commento:
touché... difficile darti torto!
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