mercoledì 7 gennaio 2009
Ognuno ha la sua Across
Visto che al cinema me l’ero perso, ieri sera ho deciso di degustarmi “Across The Universe”.
Mi titillavano, non necessariamente in quest’ordine:
La regia di Julie Taymor (quella di “Frida”, per capirci).
Le cover dei Beatles a firma Bono Vox, Joe Cocker, ecc.;
L’ambientazione Anni 70;
Tipo al decimo minuto della faccenda, sulle prime note di “I Wanna Hold Your Hand”, ho cominciato a sentire puzza di sòla.
Poi la cosa è degenerata.
Il brutto di “Across The Universe” sta tutto nei dettagli. Cast fighetto-antipatico stile “The Beach”, arrangiamenti monotoni e poco ispirati, citazioni prevedibili e kitschissime, effettacci da videoclip truzzo, montaggio piatto.
Insomma, un disastro su tutti i fronti. E un pessimo viatico per il musical su Spider-Man che presto farà il suo debutto a Broadway.
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4 commenti:
Non sono mica d'accordo, sai.
Io l'ho trovato un prodotto perfetto (e molto godibile) nella sua paraculaggine.
- Cap. P.
…che poi questo significhi che il mondo senta l'esigenza di un musical su Spiderman, ecco, quello è tutto un altro paio di maniche.
– Cap. P.
Paraculo, sì, perfetto non direi.
Ammetterai che "Moulin Rouge", pur ricalcando lo stesso meccanismo di ricicli musicali, aveva ben altra grazia e ben altro impatto spettacolare.
Complimenti per la Buddy Icon, dotto'.
Sì, certo, Moulin Rouge era meglio.
- Cap. P.
ps: mo' rispondo pure alla mail.
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