Sceneggiatore, illustratore, disegnatore di fumetti. Inglese. Stile anglosassone post-ligne claire. Presente Bruce Timm o Darwyn Cooke? Ecco, un po' quel mondo lì. Autore della riduzione a fumetti da Acca Pi Lovecraft che Magic Press sta mandando in libreria proprio in questi giorni a quindici eurelli, "Le montagne della follia". Prossimo feticcio di quelli che "io lo leggevo quando ancora non se lo filava nessuno". Protagonista della intervista in lingua albionica di cui al link http://www.selfmadehero.com/news/2010/11/guest-blogger-i-n-j-culbard-–-detective-work/. Leggasi.
martedì 12 marzo 2013
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1 commento:
Ian Culbard non esiste, birichino, e tu lo sai bene.
La storia come mi è stata raccontata da Eric Stephenson: Paul Grist aveva promesso di scrivere e disegnare una miniserie sul picchiatello di Providence in cui le sue creature indescrivibili avrebbero avuto le sembianze del Diavolo della Tasmania in avvicinamento nei cartoons della Warner. Al diavolo Breccia sr.e tutto il suo lavoro di collage e di spugnatura: Eric era stato traumatizzato dalla lettura coatta di quei romanzetti rosa in cui l'autore osa cose come " Andrea era ostaggio di un sentimento che non sapeva descrivere ". Andrea va bene, ma il suo creatore deve essere in grado di chiamare le cose con il suo nome, come diceva il tizio della campana che suonava per il vecchio al mare.
Paul lavora come un matto, ma non riesce a dare forma agli incupi di Lovecraft ( " era come cercare di disegnare un papero che non assomigliasse a Don Duck: una missione impossibile " e si finge malato. Eric non la prende bene e gli manda un medico fiscale che assomiglia nel piglio a Savage Dragon. Paul si mette al lavoro, ma è stanco e spaventato: non aveva mai visto un dottore con una pinna verde sulla testa. Immagino non sia mai stato ricoverato in un ospedale militare della Cecchignola a Roma. Si incolla al tavolo luminoso e copia incolla alcune vecchie tavole di Kane ad alcune pagine delle Stray Bullets di Dave Lapham. L'effetto è tutt'altro che disprezzabile. Al momento di firmarle , non se la sente di usare il suo vero nome e opta per Ian Culbard che doveva essere l'antagonista di Mycroft Holmes in un graphic novel sui Detectives extra large. Ian era un mad doctor che finiva schiacciato da Gideon Fell e Nero Wolfe che saltavano da un biplano pilotato da sir Henry Merrivale. Pagine che non vedremo mai. Peccato ?
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