Seconda stagione di The Walking Dead.
Tocca vedere se il malloppo nel suo complesso si rivelerà maggiore della somma delle sue parti, come da cotè aristotelico. O se con il passare delle settimane anche la seconda serie rivelerà le stesse debolezze della prima.
Nel frattempo, però: partenza cinebrivido. Suspense, gore e paturnie ben più contundenti e affilate che negli episodi introduttivi. Ormai affrancati dalla necessità di presentare i personaggi al pubblico, Kirkman & Co. procedono abbastanza spediti nella loro Anabasi riveduta e corretta. Niente satira sociale à la Romero, però. I morti viventi di TWD sono il crash del sistema capitalistico Usa, il popolo pervasivo e miserabile di un Paese inconsapevolmente estinto in cui la distanza fra domanda e offerta per commodities quali armi benza etc. e quella fra vivenza e sopravvivenza diventano un signor conversation piece. Ci si diverte più che di fronte a imitazioni beneducate come Falling Skies. E gli immortacci, courtesy Greg Nicotero, offrono la giusta dose di ribrezzo a bon marché: pare quasi di sentirne la puzza, in certe scene.
Ogni lunedì su Fox alle 22.45.
giovedì 20 ottobre 2011
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1 commento:
anche Gheddafi non si sente tanto bene... peccato che, se Gentile può tornare in patria ad allenare la nazionale libica, Attilio Micheluzzi non è mai divenuto architetto della real casa perché cacciato come tutti gli italiani da quel dì...
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