lunedì 20 settembre 2010

Dream project


Inception è il primo film in 3D metaforico. Si guarda senza gli occhialini, ma funziona alla grande lo stesso. Gli effetti speciali sono tutti nel trailer: il film ci aggiunge un cast ben assortito tranne Ellen Page, un crescendo rossiniano di due ore e poco più e tonnellate di grammatiche e riferimenti visivi, da Escher a Kubrick ai film di Zerozerosette a Philip Dick. Inception parte fingendo di non essere niente de che e poi si rivela non un classico, ma un magnifico giocattolo per cinefili adulti che fa il culo al 99,9% degli actioner usciti negli ultimi due anni. Inception va visto, e va visto al cinema, perché certe cose vanno fatte a modino, e perché è fatto della stessa materia di cui sono fatti i sogni. Come dice la pubblicità. Che, probabilmente, ne farà il film più citato dei prossimi anni.
La recensione estesa è qui.

1 commento:

michele petrucci ha detto...

Lo sto aspettando con ansia… visto anche che di questi tempi riesco ad andare al cinema una volta al mese quando va bene…:(