Fresco di stampa (cola ancora inchiostro) |
Batman ha abbracciato la deriva horror prefigurata già a metà Anni 90 da Doug Moench e Kelley Jones, e portata alle estreme conseguenze durante la attuale e discretamente sopravvalutata run di Snyder e Capullo.
Superman è il nuovo giocattolo di Grant "prendo un personaggio, e ci faccio lo stracazzaccio che mi pare" Morrison. E tanto basta.
Della Justice League di Geoff Johns e Jim Lee, tanto è ruffiana, non vale nemmeno la pena di parlarne.
Chi ci resta?
Centrato: la testata dedicata ad Hal Jordan e ai suoi pulotti intergalattici. Che si conferma come l'unica compagine del nuovo corso DC ad essere uscita in salute da The New 52. Tre testate - Quella storica, più Green Lantern Corps, più New Guardians, per 72 pagine mensili di fantascienza supereroistica (o supereroismi fantascientifici?) scritti e disegnati da Dio, con una attenzione e un amore per la saga dei guerrieri di smeraldo che conquista occhi e sinapsi al primo sguardo.
Vogliamoci bene e mettiamoci a leggere. Questo numero 13 è un ottimo punto di svolta: sotto la cover vagamente La Morte di Superman c'è più ciccia che nelle ultime annate dei Big Two. Ed è solo l'inizio -sempre che le vendite tengano.
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