giovedì 9 ottobre 2008

Per aspera ad astra?


Esco adesso dall'anteprima di "Wall•E".
commento estetico a caldo: interessante ma non eccezionale.
Il robottino è bellissimo. E i suoi 20 minuti iniziali da single ti strappano il cuore.
Ma man mano che il film procede verso lo spazio interstellare le gag si fanno più prevedibili, i personaggi più scontati, le strizzate d'occhio più scoperte. Fino alla milionesima, telefonatissima ripresa del taaa-taaa-taaa di "2001-Odissea nello spazio". Sai che palle.
Di tutti i film Pixar, "Wall•E" è il più ambizioso, il più sperimentale, il più cattivo. Ma non lo è abbastanza da affondare i colpi fino alle estreme conseguenze. E si esce dal cinema pensando che anche John Lasseter e compagni possono sbagliare. Resta da vedere se per amore o per denaro. Ma questo lo dirà il tempo.
Molto meglio il corto che precede il film, "Presto": cinque minuti secchi, tirati, feroci quanto i vecchi Looney Tunes. E qui mi fermo.

5 commenti:

Fabrizio ha detto...

Lo so, ma davanti a quegli occhioni meccanici...
La mia ragazza si è già sciolta per principio ^__^

Fab

Flavio ha detto...

Premesso che non sono dello stesso parere riguardo al film, nel senso che lo giudico assai più positivamente.

E si esce dal cinema pensando che anche John Lasseter e compagni possono sbagliare.

Questa frase mi ha lasciato un po' perplesso. Mi spiego, prima di questa frase la tua piccola recensione mi era sembrata per quanto non entusiastica sostanzialmente positiva ma poi la frase sembra ridimensionare il tutto facendo quasi credere che Wall.E sia uno dei film pixar meno riusciti.
Io sono il primo a riconoscere dei passi falsi alla società d'animazione del buon Lasseter (Cars ad esempio non è nulla di eccezionale e per certi versi mi parve un passo indietro per quanto riguarda la poetica della pixar, con pericolose oscillazioni in territori più banalmente disneyani)ma non riesco a vedere Wall.E come uno di essi. Anche accettando senza battere ciglio alcune delle critiche più frequenti mosse al film (fra cui appunto un certo squilibrio tra la parte in solitario e il prosieguo del film) credo che Wall.E sia una delle opere migliori della Pixar e che per molti versi sia superiore al precedente Ratatouille.

Ecco i miei due cents. :)

In ogni caso è sempre un piacere leggerti.

Ciao

Unknown ha detto...

Due cose, Flavio.
Intanto, grazie per il commento.
Poi, sulla rece vera e propria ci sto ancora lavorando.
Se tutto va bene (e Stefano Marzorati si dà da fare...) dovrebbe andare on line entro qualche giorno su Drivemagazine.net.
Al di là di tutto, comunque, ribadisco: per me Wall•e resta un film interessante ma sbagliato. E l'errore sta nell'aver seppellito quella prima, magnifica mezz'ora di poesia sotto tonnellate di citazioni e autocitazioni loffissime. Un delitto imperdonabile, a mio parere. Soprattutto per un personaggio tanto riuscito.
Tornando ai tuoi due cents, però, mi spieghi cosa ci hai trovato nel film? Magari hai notato qualcosa che a me è sfuggito. O magari è l'età che mi rende cinico e cattivo. ;-)

Flavio ha detto...

Facciamo così attendo la rece vera e propria e poi rispondo tenendo presente quella, così magari evitiamo fraintendimenti (che magari su alcune cose siamo anche d'accordo).

Per ora mi limito a dire che io non ho trovato nel film quel becero citazionismo (in genere marchio di fabbrica della ben più paracula dreamworks) che di solito mi fa storcere il naso...ma magari le citazioni sono più di quante io ne abbia colte realmente.
E aggiungo anche che bene o male non credo che la poesia si spenga dopo la prima mezz'ora. Personalmente ho trovato per certi versi molto toccante la presa di coscenza del comandante dell'astronave e per quanto secondaria, molto riuscita anche la piccola love story fra John e Mary.
Comunque, come ho già detto non appena leggo la tua di rece rispondo con una mia sul mio blog cercando di approfondire alcuni aspetti del film, primo fra tutti il ruolo del suo protagonista analizzato attraverso i rapporti con gli altri personaggi (e relativa parabola narrativa).

Unknown ha detto...

Ad maiora, allora.
(Comunque, sulla Dreamworks sono abbastanza d'accordo).