In italiano vuol dire "Il duro", però anche "Drago Maestoso". E Longwei, come personaggio dei fumetti, duro e maestoso lo è davvero: tipo Bruce Lee in L'urlo di Chen terrorizza anche l'occidente, ma no alla romana, alla milanese.
Cioè, per capirci: universo narrativo attiguo a quello di Milano Criminale, medesime ambientazioni metropolitane, identiche brutte facce di malavitosi. Più un sacco di cinesi che si incontrano, si piacciono, non si piacciono, si danno delle gran cartelle sulle gengive. Cioè, per ricapirci: tipo Shangchimaestrodelkungfu, ma più italiano.
Alle tastiere c'è Diego Cajelli, praticamente una garanzia: ottanta chili di tamarria Made in Baggio e un sacco di begli enzimi creativi che frizzano sotto la pelata. Alla batteria, un bel gruppetto di facinorosi senza troppe pretese di realismo, e con un sacco di personalità: Luca Genovese, Luca Bertelè, Gianluca Maconi...
È una miniserie. Dopodiché si vede come va.
Si comincia a fine ottobre a Lucca, come nella migliore tradizione. Per ora, c'è in giro questo adesivo qui sopra.
Festeggiamo? Festeggiamo. Offre Sergio Basso.
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2 commenti:
Io sono una corda sfilacciata e sospesa tra le arabian nights di via Imbonati e l'anno del dragone di via Sarpi e l'unica faccia da malavitoso in zona è quella di un clochard barfly-style che si muove come Paperino ed è in grado di miagolare in modo inquietante quando incrocia un bimbo che vuole far sorridere. Crepascolino ne è rimasto talmente colpito che ha deciso di " avvitargli la bocca con la brugola fantasma ". Paperhic è innocuo, italiano e ha gli occhi più blu di Polniuman, come cantava Oscar il Telegattone. Peccato perchè sarebbe stato il personaggio che emerge a sorpresa come The Fonz da Happy Days , Popeye da The Thimble Teatre o Robbie Williams dai Thake That...
Cajelli è l'orrore della banalità, l'ha detto Guglielmo Nigro. Adeguatevi.
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