''Il genio deve atterrare nel teatro delle operazioni il giorno prima perchè se arriva con un anno di anticipo trova la sala operatoria occupata da un tizio che rosicchia una caria 24 ore prima che si formi '' ( Afo-risma: oggi 500 pagine domani carta da riciclo - Gino Latino - Editori Riuniti contro i giovanotti. Con ottime ragioni )
Prima che scoppiasse la moda di ricavare un film da una serie televisiva dei seventies, mi capitò l'occasione di uno stage presso il produttore Lorenzo Cocco-Ordini da Concorezzo che tutti chiamavano Kokkorenzo. Immagina di appiccare un nome simile ad un fragranza - un commercial x la tv con la voce di Radio Montecarlo che ne pronuncia solo il nome mentre scorrono le immagini di una spiaggia spagnola battuta dal vento, in primo piano un ragnetto bianco cieco che zampetta sicuro come un vigilante vagamente radioattivo. Sto divagando, sorry. Il nomignolo alludeva alla totale dipendenza di Lorenzo dalla mamma, la solita vedova latifondista protettiva e decisionista che guidava i passi del pargolo al quale parlava solo per esser rassicurata sul loro gioco di ruolo. Supercar in Brianza, ma senza la musichetta ipnotica. Intorno ai sessant'anni, Kokko aveva deciso di emanciparsi e di produrre un Pepper Anderson The Movie con Raffacarrà nel ruolo del titolo, Memo Remigi in quello di Earl Holliman e Gino Soccio in quello dello sbirro con baffoni ( Ed Bernard credo, ma non sono sicuro ) clone di Ed Bunker. La trama rifriggeva Scerbanenco, ed un ballo che la Raffa nazionale aveva reso popolare anni prima. Gino Soccio era un chirurgo plastico radiato dall'albo per aver sbagliato nel tentativo di trasformare il brunetto dei Ricchi e Poveri in Ringo Starr. O viceversa. Entrava in polizia e si innamorava di Pepper che, tra un arresto e l'altro, improvvisava un Tuca Tuca com Memo. A Milano dove è strano innamorarsi. Il film è stato proiettato come aperitivo prima di Tex ed il Signore degli Abissi nel corso dello Ed Wood Festival di Palookaville. Nessuna delle due pellicole ha fatto molta altra strada, ma Giuliano Gemma si è fatto autografare il 45 giri di Dancer. So goes life.
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''Il genio deve atterrare nel teatro delle operazioni il giorno prima perchè se arriva con un anno di anticipo trova la sala operatoria occupata da un tizio che rosicchia una caria 24 ore prima che si formi '' ( Afo-risma: oggi 500 pagine domani carta da riciclo - Gino Latino - Editori Riuniti contro i giovanotti. Con ottime ragioni )
Prima che scoppiasse la moda di ricavare un film da una serie televisiva dei seventies, mi capitò l'occasione di uno stage presso il produttore Lorenzo Cocco-Ordini da Concorezzo che tutti chiamavano Kokkorenzo. Immagina di appiccare un nome simile ad un fragranza - un commercial x la tv con la voce di Radio Montecarlo che ne pronuncia solo il nome mentre scorrono le immagini di una spiaggia spagnola battuta dal vento, in primo piano un ragnetto bianco cieco che zampetta sicuro come un vigilante vagamente radioattivo. Sto divagando, sorry. Il nomignolo alludeva alla totale dipendenza di Lorenzo dalla mamma, la solita vedova latifondista protettiva e decisionista che guidava i passi del pargolo al quale parlava solo per esser rassicurata sul loro gioco di ruolo. Supercar in Brianza, ma senza la musichetta ipnotica.
Intorno ai sessant'anni, Kokko aveva deciso di emanciparsi e di produrre un Pepper Anderson The Movie con Raffacarrà nel ruolo del titolo, Memo Remigi in quello di Earl Holliman e Gino Soccio in quello dello sbirro con baffoni
( Ed Bernard credo, ma non sono sicuro ) clone di Ed Bunker.
La trama rifriggeva Scerbanenco, ed un ballo che la Raffa nazionale aveva reso popolare anni prima.
Gino Soccio era un chirurgo plastico radiato dall'albo per aver sbagliato nel tentativo di trasformare il brunetto dei Ricchi e Poveri in Ringo Starr. O viceversa. Entrava in polizia e si innamorava di Pepper che, tra un arresto e l'altro, improvvisava un Tuca Tuca com Memo. A Milano dove è strano innamorarsi. Il film è stato proiettato come aperitivo prima di Tex ed il Signore degli Abissi nel corso dello Ed Wood Festival di Palookaville. Nessuna delle due pellicole ha fatto molta altra strada, ma Giuliano Gemma si è fatto autografare il 45 giri di Dancer. So goes life.
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