Ulisse: il cane enorme di un uomo enorme. Una bestia leggendaria, che frequentai intorno ai dieci anni, e di cui ovviamente conservo immagini vaghe. Zampe enormi che brancicano l'aria, il vento caldo della fiatella alana fra i capelli e una lingua come una bistecca a lapparmi la faccia: cose da uggiolare di piacere, a ripensarci. Ora che sono grande e di cani me ne intendo, mediamente diffido dei danesi. Sarà il ringhio profondo che li contraddistingue, il capoccione cavallino, o il fatto che ritti sulle zampe mediamente sono alti quanto me. Bau.
domenica 17 marzo 2013
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento