giovedì 21 aprile 2011

Salgàri, non Sàlgari


Non ce lo vedi, questo simpatico omarino, a sventrarsi con le proprie mani guardando sorgere il sole sulla Mole Antonelliana.
E invece, il 25 aprile del 1911 Emilio Salgari decide di andarsene così. Un seppuku da samurai di provincia, per un uomo che l'oriente l'ha visto solo in cartolina, in biblioteca o fra le volute delle sue cento sigarette al giorno.
Scriveva tanto, Salgari. Sandokan e il Corsaro Nero l'avevano sballottato tra i mari del Sud, il golfo dei Caraibi e altre mete esotiche. Ma una volta a destinazione era stato ridotto in schiavitù. Scadenze massacranti, esclusive capestro, e in cambio manco una pagliuzza dei favolosi tesori accumulati dai suoi eroi. L'uomo che in una lontana mattinata torinese si regala la bella morte lascia dietro di sé un messaggio che è una condanna: A voi che vi siete arricchiti con la mia pelle, mantenendo me e la mia famiglia in una continua semi-miseria od anche di più, chiedo solo che per compenso dei guadagni che vi ho dati pensiate ai miei funerali. Vi saluto spezzando la penna.
Così lontano, Salgari, così vicino ai tanti precari che cento anni dopo tirano la carretta alle stesse condizioni. Sognando a cottimo. E sperando in un futuro da affrontare a testa alta, scimitarra alla mano, e un ringhio basso in fondo alla gola. Uno così merita almeno che lo si ricordi nel modo giusto: Salgàri con l'accento sulla seconda "a", non Sàlgari. E che cazzo.

2 commenti:

Pangio ha detto...

Sapevo che Salgàri si era suicidato, ma non sapevo il motivo.
Ma che cavolo di paese siamo sempre stati ?
Uno scrittore geniale come questo che si uccide per disperazione , per stress , per rabbia.
Francamente non ho parole e oramai sono convinto che noi italiani -salvando solo qualcuno- eravamo fetenti , corrotti, venduti e imbroglioni già molto prima di B. il quale non ha fatto altro che esaltare queste nostre belle "doti".
Saluti

cavalcandosenzatesta ha detto...

Cavolo di Paese? Italiani fetenti? B? Pare quasi si creda davvero che il resto dell'umanità non abbia le stesse ombre.
Il problema più grande dell'Italiano moderno disinformato, informato o controiformato ma comunque miseramente esterofilo è che si beve l'immagine che gli vendono di se: "Soliten Italianen picronen. Tu non phuoi fitare mai ti loro. Pizza Pizza Mandolinen. Rincrazia noi pampino cappricciozo e forze avrai pasto caltho!"

Teteschi e Franzosi intanto ringraziano per avergli consegnato spontaneamente armi, sovranità e dignità.