Mai avuto una gran passionaccia per il Duca bianco, troppo algido e pieno di sé per i miei gusti, troppo fighetto, troppo Berlinese. Però a standard art-rock strappacore come "Space Oddity" o "Ashes to Ashes", per non parlare di vacanzine intelligenti come "let's dance", proprio non si riesce a dir di no. E allora fa piacere rivedere un Bowie stagionato in botti di rovere dallo storico producer Tony Visconti ripresentarsi al pubblico con "Where Are We Now", un pezzullo che ha il gusto scarno e un po' fané delle sue gite berlinesi, tutto in levare e capace di arrivare dritto al corazon in tre accordi: dieci anni di silenzio non sono passati invano. Video essenziale con colpo di coda finale diretto da Tony Oursler, videomaker sui generis che qui piace molto. E un retropensiero: è il papà di Duncan Jones. Santo subito.
giovedì 10 gennaio 2013
Gente che se non c'era era peggio: David Bowie
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14 commenti:
Planet Earth is blue / And there's nothing I can do.
Non esistono versi più belli per me.
Nemmeno la chiusa a Help Me dei Dik Dik - uno straziante dialogo tra la vedova ed un orfano di un astronauta - ad opera di Elio
( Perche' McKenzie e' morto in volo /
Lo sai caro figliolo /
E poi non era neanche tuo papa' /
Perche' io faccio la troia ) riesce ad intaccare lo haiku del Duca Bianco. Ogni volta che riascolto Space Oddity vedo Ike Harris che svela il proprio retaggio alla razza umana, Martin Landau e Barbara Bain nel loro tre quarti epico della sigla di Spazio 1999 e Lucio Dalla travestito da samurai nel video di Washington.
Let's dance.
OT.
Giro giro e vedo commenti di crepascolo ovunque, e fatti tutti in giornata. Ma questo padre di famiglia non lavora mai?
Ecco un knowledge worker a cui è andata benissimo di vivere in quest'era. Tutto dì davanti al pc a fingere di lavorare e nell'ombra lenire la frustrazione vuotando la vescica cerebrale con scrollatine nei blog.
Che tempi magnifici che viviamo...
Sì bello il pezzo di Bowie. E Space Oddity mi fa piangere ogni volta.
@Perplesso.
E' molto peggio di così: lavoro fino all'alba e non solo in ufficio, sette gg alla settimana, undici mesi ed un tocco all'anno. Nononstante questo, riesco ad infilare in rete i miei pescetti
( roba che Melville ributterebbe in acqua senza esitazione, claro que si ) anche mentre sto facendo altro. Praticamente scrittura automatica. Non credo di vivere in tempi magnifici, ma interessanti secondo una vecchia maledizione cinese. Saranno magnifici quando potrò aprire la mia parafarmacia all'imbocco di via Imbonati e vendere la mia pomata contro la frustrazione ad un prezzo ragionevole alternando l'emissione degli scontrini ad una incursione nei blog che mi piace visitare. Pace e serenità.
@ Perplesso.
Ma un orticello di cazzi tuoi no?
Che ne sai di cosa fa Crepascolo nella vita? E soprattutto, come potranno mai essere cavoli tuoi e non, giustamente, suoi?
Se non lo vuoi leggere basta saltare i suoi commenti, non è mica obbligatorio: il buon Crepascolo si firma sempre e non inganna nessuno.
Crepascolo è sempre in Rete, e non aggiungo altro.
Io voglio un flacone di pomata.
Grazie , sono commosso, ma non esageriamo: se fossi il pilota dello stealth che porta Perplesso in zona di operazioni o il suo chirurgo plastico, i suoi rilievi sarebbero puro buon senso, come direbbe Tex. Io amo la rete proprio perchè chiunque può dire e pensare quello che pensa di dover dire. Crepascolo, poi, non è un nome come Andrea Voglino o Tex Willer. Diciamo che se decidessi di tornare a rimodellare nasi su jet supersonici non rilevabili dai radar, prometto di non staccare gli occhi dal bisturi e dalla canappia della mia vittima...volevo dire paziente. Buona serata a tutti a tre.
Crep sei tutto cuore.
(a differenza del sottoscritto. non so come fai ma lo fai bene :) )
Hai mai visto il video di Ashes to Ashes di Bowie? Il Duca Bianco cammina su di una spiaggia vestito da Pierrot. Al suo fianco una vecchina minuscola che gli parla e gli parla sebbene David sia perso dietro ai fatti suoi. Io sono la vecchina. Uno dei miei soprannomi durante la leva ( uno di quelli che si possono proferire in pubblico e non presi di peso dal Necronomicon ) era " Rumore di Fondo ". Il Signal to Noise degli inglesi. La " statica". Ho rischiato il fuoco amico anche mentre smontavo un poligono. Miravano al mio cuore o al mio cervello e mi sono salvato perchè non sono poi un bersaglio così grande. Cattivi. Ciao.
Quando avete finito di limonare, io avrei bisogno un Kleenex.
TROPPI ANNI spesi nella posta delle Batman Adventures disegnate da Parobeck indurirebbero il cuore di Topo Gigio ! Pfui.
Ciao Mike, ci manchi.
Non scherziamo, il top di Bowie è "Heroes" (con Eno al desk, mica per niente!)
Mi sbilancio, e dico che Eno ha fatto molto, molto meno dell'immenso Fripp, in quel periodo session-man e producer di lusso per tutta l'avanguardia inglese.
In ogni caso, qui percepisco echi Battistiani à la "Don Giovanni". Sbaglierò? Less is more.
Caro Crepascolo nero, a malincuore concordo con il ns ospite - la trilogia di Bowie/Eno ha anche qualche momento non particolarmente efficace. Ed il tempo sarà un gran dottore, ma vola radente e pialla le spighe dorate anche di alcune soluzioni di Look Back in Anger e mi capita, mentre mi faccio la barba , di pensare cosa ne farebbe Arbore ( o Elio ? ) di Be My Wife...
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