Fine della prima stagione.
E appuntamento alla seconda.
Stringi stringi la cosa più disturbante di American Horror Story è la sigla tutta formalina e dagherrotipi di bambini morti, brrr. Che poi, fra l'altro, ti credo: trattasi del maghetto dei titoli di testa Kyle Cooper, quello di Se7en e del remake di Dawn of the Dead. Per il resto: una Jessica Lange mai così prodiga di carisma, talento e sex appeal, un paio di giovinastri abbastanza credibili e in parte, look and feel da spot di Agent Provocateur e più buchi di sceneggiatura che in ...e tu vivrai nel terrore! L'aldilà di Lucio Fulci (che però se la tirava molto, molto meno). Divertente? Sì, a patto di considerarlo una gran cazzatona un po' fetish un po' fetent. Io lo facetti, e, Santa Maria! godetti. Palla al centro.
venerdì 3 febbraio 2012
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2 commenti:
Concordo al 200%.
Horror depotenziato (l'unico che la tv oggi ammette), lo definii altrove, divertente nella misura in cui non lo consideri più di questo.
concordo pienamente anch'io! mi piacque assai..
per quanto riguarda i buchi di sceneggiatura, a me ha fatto riderissimo quando, al poliziotto sparisce l'amante stalker in arresto dal retro della macchina, lui si giustifica dicendo: "sarà saltata giù ad un semaforo.."
marito e moglie tranquilli e sereni..
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