lunedì 11 dicembre 2006
See Ya in Hell, Pino
A prima vista, da morto, sembra un tipico abuelito sudamericano. Il viso largo, i baffetti ben curati e il taglio degli occhi che tradisce lontani ricordi di sangue indio. Poi lo guardi dal colletto in giù, l’occhio scivola fra galloni sciabole alamari e altra tronfia paccottiglia militare. Così ti vengono in mente altre foto: per esempio, quella sul terrazzone con Giovanni Paolo Secondo che sentitamente ringrazia per un Cile anticomunista. O quella dopo il lingua in bocca con la Thatcher. O quella subito dopo l’assalto al palazzo della Moneda, con lo sguardo truce seminascosto dagli occhiali da sole, le braccia conserte e gli angoli della bocca irrigiditi in una smorfia da ducetto crudele.
Entonces, hasta la vista, viejo carajo.
Stasera, in via del tutto eccezionale, leverò il calice pensando a tutto quello che ti aspetta all’inferno. Con l’augurio che Belzebù sia di pessimo umore quando sprofonderai fra le sue braccia.
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1 commento:
Carissimo,
dei morti occorrerebbe avere pietà...
ma questa morte
è un saldo con l'inferno
atteso da troppo tempo...
brindo con te.
hasta siempre. Davide
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