lunedì 18 dicembre 2006

PericolosaMente


All’altezza di Piazza Tricolore, a Milano, c’è sempre un gran viavai di cose e persone. La zona è quella delle agenzie pubblicitarie e delle boutiques più esclusive della City, ma anche quella dell’Opera Pia San Francesco: varia umanità, insomma, con tutto quel che ne consegue.

Nel bel mezzo di questo melting pot, seminascosto fra i platani del controviale, ecco un palazzotto che porta i segni di un restauro recente. E dentro il palazzotto, in uno studio fitto di libri e cataloghi d’arte varia che si affaccia su un cortile incredibilmente silenzioso, c’è Tullio Pericoli.

Tullio è uno che dalla vita ha avuto tutto. Ha cazzeggiato con Eco, Calvino o Pintor. Ha lavorato per “L’Espresso”, “The New Yorker” o il Teatro alla Scala. Ha esposto a Palazzo Reale. Insomma, è un grande. Uno capace di riscoprire la pittura a olio perché stufo di vedere in giro opere che “Si possono raccontare per telefono”, o di telefonare a un pennivendolo come il sottoscritto per ringraziarlo di un’intervista ben riuscita.

Ah, il paesaggio marchigiano qui sopra è suo. Se vi intriga, e volete vederne altri, fate un salto in libreria, e cercate "Viaggio nel paesaggio" (Nuages) o "Terre" (Rizzoli). Sono volumi sanguigni, cerebrali e sottilmente inquietanti. Proprio come il loro autore.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Se hai tempo e voglia, fai un salto allo Spazio Forma a vedere Cartier-Bresson... merita. Un abbraccio. Davide