Bellino, ma non eccezionale come da tam tam del web, questo "Looper". Come esordio nel genere fantascienza distopica, ha più pregi che difetti: e questo, trattandosi di un film fatto con materiali di riciclo, è già un buon risultato. Ma se quello che funziona, funziona bene - lo spunto iniziale, la messa in scena bella agile e tranquilla, il casting azzeccatissimo di un Bruce Willis che ormai una partita action tutto da solo non la regge, ma giocando un quarto d'ora la zampata vincente la piazza - quello che non funziona, non funziona proprio. Nell'ordine, le citazioni insistite e terribilmente leziose da Leone, Gilliam, Cameron, Verhoeven, Peter Weir più i Wachowski Bros. Joe Gordon Levitt che come ritratto di Killer stagionato da giovane, mmmhhh, credibilità pochina. E uno script che con qualche strizzata ai bulloni avrebbe potuto girare a mille, e che così com'è spara tutte le sue cartucce nella prima parte della pellicola per poi coprire un'altra oretta abbondante di quasi nulla fra incongruenze e colpetti di scena abbastanza telefonatini. Poteva andare molto peggio, sì. E come viaggiatore nel tempo di terza classe, Mister dodici scimmie fa ancora la sua porca dolente figura. Ma poteva, no, doveva andare molto più Duncan Jones. E basta là.
martedì 5 febbraio 2013
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1 commento:
Dodici scimmie ad un passo da infilare al dito medio l'anello mancante incappano nel monolito. Lo toccano e costruiscono una macchina del tempo. Viaggiano fino al 21mo secolo e atterrano nella Biblioteca del Congresso. Prendono dodici macchine da scrivere e pesticciano a caso i tasti fino a scrivere dodici sceneggiature con Bruce Willis e suo figlio che salvano in mondo dalla Apocalisse che è annunciata da dodici scimmie che pesticciando sui tasti a caso, al primo colpo, azzeccano tutti i volumi della Biblioteca del Congresso.
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