Difficile ritrovarsi sempre d'accordo con le sparate alzo zero di Fumetto d'autore. Un po' per l'antipatia a prescindere della premiata ditta Giorgio Messina & C. nei confronti di qualche autore di fumetti. E un po' per alcune prese di posizione dichiaratamente strumentali che puzzano un po' di "molti nemici, molto onore".
Altrettanto difficile, però, contestare quanto scritto oggi dal Botterone a proposito di traduzioni, perché ormai il rapporto domanda/offerta sfiora lo humour involontario. Una cosa, però. Saranno nati prima i lavori sciatti o i budget risibili? Ogni corsa al ribasso che si rispetti prevede una concorrenza serrata. E a farne le spese è soprattutto il gentile pubblico.
giovedì 3 novembre 2011
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6 commenti:
In un vecchio numero delle Leggende mi imbatto in un fill-in disegnato dal sottovalutato Steve Yeowell. Sebbene il cognome dello scrittore fosse stampato anche sulla cover originale, hai scritto ( due volte ndr ) che si trattava di un certo Mark MillEr. Non ci potevo credere. Un fratello di Frank di cui non sapevo nulla. Io ho fede nella Forza di team come gli Hernandez, i Luna, i Di Vitto o gli Esposito Bros perchè sono cresciuto anche con i comics dei Buscema e ho letto un paio di annuals di Spider-Man scritti da Stan Lee e disegnati da Larry Lieber. Mandai una lettera
alla Play per chiedere info. Fantasticavo di un nuovo Dark Knight con i testi di Mark ed i disegni di Janson. E sognavo un graphic novel su Frank e Mark - due fratelli come Caino e Abele sempre in competizione. Quando Frank litiga con Klaus, è Mark ad avvantaggiarsene e a proporre una collaborazione al famoso inker. Adoro il fantafumetto, ma sto divagando, sorry, strano perchè di solito arrivo immediatamente al punto.
La Play mi rispose in pochi giorni. Un redattore si scusava, mi ringraziava per aver segnalato l'errore e mi prometteva che il giovine responsabile della magagna sarebbe stato immediatamente licenziato. Per anni sono stato torturato da un incubo in cui Laura Grimaldi mi ricordava che dal grande potere del lettore saputello deriva la responsabilità di guardare prima di saltare.
Un trauma salutare.
Non ho fatto una piega quando Planeta ha tradotto il nome proprio Buddy Blank in Amico Bianco e ha scelto una cosa ineffabile come Brother Occhio per il satellite sfuggito al controllo di un paranoico Bats. Considera che io leggo comics perchè , da bimbo, mi sono imbattuto nelle cose del King. Se non fosse stato per la faccenda di Miller/Millar non sarei tiuscito a digerire l'alter ego di Omac che si chiama come un detersivo x capi candidi.
Spero che tu sia riuscito nel frattempo a perdonare quel lettore velenoso che si firmava Gionni Tempesta ( i Fab Four, per me, non sono partiti da Liverpool ) .
Ancora tante scuse.
Aspe': questa me l'ero dimenticata. In quel caso, però, casomai si trattava di un refuso, non di una cappella vera e propria.
Parlerei di cappella rispetto al fatidico "Batman Saga" in cui tradussi "sylicon" con "Silicone", iscrivendo il Bat-Jean Paul Valley nel folto pattuglione delle drag queen in spandex.
Un peccatuccio di gioventù di cui mi vergogno ancora come un ladro.
E comunque: io cappello di rado. Al limite, reinterpreto. :asd:
La mia drag queen in spandex preferita è Razorback ( Mantlo/Sal Buscema ). Wanna Marchi durante Halloween pensa a come si vestirebbe Trudy se la invitassero in un locale x sole ragazze che possono e vogliono fare a meno dei ragazzi. Non so se rendo.
Da anni penso a una cosa di questo tenore: l'Uomo Talpa trova un ettaro di TV Magazine ingiallite e scopre che, mentre se ne stava in profondità a battere sul soffitto con la scopa perchè un amico di Lupo Alberto era troppomatroppo rumoroso, Dustin Hoffman e Woody Allen hanno reso cool il suo tipo fisico. Renato Rascel ha addirittura i basettoni di Neal Young. Esce a riveder le stelle, ma fa fatica a riabituarsi alla luce così nel primo locale x single incontra RazorB e lo scambia per una cosplayer della Turina. E' amore a prima s-vista. Mi piace pensare che Angel Medina ( con gli inchiostri di Riggs ed il tratto meno dettagliato che il ns sfoggiava su Hulk e Warlock nei nineties ) sarebbe perfetto per le matite. Lo penso solo io, ma paz.
Per come la vedo io, come scrive anche il Botterone, è tempo che pure i lettori si prendano sulle spallucce qualche responsabilità relativamente a quello che acquistano con i loro soldini e capiscano che se la qualità di quello che acquistano è sempre più bassa un perché c'é (e, peggio, che questa gara al ribasso sui compensi dei collaboratori mira soprattutto a mantenere inalterati i margini di guadagno di chi pubblica).
Parole sante. Però il pubblico secondo me qualche scusante ce l'ha: in fondo, davanti all'edicola, anch'io mi turo il naso e voto DC Comics.
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