James Rebhorn, l'idealtipo della perfetta stronzitudine |
- Signore...
- Scusa, Pietro, ma sono un po' incasinato. È ancora per quella storia del Boeing Malese?
- No, be', lì abbiamo risolto... sono tutti e trecento al check in.
- Oh, bene. E allora, qual è il problema? Altri preti pedofili? Pandemie zombie e relative problematiche teosofiche? I fumetti di Jenus?
- Niente di tanto drammatico, o immenso. Si tratta della recita parrocchiale di quest'anno. Ci occorrerebbe un volontario per la parte del giuda, ma non si fa avanti nessuno.
- Non preoccuparti. Ho giusto qui la pratica di un caratterista che potrebbe fare al caso nostro...
1 commento:
Da giovane - ma aveva uno di quelli chassis per cui è difficile immaginarlo men che maturo - aveva qualcosa di Corey Hart ( Eurasian Eyes da 9 weeks & 1/2 ) in una effimera versione postmoderna del ribelle senza causa. Un Indiana Jones troppo magro disegnato dai primi Pander Bros quando sarebbe stato meglio nelle tavole di Tony Salmons. Poi si è cristallizzato nella versione extreme di Donald Moffat. Peccato perchè sarebbe stato la mia scelta per un film sulla vita di Paolo Frajese. O uno Sherlock Holmes anaffettivo. Pazienza. Pietro, trattalo bene.
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