lunedì 19 aprile 2010
Poca Roma
Un giorno a Roma. Per una cosa di cui non parlo per scaramanzia, ma di cui spero di poter parlare presto.
Campagna che scorre velocissima fuori dal finestrino, poi sveltina con una città di cui è impossibile non innamorarsi, poi ancora campi e colline e strade ferrate, poi di nuovo Milano.
Restano la stanchezza, il friccicore delle rotelle che girano, il fragore di un'emozione fatta di scorci monumentali, lingue che si accavallano, riflessi di luce sui sampietrini lucidi di pioggia, e la goduria irrinunciabile del mantecato di Giolitti.
A casa, la sera, danno Local Hero di Bill Forsyth.
La storia di uno che scopre un viaggio di piacere dentro un viaggio iniziato per cause di forza maggiore.
Sarà un caso? Chi lo sa.
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2 commenti:
Ammazza, ma con che è fatto?!
Plutonio e vaniglia, i miei gusti preferiti.
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