venerdì 13 marzo 2009
Continuiamo così, facciamoci del male
Non ha niente di nuovo, "The Wrestler". Niente che non si sia già visto da "Il campione" a "Rocky" a "Million Dollar Baby". Il grande futuro dietro le spalle, la pagnotta guadagnata a fatica, i problemi familiari, la solitudine, la nostalgia per quando eri qualcuno. Tutto già visto, tutto già sentito. A fare la differenza non è il cosa, ma il come; non la parabola discendente di un (molto) ex astro del Wrestling alle prese con il tempo che passa, ma lo stile asciutto ed essenziale con cui Darren Aronofsky l'ha fissata sulla pellicola. Dolenti, carnali, quasi michelangiolesche le performance tutte in levare di Mickey Rourke e Marisa Tomei, mai così brava e così genuinamente sexy; brillanti le soluzioni di una regia sempre alle spalle del protagonista, come rassegnata a darlo per perso fin dalla prima sequenza; perfette fotografia, ambientazione e cast di contorno.
Come in tutti i film del genere, si piange in abbondanza.
Maccheccazzo, ci sta.
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2 commenti:
imparato molto
molto intiresno, grazie
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