sabato 18 febbraio 2012

Pioggia dorata

E insomma, fra i millemila esami che uno deve fare durante il percorso adottivo ci sono anche quelli tossicologici. Per capire se fai uso di sostanze.
Io per fortuna non faccio uso di sostanze da quel dì e la Ele è una brava figliuola tutta casa e chiesa, quindi saremmo tranquilli, no?
No?
dipende.
Per prima cosa c'è una questione stile Comma 22. Perché per dimostrare di essere pulito serve il referto degli esami tossicologici. Però se fai gli esami tossicologici l'ospedale ti scheda come tossicodipendente.
Quindi, mattinata persa al telefono per capire come risolvere.
Alla fine ci spiegano che a Niguarda c'è un protocollo ad hoc per gli aspiranti genitori ado. Prenotiamo, e ci presentiamo là per
I. Esame del sangue,
II. esame del capello, e
III. esame delle urine.
L'esame del sangue fila via liscio. L'infermiere tuttofare che ci prende in cura è acconciato come Paul McCartney circa 1969. Manina d'oro, però: ci salassa, ma poco poco, piano piano, come piace a noi.
L'esame del capello mi lacrimogena la moglie, che pensava di rimetterci un capello uno, tric, e invece viene scotennata come in territorio apache. Io, sapendola vanitosina, ridacchio sotto i baffi e porgo la maschia zazzera a Macca con slancio repubblichino.
Ma il mio sorriso si spegne appena scopro che il beatle niguardese dovrà presenziare al rito della pioggia dorata per le opportune verifiche antidoping: lì, inibito come S. Maria Goretti in una dark room ribollente di umori e di afrori, mi incarto. Per sbloccarmi, mi tocca bermi in pochi secondi caffè, 500 ml di coca zero e 1.500 ml di Levissima al gelo, per un totale di due litri di ottimi liquidi italici. Ne ricavo un rivoletto striminzito appena sufficiente per l'urinocoltura.
Bruttissimo levissimo pesissimo il viaggio verso casa. Ci arrivo a freni inibitori ormai allentati dopo tre quarti d'ora di atroci sofferenze, intorcinato sul mio metro e settanta come un bonsai Bunjin, vescica tesa come un tamburo rosa porcello dentro il fiume giallo e il cervello rettiliano che fa psss psss psss.
Non è esattamente a questo che pensavo quando mi spiegavano tutte quelle cose sulle api i fiori i pisellini e le patatine novelle. Ma ora lo so: questo coso che ho qui davanti serve per fare i bambini. Chiedetemi come.

(La Supergirl vintage da Action Comics sembra di George Roussos, a occhio).

2 commenti:

CREPASCOLO ha detto...

E' di Galep, in realtà. Episodio poco noto e sulla quale , per ragioni facilmente intuibili, la SBE ha praticato un cover up che nemmeno i ragazzi sul Potomac nel novembre del '63.
Nel 1947 il mitico Aurelio lavorava dall'alba al crepuscolo ad uno zorride che Bonelli sr riteneva fosse un sicuro bestseller - tale Occhio Cupo- e dal crepuscolo all'alba impiegava le energie residue per produrre la striscia di un fuorilegge poi arruolato ranger che avrebbe dovuto chiamarsi Tex Killer, pensa un po'. Il secondo personaggio era una sorta di ruota di scorta.
Il verdetto del pubblico è spesso imprevedibile - Dan Silvestri non si piazzò a Sanremo con Salirò, ma scalò le classifiche - e di Occhio Cupo non si ricorda nessuno, se non consideriamo Eagle Eye Cherry che deve il suo nickname ad una sintesi del nome dello Zorrobis e di Aquila della Notte. Tex non fu comunque un successo instantaneo, ma si arrampicò verso la vetta con il passo dell'alpino. Ogni tanto inciampava in un piccolo sceriffo o capitan Miki e si arrese alla necessità di dotarsi di prole - cosa che molti lettori ancora oggi non apprezzano: so di catene in facebook di fans che vorrebbero Jim Starlin per una run in cui finalmente Kit levi il disturbo, brr - ma quella posizione da metà classifica preoccupava il Galep che salì sul tetto del suo studio e bruciò tutta la saga di Satanìa di modo che qualcuno vedesse i suoi segnali di fumo. Nei fumetti di Tex i messaggi dei Navajos hanno grammatica e sintassi ineccepibili e sono completi di punteggiatura. Non c'era ragione perchè il S.O.S. non fosse raccolto da qualcuno. Un editor della National stava x lanciarsi dal Flatirion Bld perchè non era riuscito a far approvare il suo Golden Age Angels ( un serial con un misterioso chief - ispirato a ''Julie'' Schwartz - che mandava in missione un team composto da Mary Marvel, Batgirl e Supergirl ) e lesse il curriculum in the sky. La nuvoletta con Willer al palo della tortura e Lilith che decide on the spot di sposarlo lo sedusse e lo convinse a scendere e telefonare a Milano.
Galleppini disegnò le storie della cugina di Supes pre Crisis per una manciata di storie, ma fu licenziato quando propose un soggetto che prevedeva il tentativo da parte di alcuni demoni della tradizione nativo americana di scalpare la bionda Kara Zor-El.
Peccato ?

Loris ha detto...

abbracciovi, pal...