Burocrazia messicana.
Una roba in stile modulo A38 di Goscinny e Uderzo. Una roba che, in confronto, anche l'Italia - l'Italia! - sembra la Svizzera.
Pensavo fosse tutto parte del grande e assai discutibile stereotipo sui messicani fancazzisti, e invece no. È tutto vero.
E se a Guadalajara le adozioni filano abbastanza lisce, basta uscire di tanto così dalla Perla dell'occidente per restare incastrati nel sacro terrore dei funzionari pubblici, nessuno escluso, per i traffici di bambini o presunti tali.
Riassumo qui i passaggi fondamentali del discorso a beneficio dei non iniziati:
Uno: si presenta la domanda di adozione al Palacio Federal
Due: Le autorità federali esaminano l'incartamento e lo passano al tribunale dello stato di pertinenza, che controlla il tutto e gira il malloppo al tribunale municipale competente
Tre: il giudice del Tribunale competente convoca in udienza il minore interessato, e chiede il suo parere sulla nuova famiglia, l'eventuale trasferimento in Italia, papà e mammà in generale ecc. (in tutto ciò, i genitori o aspiranti tali sono CCNCUC)
Quattro: il giudice emette sentenza
Cinque: il pubblico ministero e il Consiglio statale della famiglia convalidano la sentenza entro un tempo utile di dieci giorni, ovviamente lavorativi. A quel punto il giudice notifica la sentenza.
Sei: si producono i documenti utili per il ritorno della pratica al tribunale federale, quello di Città del Messico (atto di nascita pre-adozione, atto di nascita post-adozione, articolo 17 e documento d'identità del minore, che però va firmato dal capo supremo del Consiglio Statale della Famiglia, creatura mitica del folclore locale, soprattutto in tempi di spoil-system post-elezioni).
Sette: si gira la sentenza al Tribunale supremo per la convalida finale
Otto: si vola a Città del Messico per richiedere articolo 23 (don't ask) passaporto della creatura, visto d'ingresso per l'Italia e nulla osta all'ingresso del CAI, comitato adozioni internazionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri
Nove: si torna a casa. dove, in virtù della Legge Bossi-Fini, si viene accolti con la stessa ospitalità riservata a una coppia di scafisti - solo per dirne una: obbligo di denuncia del minore straniero in questura entro 48 h dall'arrivo, per non parlare della altre scartoffie.
Giunti che fummo al punto sei, ci hanno fatto la foto ricordo. I sorrisi un po' tirati sono frutto di una giornata di ordinaria follia passata a pregare in nahuatl i funzionari del Registro Oficial e quelli del Dif di farci avere i documenti subito, perché altrimenti avremmo dovuto trattenerci a Guadalajara e dintorni un altro mese, il sesto e mezzo. Però, davvero, siamo felici: un po' perché siamo quasi alla fine. Quasi. E un po' perché adesso, causa elezioni e altri incidenti, Per le coppie che vogliono adottare in Messico la faccenda si farà un bel po' più articolata. Una cosa, se non altro, l'abbiamo capita: senza un Danny Trejo nei dintorni, mettersi a discutere con i messicani sbagliati è sempre un problema.
giovedì 28 marzo 2013
Foto di famiglia
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2 commenti:
Ma sai he forse siete ancora in tempo per restare in Messico?
Qua è un casino.
(comunque, gran bella famiglia!)
Son d'accordo, belle donne (e perfino tu sembri una persona seria!)
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