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Più passa il tempo, più Alan Moore diventa loquace.
E anarcoide. E interessante. E tranchant. E (qui aggettivo qualificativo positivo a scelta).
In quest'intervista a LA Times parla di un po' di tutto: dal film di "Watchmen", al labile confine fra magia e letteratura, ai suoi progetti più caldi.
Prego accomodarsi.
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