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Vi sgarganerà le pirlènchiacchiere |
Jac, Jac, fortissimamente Jac: dopo un periodo di relativo e immeritato e immeritato oscurantismo, il mai abbastanza rimpianto umorista di Termoli sta tornando a imporsi sugli scaffali con le sue storie più mature, quelle realizzate fra gli Anni 60 e gli anni 70. Fra le figate, anche i due romanzetti criminali realizzati dal nostro nel corso della sua breve e tormentata militanza sulle pagine di Linus. Come scrive Luca Boschi nell'intro a
Gionni Peppe e Gionni Lupara, lo spettacolare hardcover Nicola Pesce Editore che riunisce sotto la stessa copertina le tonde parentesi sinistre dell'estremista di centro Jacovitti, era perfettamente logico che prima o poi il papà di Cocco Bill si ritrovasse gomito a gomito con Altan, Lunari, Chiappori & C. E chissà come sarebbe andata se i lettori della Rivista di fumetti e altro fossero stati al gioco. Ma le cose sono andate diversamente, con una brutta storia di censure e vignette pecettate che qualche annetto fa sarebbe sembrata anacronistica, e oggi purtroppo mica più tanto.
Diciannove e novanta euri spesi benissimo, stampati benissimo, curati come solo il Boschi sa fare: un bel pezzo di storia del fumetto da portarsi a casa senza pensarci due volte.
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