La brutta notizia è che non ci sono notizie.
Noi siamo pronti, con la nostra casetta bella linda e accogliente, le valigie fatte, la testa a seimila chilometri da qui e lo sguardo fisso sul telefono.
E lui, il bastardo, non suona.
Ieri la Mariluz ha compiuto 10 anni e noi non c'eravamo. Solo questo conta. Questo, e l'incazzatura omerica nei confronti dell'Ente. Che dopo averci fatto correre come pazzi perché "si parte verso metà settembre, massimo fine settembre", non ci fa partire, non ci dà supporto, non ci dà informazioni, non ci dà tempistiche, non ci dà proposte, non ci dà rassicurazioni, non ci dà risposte.
Come si sta nel limbo? Abbastanza male, grazie. Il mondo intorno continua a girare, ma tu sei congelato nel tuo nulla. Il day by day va via abbastanza liscio, anche se ormai cominci a sentirti un po' ridicolo a dire a tutti parto parto e restare sempre lì. Ma di programmi, anche a breve, neanche a parlarne. E lasciamo perdere i massimi sistemi: qui, anche la spesa settimanale diventa un dilemma. Perché mangiare tocca mangiare, ma varrà la pena di riempire il frigidèr se poi magari ci chiamano?
E loro, i bastardi, non chiamano.
Non so quando partiamo, non so con che compagnia, non so dove alloggeremo, non so quanto ci restaremo, non so quanti e quali documenti ci toccherà fare prime di partire e in che tempi, non so cosa ci stiamo a fare ancora qui, non so, non so, non so.
So solo che ieri era il compleanno di mia figlia, e io non c'ero.
Ufffffffaaaaaaaaaaaaaahhh.
martedì 9 ottobre 2012
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3 commenti:
Mi dispiace tantissimo. È un tormento terribile, essere a un passo e non riuscire ad avanzare.
Un abbraccio a entrambi
Tormento terribile magari no.
Ma una gran palla, senz'altro.
Grazie per l'abbraccio!
Crepascolino è molto fedele alle sue routines. Una prevede che, prima di entrare nella scuola materna, si fermi a fare la seconda colazione in un bar stiloso scippato al New England e ripieno di art directors e modelle ( artisti e modelle: mi ricorda qualcosa ). Come al solito si è seduto sul suo puff, sciarpetta negligentemente abbandonata a terra, a contemplare la folla che lasciava la stazione di Porta Garibaldi. E' biondo e pettinato come Dan Craig nel poster dell'ultimo 007. Sembrava Gore Vidal nano che guarda i faraglioni dalla sua villa di Ravello. La seconda routine della giornata prevede una sosta nei bagni della scuola dove doveva " fare un masottino ". E' un uomo dell'altro secolo e non ama la Germanotta o il signor Ferro. Cantavamo a squarciagola Il Cielo In Una Stanza. Bizzarro, se si pensa in quale stanza eravamo. Il gioco dell'eco è tale che si è affacciata una bidella. Gino è un classico. Crapascolino gli preferisce solo Velasquez di Vecchioni ( una sua ninna nanna
" di quando ero piccolo " - ora ha tre anni e mezzo ) e la Fiera di Branduardi. Mio suocero
( classe 1936 ) che ricorda i giorni in cui Crepascola lavorava in radio ed intervistava o tampinava i Blur o i Thake That, si chiede come sia possibile che il suo Patatino ascolti " musica da vecchi ".
Quando sono al lavoro e proprio non mi riesce di ridoppiare la signora Minetti, facendole fare l'apologia della preparazione professionale nel contesto politico ( ho provato a sovrapporre un comizio del Trota in cui spiega quanto conti la scolarizzazione nella crescita individuale e collettiva, ma i timbri sono troppo differenti ), lo sconforto mi prende, ma mi basta ricordare il mio cucciolo seduto dove prima o poi ci sediamo tutti - grazie alla Dolce Euchessina - che mi dice che è quando è con me non ci sono + pareti, ma alberi ed un sorriso riscalda il cuore di questo vecchio, irriducibile, manipolatore di pensiero eterodosso e la giornata è un'altra faccenda. Ti auguro di cuore un Tre Amici al Bar.
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