"È come il movimento occupy, solo più puzzolente", dichiara, impavido, Punk Sanderson, creatore di "Fart for Your Rights". E bisogna ammettere che una protesta a suon di scorregge non può che far rumore, soprattutto se condotta con una campagna virale che prevede un puzzolente video su YouTube, e addirittura una applicazione per iPhone, scaricabile - e scaricatissima: diecimila dollari in pochi giorni, perché pecunia non olet - da iTunes. Il succo della protesta: sensibilizzare l'opinione pubblica contro le malefatte delle case discografiche, che "Danno la caccia ai ragazzini per il download illegale, ma poi negano agli artisti le giuste percentuali sull'utilizzo della loro musica, trincerandosi dietro cause legali troppo costose da affrontare". La rivoluzione non russa, insomma, ma rumoreggia comunque. Un'idea geniale, che bisognerebbe esportare sotto Monte Citorio, o ovunque alligni l'ingiustizia. Pròt.
sabato 26 gennaio 2013
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