giovedì 20 ottobre 2011

Arimortis

Seconda stagione di The Walking Dead.
Tocca vedere se il malloppo nel suo complesso si rivelerà maggiore della somma delle sue parti, come da cotè aristotelico. O se con il passare delle settimane anche la seconda serie rivelerà le stesse debolezze della prima.
Nel frattempo, però: partenza cinebrivido. Suspense, gore e paturnie ben più contundenti e affilate che negli episodi introduttivi. Ormai affrancati dalla necessità di presentare i personaggi al pubblico, Kirkman & Co. procedono abbastanza spediti nella loro Anabasi riveduta e corretta. Niente satira sociale à la Romero, però. I morti viventi di TWD sono il crash del sistema capitalistico Usa, il popolo pervasivo e miserabile di un Paese inconsapevolmente estinto in cui la distanza fra domanda e offerta per commodities quali armi benza etc. e quella fra vivenza e sopravvivenza diventano un signor conversation piece. Ci si diverte più che di fronte a imitazioni beneducate come Falling Skies. E gli immortacci, courtesy Greg Nicotero, offrono la giusta dose di ribrezzo a bon marché: pare quasi di sentirne la puzza, in certe scene.
Ogni lunedì su Fox alle 22.45.

1 commento:

illustrAutori ha detto...

anche Gheddafi non si sente tanto bene... peccato che, se Gentile può tornare in patria ad allenare la nazionale libica, Attilio Micheluzzi non è mai divenuto architetto della real casa perché cacciato come tutti gli italiani da quel dì...