mercoledì 5 marzo 2014

Trecento, allora


Se veniamo di lì vi facciamo un coso così

E insomma, poi finisce che all'uscita del cinema ti viene da pensare a quel frocetto comunista di John Milius e sotto sotto ti fa un po' pena. Che qui il testosterone scorre a litri, a galloni, a secchiate, in fiotti tridimensionali che sprizzano un po' qua e un po' là e si spantegano sulle lenti degli occhiali Real 3D lasciandoti tutto madido di gloria.
Il secondo tempo del derby Panathinaikos-Checche questo offre. La differenza col prototipo è che qui i greci hanno i mantelli blu invece che rossi. Da segnalare al ventesimo del primo tempo il camao di Enomao, resuscitato honoris causa dallo "Spartacus" Tv come trainer della oriunda persiana Artemisia, e intorno al sessantesimo le tette della suddetta, una Eva Green la cui terza abbondante vale abbondantemente il prezzo del biglietto. Murro dirige con un piglio così nietzschiano che sui titoli di coda ti viene voglia di invadere uno stato sovrano. È un film che piacerà un sacco a chi non ha mai visto un film o un paio di tette, non necessariamente in quest'ordine. E comunque, remember. morire in piedi è cool, ma secondo noi gobbetti anche vivere in ginocchio ha il suo perché. Soprattutto in Italia.

1 commento:

CREPASCOLO ha detto...

" Murro dirige con un piglio così nietzschiano che sui titoli di coda ti viene voglia di invadere uno stato sovrano ". Immagino sia la Polonia dopo aver ascoltato Wagner, come diceva Allen in un suo film uscito quando Miller eran ancora solo quello che aveva preso sul serio Bats e Daredevil.
Muoiono in piedi e quindi sono anche cool i due soldati ex studenti di Bob Redford in Leoni per Agnelli. Deve essere un trend USA. Noi viviamo in ginocchio perchè ricordiamo il Bogart
( che penso non spiaccia al vecchio Frank ) che diceva che solo chi cade può risorgere.