lunedì 11 giugno 2012

Vaffan Morghulis



Per fare una buona storia ci vuole un buon cattivo.
George R. Martin lo sa. E infatti, le parti migliori di Game of Thrones le ha girate ai cattivi. Un fatto lampante, che emerge in tutta la sua cazzutaggine nella seconda stagione de Il trono di spade versione HBO. Hai voglia a schierarti dalla parte dei paciocconi di Grande Inverno: gira e rigira, alla fine i personaggi che ti restano dentro stanno tutti dalla parte di o intorno a quello stronzetto insopportabile del petit prince Joffrey Baratheon, li mejo mortacci sua. Nel frattempo, ITDS si conferma la prima saga fantasty davvero interessante dai tempi di Baldur's Gate, e una discreta lezioncina di narrativa seriale, visto che anche la second season chiude in un fuoco pirotecnico di mazzulate a destra/manca, sogni premonitori, sicari mutaforma, draghetti piccantini, zombie azzurrognoli, matrimoni, funerali, sòle, rivelaz. sconcertanti etc.
Bella prova, anche rispetto a una prima stagione già di per sé discreta. Qualche inutile bidet in meno, e di questo passo potremmo trovarci alle prese con un piccolo classico. Peccato che al prossimo appuntamento manchi un anno secco, visto che il sito ufficiale della HBO annuncia come premiere date per la terza serie la primavera del 2013: va bene che per una buona storia ci vuole un po' di cattiveria, ma non si tratta così un povero teledipendente, grrr.

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